Juan Manuel Cotelo, regista e produttore del documentario su don Dominguez, il più visto di sempre in Spagna, ha portato nei cinema iberici un nuovo film. Un viaggio tra i convertiti attraverso gli occhi di un agente segreto.
Un agente segreto viene incaricato di infiltrarsi fra milioni di persone con una missione molto particolare: dovrà scoprire se le stramberie in cui tutta quella gente crede sono vere o sono frottole. Dicono di vivere seguendo tre “capi”, uno dei quali è una donna. Parlano di un padre, di un figlio e di sua madre Maria, una contadina. Sono tre, ma sembrano muoversi come fossero uno e i loro discepoli sono certi di non essere nati per caso e di poter vivere eternamente. Se tutto ciò fosse provato, sarebbe una rivoluzione. Ma è proprio così? O quella gente crede nelle favole? Sono queste la domanda a cui intende rispondere Mary’s Land (La terra di Maria), il nuovo film diretto e prodotto da Juan Manuel Cotelo. Dopo l’enorme successo de L’ultima cima, il documentario più visto di sempre in Spagna, che nel 2010 fece parlare di sé surclassando per numero di spettatori perfino Sex and the City e Harry Potter, Cotelo è tornato nelle sale cinematografiche spagnole dal dicembre scorso e sta registrando un nuovo grande successo. Inizialmente approdato in undici cinema, La terra di Maria in un mese è entrato in cinquanta teatri grazie al passaparola di chi lo ha visto.
UNA CONSOLAZIONE?
La pellicola è a metà fra una fiction e un documentario. L’attore protagonista che veste i panni dell’agente segreto, reclutato fra coloro che pur nati nella tradizione cattolica non si sono coinvolti con essa, fa un viaggio nella vita reale di alcuni convertiti che hanno deciso di dedicare tutta la vita a Dio. Con un metodo di ricerca per niente sentimentale e totalmente empirico, il protagonista scava in esistenze cambiate dalla Vergine Maria. A guidarlo è una domanda: la felicità ritrovata da quella gente disperata è davvero tale o è solo una consolazione della mente? Lo 007 comprenderà di non poter conoscere la risposta se non provando a vivere come loro.
PROSTITUTE E VIP
Fra i personaggi reali incontrati dall’agente segreto c’è un medico abortista, la cui esistenza è stata stravolta a Guadalupe, che alla domanda se Dio perdona anche gli assassini, visibilmente commosso, risponde di sì. C’è l’intervista a una modella colombiana che dopo tre aborti ha ritrovato la pace in Dio attraverso la Madonna. Poi la storia di un infermiere messicano di Guadalajara, che dopo il lavoro gira per le periferie della città fra prostitute e viados ad annunciare il Vangelo di Gesù, conducendone molti dentro la Chiesa cattolica. Fra gli altri, il racconto di una ragazza che non credeva nei miracoli ma che dopo un’apparizione mariana ai veggenti di Medjugorje è guarita immediatamente dalla tetraplegia e si è alzata dalla carrozzina. Ci sono anche personaggi famosi, come John Rick Miller, imprenditore newyorkese ed ex consigliere del governo americano, con alle spalle lunghi anni di dura opposizione alla Chiesa cattolica.
LA RICETTA DI DIO
Cotelo ha spiegato di aver girato il film per capire attraverso l’indagine del protagonista come certe persone possano essere più felici di altre e come siano potute cambiare. Così ha deciso di lavorare per andare all’origine delle conversioni, girando tutti i continenti. Ma la pellicola non arriva a nessuna conclusione e non contiene tracce di apologetica, solo una descrizione didascalica e l’offerta di un metodo di indagine. Perché è impossibile dire al pubblico se sia tutto vero. Per sapere se il cristianesimo è reale si può solo offrire una strada, che nel film viene descritta come la “ricetta di Dio”.
Benedetta Frigerio
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