Don Pascual Ch√°vez Villanueva è stato eletto Rettor Maggiore per la prima volta dal Capitolo Generale 25°, il giorno 3 aprile 2002; oggi, 25 marzo 2008, è stato RICONFERMATO come guida della Congregazione Salesiana. √â il nono successore di Don Bosco.
del 25 marzo 2008
Don Pascual Chávez Villanueva è stato eletto Rettor Maggiore per la prima volta dal Capitolo Generale 25°, il giorno 3 aprile 2002; oggi, 25 marzo 2008, è stato RICONFERMATO come guida della Congregazione Salesiana. É il nono successore di Don Bosco.
 
'Il Rettor Maggiore, superiore della Società Salesiana, è il successore di Don Bosco, il padre e il centro di unità della Famiglia Salesiana'. (Costituzioni Salesiane, 126)
 
'Il vostro primo Rettore è morto. Ma il nostro vero Superiore Cristo Gesù non morrà. Egli sarà sempre nostro Maestro, nostra guida, nostro modello? Il vostro Rettore è morto, ma ne sarà eletto un altro che avrà cura di voi e della vostra eterna salvezza. Ascoltatelo, amatelo, ubbiditelo, pregate per lui, come avete fatto con me'. (dal Testamento spirituale di don Bosco)
 
Il Rettor Maggiore è per i Salesiani 'Don Bosco vivo' oggi. Per tutta la Famiglia Salesiana è 'centro di unità'; ha una 'funzione animatrice e promotrice, che tesse l'unità e assicura, nella varietà delle vocazioni specifiche, la fedeltà allo spirito e il coordinamento delle iniziative' (Carta di Comunione, 9).
  
 
 
Da una recente intervista
 
Come si è sentito quando è stato eletto Rettor Maggiore e come si sente quando si trova davanti al corpo di don Bosco?
 
Quando sono stato eletto Rettor Maggiore… Devo dire che il 24 maggio di quell’anno a Torino ho fatto una confessione in cui ho detto che io non avrei mai pensato di diventare Rettor Maggiore.
Pensavo e sentivo che forse sarei stato eletto come Consigliere per la Formazione perché avevo lavorato sempre in quel campo e sembrava che fossi sensibile per questo settore. Qualcuno si azzardava a dire che forse sarei stato eletto Vicario.
Io mi sono fatto salesiano per stare con i ragazzi e non ho mai cercato niente altro. Io mi ricordo quando nel Capitolo Generale 23 un membro del Consiglio che scadeva e non poteva essere più rieletto, mi disse: “Non so che cosa avverrà di me adesso”. Io gli dissi: “Tornare con i ragazzi, per questo ci siamo fatti salesiani!”.
Questi compiti sono un servizio. L’ho fatto adesso. Lo farà un altro dopo di me.
Io non cercavo assolutamente nulla. Però due anni prima avevo cominciato a soffrire una sorta di conversione; ho cominciato a sentire che ero molto mediocre nella mia vita spirituale. Io ero Consigliere, Regionale… ma comunque provavo questa insoddisfazione spirituale
Adesso dico che il Signore forse mi stava preparando e stava operando questa conversione nella mia vita, a prendere molto più sul serio la mia vita spirituale, a riprendere la confessione ogni quindici giorni, a trovarmi un confessore fisso, ad avere un piano di vita spirituale, a dedicare molto più tempo alla preghiera, specialmente all’esame di coscienza, questa specie di verifica giornaliera per vedere se prendevo davvero sul serio il progetto di Dio. Allora anche io arrivai al Capitolo tranquillo. Quando al momento del discernimento hanno chiesto un possibile nome per il nuovo Rettor Maggiore hanno consegnato alla fine della giornata una lista e il mio nome era tra altri.
E io sono andato a dormire con la coscienza tranquilla!!! Ho detto: “Non sono io. Gli altri che non dormano, io sto tranquillo!”.
Il giorno seguente invece ci dicono: “La lista del giorno prima era solo la lista in ordine alfabetico senza l’indicazione di quante preferenze aveva ricevuto ciascuno. Adesso scegliete quello che, davanti a Dio, ritenete che può essere  il vostro Rettor Maggiore.”
 
Prima di andare a pranzo ci hanno convocato e quando ho visto il mio nome come numero uno, allora ho cominciato ad avere paura e volevo sparire.
Non volevo andare a pranzo, ma poi per non fare, come si dice in spagnolo no far el precioso, ci sono andato, ma poi mi sono subito ritirato in camera a pregare.
 
