GMG etiopiaca: ovvero il Grest Mondiale di Gambella. Un saluto a tutti e in particolare a chi e' stato alla GMG, perche' anche noi qui in Etiopia abbiamo partecipato ad una speciale GMG, dove e' mancato solo la presenza del Papa, per il resto c'era di tutto. Sembrava di essere davvero all'Oratorio di Valdocco ai tempi di don Bosco: un gruppo saltava la corda...
del 30 agosto 2011
 
          Un saluto a tutti e in particolare a chi e’ stato alla GMG, perche’ anche noi qui in Etiopia abbiamo partecipato ad una speciale GMG, dove e’ mancato solo la presenza del Papa, per il resto c’era di tutto. Insieme a 7 amici della Scuola di Mondialita’, Paola, Michela, Francesca, Leonardo, Emanuele e Sergio e la Federica, abbiamo realizzato in 4 villaggi dei “GREST MONDIALI” di Gambella, ecco perche’ GMG, dove in tutto hanno partecipato piu’ di un migliaio di ragazzi.
          E’ appena terminata l’esperienza che portiamo ancora nel cuore nell’aver condiviso un pezzo di strada della nostra vita con questa gente, soprattutto con tantissimi ragazzi e giovani di etnia anyuak e nuer. Arrivati ad Addis Abeba a fine luglio, non abbiamo perso tempo e abbiamo percorso in due giorni gli 800 km che ci separavano da Gambella. Abbiamo poi iniziato subito il Grest nei due primi villaggi, al mattino in mezzo alla foresta nel villaggio di Ibago e al pomeriggio  nel villaggio di Ilea. Dopo una calorosa accoglienza, fatta di canzoni in anyuak e bans, il piu’ gettonato e’ stato “lanzachenabeue”, diventavamo degli attori, drammatizzando ogni giorno una diversa parabola del Vangelo, letta dal catechista nella loro lingua, proponendo alla fine una parola slogan da vivere nella giornata. 
          Dopo una breve preghiera, divisi per gruppi, inglese per tutti: dai piu’ piccolo, cercando di indovinare i nomi degli animali disegnati nella lavagna, ai due gruppi dei medi, saluti e prima conversazione, al gruppo dei grandi, inglese avanzato.Passato l’inglese, il momento piu’ atteso: le attivita’. Disegno, colori, pon-pon e tanta fantasia per i piu’ piccoli, braccialetti di svariati tipi, telai in lana e danza per le ragazze, strumenti musicali, palline per giocolerie e sport per i ragazzi. Realizzare qualche cosa insieme a questi ragazzi e’ stato davvero coivolgente e appasionante, sia per loro, che non avevano mai visto tanti “bianchi” tutti insieme e soprattutto che stessero li’ per loro, sia per noi in quel legame di amicizia che giorno dopo giorno si e’ creato stando insieme anche per cosi’ poco tempo.Infine il momento del gioco. Sembrava di essere davvero all’Oratorio di Valdocco ai tempi di don Bosco: un gruppo saltava la corda, un altro giocava a pallavolo, altri giocavano a calcio, altri alla corsa con i sacchi, tutto era movimento, vita e gioia, tant e’ che non ci lasciavano andar via alla fine continuando a cantare e danzare insieme. Mentre per le prime due settimane tornavamo alla sera a dormire a Gambella, nella nostra parrocchia, l’ultima settimana ci siamo trasferiti a Nyinenyang, un villaggio nuer a 120 km da Gambella.
          Tutti stretti stretti nella casa del parroco, abbiamo ripetuto anche qui la GMG, il Grest Mondiale di Gambella, sia a Nyinenyang che a Matar, un villaggio ad altri 30 km, proprio sul confine con il Sudan. Qui abbiamo potuto andare solo poche volte, ma una marea di bambini e ragazzi ci attendeva sempre, cantando, giocando e cercando di fare subito amicizia, sia con il sole tropicale, sia con una pioggia torrenziale. Che esperienza!!! Potremmo dire indimenticabile!!! Abbiamo vissuto un periodo di vero lavoro educativo, un’esperienza forte di gruppo, una presenza del Signore Gesu’ costante, nella preghiera quotidiana, nel dono reciproco e una conoscenza della vita della gente povera dei villaggi dove siamo stati e del lavoro dei missionari salesiani. Che dire infine: la gente che abbiamo incontrato, questi ragazzi che ogni giorno ci salutavano, ci abbracciavano e di cui siamo diventati amici, ci hanno stregato il cuore: sono entrati senza che ce n’e’ accorgessimo, ci hanno risvegliato il cuore, ci hanno sussurato dolcemente che cosa vale veramente nella vita e ci siamo trovati alla fine con il cuore legato a loro, quasi da rimanere la’.
          Ora sta a noi non lasciarli piu’ uscire, tenerli stretti e magari rivederci il prossimo anno!!! Com’e’ lo slogan di quest’anno: VIENI E VEDI! Un GRAZIE di cuore a tutti: Emanuele, Paola, Michela, Francesca, Sergio, Federica, Leonardo, ai catechisti, Odualla, William, Peter, James, Jacob, Steven, al nostro Vescovo Abuna Angelo Moreschi, ai salesiani di Gambella, ai serpenti, ai varani, agli uccelli, alle antilopi, alle svariate scimmie, al leopardo, ai milioni di insetti che abbiamo visto, ai coccodrilli che c’erano, ma non abbiamo visto, al sole a bomba e alle piogge torrenziali, ai sorrisi e ai pianti per tanti motivi, e al Signore che ci ha fatto incontrare questi ragazzi in modo che d’ora in poi qualcuno pensi a loro!!!
A presto abba filippo 
 
don Filippo Perin
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