Nuove frontiere di pastorale giovanile. I giochi di ruolo, dove nessuno vince o perde, ma ognuno da vita al proprio personaggio creando un'avventura, possono fornire all'educatore pastorale uno strumento pedagogico per far scoprire “il segreto del mondo”. Il nuovo libro di Giuseppe Spampinato evidenzia i rischi e i pericoli che possono incombere sui soggetti interessati al mondo del fantasy.
del 14 luglio 2011
   
          Il libro di Giuseppe Spampinato “Giochi di ruolo e letteratura fantasy. Nuove frontiere di pastorale giovanile?” parte da un’iniziale analisi dell’elemento magia alla luce del magistero della Chiesa, per marcare accuratamente le profonde fratture esistenti tra l’atteggiamento del mago e quello del credente. Si cerca così di effettuare un opportuno discernimento sia sui giochi di ruolo, molto in voga tra i giovani, sia sui libri fantasy, analizzando in particolare la saga di “Harry Potter'.  
          Il libro tende, innanzitutto, ad evidenziare i rischi e i pericoli che possono incombere sui soggetti interessati al mondo del fantasy, cercando di fare chiarezza sulla posizione cattolica. Inoltre, poiché il problema del “come evangelizzare” resta sempre attuale perché i modi variano secondo le circostanze di tempo, di luogo, di cultura e lanciano pertanto una certa sfida alla nostra capacità di scoperta e di adattamento, tende con originalità di capire se il fantasy potrebbe essere usato come strumento di pastorale giovanile e se si con quali limitazioni e accorgimenti, per non essere in contrasto col magistero della Chiesa. 
          Bisogna considerare che i formatori, come gli artisti, devono essere creativi e possedere una vivida “fantasia pastorale”, perché la routine e l’abitudine, eterne nemiche della pastorale, ne prosciugano la linfa vitale. Il fantasy può essere una buona scelta nei casi di giovani che non “digeriscono” una catechesi classica, con gli eventuali limiti dell’incompletezza dell’evangelizzazione e con una giusta predisposizione nel lettore. I giochi di ruolo, dove nessuno vince o perde, ma ognuno da vita al proprio personaggio creando un’avventura, possono fornire all’educatore pastorale uno strumento pedagogico per far scoprire “il segreto del mondo”. 
          L’opera, scritta con perizia bibliografica, si rivolge agli educatori alla fede, ma anche a insegnanti, genitori e tutte quelle persone, non necessariamente cattoliche, interessate con animo sincero ad approfondire l’argomento.  
Si ricorda inoltre che i proventi del libro sono devoluti in beneficenza a favore della missione di Migoli (Tanzania).
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