Avevo appena finito di leggere un libro che si intitolava Occasione o tentazione. E’ un libro di un Gesuita che mi aveva aiutato molto nella mia vita spirituale.
Allora mi sono messo davanti a Dio e gli ho chiesto: “Questa è un’occasione per essere più tuo, più al servizio tuo o è una tentazione, un’ansia di voler essere il successore di don Bosco. E’ un’occasione o una tentazione?”.
 
Perché tante cose che sembrano venire da Dio, non vengono da Dio. E come facciamo a capire che le cose vengono da Dio? Se ci portano più a Dio, se ci fanno crescere. Altrimenti no.
 
Allora ho pensato: “No, questa cosa non la sto cercando io. Non c’è dubbio”.
Infatti poi siamo andati all’elezione e al primo giro sono stato eletto e ho accettato. Avevo detto SI a Dio alla mia prima professione, non potevo ora dire di NO.
 
Allora, che cosa ho sentito?
Devo dire che più passa il tempo più sento che è una dignità, un onore molto grande essere il successore di don Bosco.
 
Però dall’altra parte mi rendo conto della distanza abissale che c’è tra don Bosco e me. E prego sempre e vengo sovente alla sua tomba e sempre appoggio la testa su quel vetro. Ricordo quando ho tenuto il suo teschio tra le mani e veramente la mia preghiera è stata questa: “Vorrei avere la sua mente, la sua forma di guardare il pianeta giovani. Di aver il suo cuore, di amare i ragazzi come lui li amava; di farli sentire come lui li faceva sentire come se veramente ciascuno fosse l’unico, di avere la sua grande disponibilità verso i bisogni dei giovani”.
 
Foto scattata appena dopo l'elezione (25 marzo 2008)
 
 
 
Breve Biografia
 
Don Chávez è messicano, nato a Real de Catorce (San Luis de Potosì), zona mineraria nel cuore del nord del Messico, il 20 dicembre del 1947. Dopo alcuni anni, la famiglia si trasferisce a Saltillo (stato di Coahuila) dove Pascual frequenta la scuola salesiana “Colegio Mexico”; qui nasce la sua vocazione e matura l’intenzione di seguire Don Bosco. Emette la sua prima professione nell’agosto del 1964 a Coacalco e nell’agosto del 1970 diventa salesiano con voti perpetui a Guadalajara. Ha ricevuto il ministero diaconale il 10 marzo del 1973 ancora a Guadalajara, e sempre nella “Perla Tapatia”, capitale ddello stato di Jalisco, l’8 dicembre del 1973 è ordinato sacerdote. Vive i primi anni del suo ministero nella comunità dei giovani salesiani in formazione di Chapalita (Guadalajara). Dal 1975 al 1977 studia a Roma all’Istitituto Biblico dove ottiene la licenza in Sacra Scrittura.
 
Il nuovo Rettor Maggiore è stato direttore dell’Istituto Teologico di San Pedro Tlaquepaque dal 1980 al 1988 dove ha insegnato Sacra Scrittura. Dal 1986 al 1989 è anche consigliere ispettoriale dell’ispettoria di Messico-Guadalajara. Dal 1989 al 1994 è ispettore di quella stessa provincia che comprende tutto il nord del Messico sino ai confini degli Stati Uniti. Nel 1995 inizia il suo dottorato in Teologia Biblica e risiede a Madrid-Carabanchel dove vi rimane sino al conseguimento del titolo ottenuto alla Università Pontificia di Salamanca (Spagna). Nel 1996, durante il CG24, viene raggiunto dalla telefonata del Rettor Maggiore don Vecchi che gli propone di diventare consigliere regionale per la regione Interamerica, nonostante non fosse membro di diritto di quel Capitolo. Accettata la proposta, si trasferisce alla casa generalizia di Roma dove risiede attualmente.
 
Oltre che al CG25, don Ch√°vez ha partecipato come capitolare anche al CG23 del 1990 per il quale ha lavorato come membro della commissione precapitolare.
La lingua madre del nuovo Rettor Maggiore è lo spagnolo, ma parla correttamente l’inglese e l’italiano. Comprende anche il tedesco, il francese e l’ebraico.
Oltre che in possesso di titoli ecclesiastici, don Chávez ha ottenuto il titolo di insegnamento basilare di discipline scientifiche. L’una e l’altra formazione lo hanno reso un uomo concretamente spirituale.
 
