Non si parla più tanto oggi di obiezione di coscienza. Non c'è più la coscrizione obbligatoria, oggi chi non vuol fare il militare non vi è obbligato e quindi il rifiuto di imbracciare le armi è una possibilità non una opposizione a una costrizione...
del 09 gennaio 2007
 
 
Non si parla più tanto oggi di obiezione di coscienza. Non c’è più la coscrizione obbligatoria, oggi chi non vuol fare il militare non vi è obbligato e quindi il rifiuto di imbracciare le armi è una possibilità non una opposizione a una costrizione. Ci sono però oltre al rifiuto della guerra che permane sempre, anche tante altre leggi cui una persona ha diritto di non sottostare con l’obiezione di coscienza, per esempio rifiutarsi di fare pratiche abortive.
Un medico sente in sé la vocazione a servire la vita sempre, come è nel suo statuto deontologico, si può rifiutare di togliere la vita a un futuro nascituro. Certo è disposto a pagare le conseguenze per la sua carriera, non certo a subire discriminazioni.
'La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo, dove egli si trova solo con Dio...' (GS16) E' il rapporto con questo Dio, Signore dell'esistenza, con la sua voce; è il momento in cui Dio istituisce la persona e il suo mistero, la sua consistenza, la formula del suo vivere felice. Gli uomini anzichè un istinto hanno una coscienza. E' il luogo in cui si esprime davanti a me e su di me la legge divina.
L'obiezione di coscienza che io faccio è l'espressione esterna dell'obiezione che la coscienza fa a me. In un certo senso non è il massimo di libertà, intesa come far quel che meno impegna o più piace, ma il massimo di 'costrizione'. L'obiezione di coscienza che io faccio alla società o alla legge è l'espressione esterna dell'obiezione che la coscienza fa a me. Ho il diritto di trasgredire la legge, perchè ho il dovere di seguire la mia coscienza. La mia disobbedienza non solo è possibile, ma necessaria.
'La coscienza è una legge del nostro spirito, ma che lo supera, che ci dà degli ordini, che indica responsabilità e dovere, timore e speranza... la messaggera di Colui che, nel mondo della natura come in quello della Grazia, ci parla velatamente, ci istruisce e ci guida. La coscienza è il primo di tutti i vicari di Cristo.'
Gesù spesso è tornato ad educare i suoi seguaci su questo punto, a stimolare la propria responsabilità nell’obbedire alle leggi, mettendo in crisi l’assolutezza della stessa legge del sabato che passavo sopra le infelicità delle persone. Ma Dio è per la felicità, per questo la dona anche di sabato.
Fa nascere così speranze nuove nella bontà di Dio.
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