Pieni di sé lo siamo spesso tutti, non ci rasenta mai un dubbio che abbiamo qualcosa da accogliere anche da chi non sta nei nostri schemi. Abbiamo già deciso che tutto viene da noi, tutto è incasellato, tutto non può essere che nei nostri schemi. Invece ti capita che ti commuove un bambino indifeso e innocente e ti dà forza per cambiare vita...
del 10 gennaio 2006
 
E’ più il tempo che si passa a difendersi che ad accogliere. Vediamo pericolo dovunque, vediamo nemici in tutti quelli che ci incontrano. Ci pensano poi le notizie ad allarmarci, a metterci in guardia. Homo homini lupus si scriveva una volta, l’uomo è sempre un lupo per il suo simile. In questi empi di terrorismo l’atteggiamento di difesa è ancora più invasivo. Come sarebbe diversa la vita se fossimo in grado di aprire il cuore alla speranza, all’accoglienza del bene che ogni persona si porta dentro.
Gesù sta percorrendo tutte le città e i villaggi e sta continuamente offrendo la sua parola di speranza che apre il cuore. La gente dice: Mai un uomo ha parlato come parla quest’uomo!” E’ una constatazione, è un passaparola che percorre tutte le vite in difficoltà, in ricerca. Ma a qualcuno dà fastidio. Voi abboccate a tutto, voi non avete sufficiente senno per capire, voi non conoscete la legge, voi siete per questo maledetti. Il Cristo che stiamo aspettando non viene da un oscuro villaggio della Galilea, la speranza che aspettate non è disponibile se non nei luoghi ufficiali destinati a controllarla. Deve avere un marchio DOC e questo marchio lo diamo noi.
Pieni di sé lo siamo spesso tutti, non ci rasenta mai un dubbio che abbiamo qualcosa da accogliere anche da chi non sta nei nostri schemi. Abbiamo già deciso che tutto viene da noi, tutto è incasellato, tutto non può essere che nei nostri schemi. Invece ti capita che ti commuove un bambino indifeso e innocente e ti dà forza per cambiare vita; ti sorprende il pentimento di un peccatore incallito che ha avuto il coraggio di ricominciare, ti salva un gesto di bontà che non avresti mai potuto pensare di essere in grado di fare.
La vita l’ha in mano Dio e Lui decide di farla fiorire dove vuole. La guardie mandate ad arrestare Gesù se ne tornano con i ceppi vuoti, ne sono stati incantati. Come si fa a pensare che questo Gesù è quel delinquente che dicono? Nella vita siamo invitati a conversione, a cambiare rotta, ma ci scomoda troppo. Non abbiamo il coraggio di rischiare, preferiamo morire di noia.
La vita cristiana invece è aperta alla speranza a qualcosa di nuovo che Dio può donarci se avremo il coraggio di osare accoglierlo nelle persone che meno ci aspettiamo ce lo possano far incontrare. Dove abiterà questa speranza che aspettiamo?
mons. Domenico Sigalini
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