É una persona intelligente e mentalmente organizzata, di dialogo, che affronta i problemi immediatamente senza rimandarli ad altro tempo. Capace di captare le problematiche e affrontarle alla radice con tenacia e costanza, coinvolgendo le parti in causa e indirizzandosi alle soluzioni intraviste. Sa rendersi vicino senza cadere nel paternalismo. Persona preparata, profonda e pragmatica, ha condotto a termine ogni suo impegno di studio nei tempi stretti tra un incarico di responsabilità e l’altro ottenendo i risultati previsti in poco tempo ma non per questo non brillanti. Di profonda cultura scritturistica, è notevole in lui il senso delle cose che lo rende uomo pratico e concreto, figlio di quella sensibilità latino-americana che imposta la sua lettura cristiana della vita sull’uomo e la sua realtà quotidiana.
 
L’aggiornamento costante sui fatti della vita e della storia, lo ha reso particolarmente attento ai segni dei tempi. A riprova di tutto questo, depone l’entusiasmo che ha messo nel consolidare e rafforzare l’opera degli oratori di frontiera di Tijuana (Messico) iniziata dal suo predecessore don Humberto Meneses. Come servizio ai più poveri ed emarginati. Anche se non ha mai avuto impegni di pastorale diretta con i giovani, è sempre stato forte in lui il senso salesiano del contatto con i ragazzi per i quali ha condotto la sua missione di responsabile dell’ispettoria di Messico-Guadalajara. I giovani con i quali ha lavorato direttamente sono i salesiani in formazione teologica di Tlaquepaque ai quali ha trasmesso non solo la sua formazione scritturistica ma anche la sua passione salesiana per i giovani.
 
Come Consigliere regionale ha animato una regione comprendente 14 ispettorie, fortemente variegata per cultura, tradizioni, tenore di vita, vissuto religioso e salesiano. La regione infatti raccoglie nazioni del Nord e del Centro America, dei Caraibi e le nazioni della zona andina del Sud America (Colombia, Venezuela, Ecuador, Perù e Bolivia). L’animazione che ha condotto ha comunque centrato gli obiettivi prefissati riuscendo ad amalgamare tali molteplicità e a visitare tutte le ispettorie almeno una volta l’anno nei sei anni in cui ha mantenuto l’incarico.
 
Il 3 aprile 2002, durante il CG25, Don Pascual Ch√°vez Villanueva viene eletto al primo scrutinio Rettor Maggiore dei Salesiani diventando il IX successore di Don Bosco dopo don Vecchi scomparso nel gennaio dello stesso anno.
 
Nel suo primo sessennio Don Chávez ha sentito forte il bisogno di portare il carisma salesiano a livelli spirituali sempre più autentici e l’impegno salesiano sulle frontiere più bisognose della attuale società e cultura. Molto apprezzate le sue Lettere Circolari nelle quali, alternate a quelle di presentazione delle regioni in cui è suddivisa la Congregazione, ha offerto percorsi di riflessione e di approfondimento sui temi della santità, Parola di Dio e Vita Religiosa.
 
La diverse lauree “Honoris Causa” ricevute nel corso di questi anni, sono state sempre accompagnate da “lectio magistralis” di considerevole pregio. Molto apprezzati i suoi interventi e le Strenne date ogni anno ai diversi gruppi della Famiglia Salesiana; in modo particolare quella di quest’anno che ha fatto eco all’appello del Papa Benedetto XVI sulla urgenza dell’educazione.
 
Don Chávez si è fatto premura, durante il suo primo mandato, di visitare tutte le Ispettorie e le Visitatorie della Congregazione facendosi portatore del sorriso e della speranza data da Don Bosco. Molti comuni si sono sentiti onorati di offrirgli la cittadinanza onoraria, tra questi quello di Capriglio, paese natale della Venerabile Mamma Margherita, madre di Don Bosco.
 
La profonda convinzione per l’attualità e l’autenticità della Vita Consacrata lo hanno portato, dopo la nomina “ad quinquennium” da pare di Giovanni Paolo II a membro della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, a lavorare con impegno per la Vita Religiosa. Dopo essere stato membro del consiglio esecutivo e della commissione teologica, è stato eletto nel novembre 2006 Presidente della Unione Superiori Generali. In qualità di Rettor Maggiore dei Salesiani ha partecipato alla V Conferenza Generale dell’Episcopato latino-americano e dei Carabi celebratasi nel maggio 2007 ad Aparecida in Brasile.
Redazione DBWeb
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