Quest'anno, in occasione del 20 novembre, voglio lanciare un appello di preghiera e di azione: “Basta violenza contro i bambini per una educazione positiva senza castighi corporali e punizioni crudeli o degradanti”.
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Roma, 18 Novembre 2011
 
 
In occasione della Giornata Mondiale di Preghiera e Azione per i Bambini, le Bambine e i Giovani del mondo il Rettor Maggiore invita tutte le comunità salesiane del mondo a rafforzare il proprio impegno per un’educazione senza castighi corporali.
 
 
Carissimi fratelli e carissime sorelle, salesiani, salesiane, membri della Famiglia Salesiana, giovani impegnati nel volontariato,
il prossimo 20 Novembre, in tutto il mondo, si celebra la Giornata Internazionale dell’Infanzia, anniversario dell’adozione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC), del 1989.
 
Dal 2008, il 20 Novembre è anche occasione per celebrare la Giornata Mondiale di Preghiera e Azione per i Bambini, le Bambine e i Giovani del mondo.
L’anno scorso ho inviato a tutti voi un messaggio di adesione a questa grande iniziativa interreligiosa, promossa dalla Rete Globale delle Religioni per l’Infanzia (GNRC) con il supporto di Arigatou International, affermando che solo se i leader religiosi e tutti noi sapremo unire i nostri sforzi si potrà dare una risposta adeguata alle drammatiche e massicce violazioni della dignità e dei diritti fondamentali dei bambini e delle bambine nel mondo, specialmente dei più poveri e vulnerabili.
Quest’anno, in occasione del 20 novembre, voglio lanciare un appello di preghiera e di azione: “Basta violenza contro i bambini per una educazione positiva senza castighi corporali e punizioni crudeli o degradanti”.
 
La rilevanza del tema è di tutta evidenza in un mondo che pare attorcigliato in una spirale di violenza e sopraffazione nei confronti dei più deboli e indifesi.
In questo primo anno di avvicinamento al bicentenario della nascita del nostro santo per noi, Famiglia Salesiana, è necessario ripercorrere fino in fondo le orme di Don Bosco, padre e maestro della gioventù.
Il tema scelto è caro al cuore della missione salesiana e al sistema preventivo: Don Bosco ne fu instancabile precursore, anticipando tanti dei contenuti del Commento Generale n. 8 sul “diritto del bambino ad essere protetto dai castighi corporali e altre punizioni crudeli o degradanti” adottato nel 2006 dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
 
Con l’auspicio che le comunità salesiane siano capaci di promuovere incisive alleanze per unirsi ad altri uomini e donne di fede ed essere forza propulsiva per un’educazione positiva e senza violenza per tutti i bambini, le bambine e i giovani del mondo “senza distinzione di sorta e a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o altra del bambino o dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale, dalla loro situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza” (art.2, Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo)
 
 
Con affetto, in Don Bosco
 
Pascual Ch√°vez V., sdb
Rettor Maggiore
Pascual Ch√°vez V., sdb
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