Giovani ed Eucarestia /1

Chi è per noi giovani la chiesa? Che ci sia ignoranza di cosa sia veramente la Chiesa, la Chiesa di Gesù Cristo; che vi sia un atteggiamento generalizzato di prevenzione e diffidenza; che diversi ragazzi non siano contrari alla Chiesa, ma la vogliono diversa per continuare a starci dentro.., tutto questo fa parte della verità della situazione.

Giovani ed Eucarestia /1

da Teologo Borèl

del 03 aprile 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

“FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME” (Lc 22,19)

L’EUCARISTIA FA LA CHIESAPERCIO’ LA CHIESA FA L’EUCARISTIA 

Schede di riflessione e di verifica per giovani

          Verifica  vuol dire “ verum-facere”, cioè fare la verità, rendersi conto del nostro essere cristiani, seriamente e con gioia.  Il nostro Vescovo, il Papa Benedetto XVI ha indicato i criteri  di una verifica valida: riguarda il nostro essere Chiesa, in relazione vitale con l’Eucaristia come sorgente, e con la testimonianza della carità come frutto.

          Ogni scheda è composta di  queste parti: la presentazione ragionata del tema; l’ascolto della Parola di Dio e della Chiesa; una traccia di riflessione e condivisione; una preghiera conclusiva.

          La scheda si realizza nel gruppo (o magari in sotto gruppi: adolescenti e giovani), ma può essere usata come si vuole, secondo scadenze diverse ed anche come meditazione personale. 

 

SCHEDA PRIMA: CHI E’ PER NOI GIOVANI LA CHIESA?

Un TU da scoprire

 

“La Chiesa vive almeno nel dibattito che suscita” è la constatazione amarognola di un noto  teologo.

          Ecco una sinfonia piuttosto sconcertante presa da una delle tante inchieste giovanili. Si legge: “Cristo sì, chiesa no”; “Io in chiesa non ci metto più piede”; “Il Vaticano sta con i ricchi “; “La Chiesa è un’azienda del sacro”; “La Messa a me non dice più niente, e mi annoio”; “Perché i preti non si sposano?”; “Ricordo con piacere quando facevo il chierichetto e il don ci radunava all’oratorio”; “Per me la Chiesa è San Pietro”; “Tornerei di nuovo in Chiesa se essa non fosse rigida per quanto riguarda il sesso”; “La Chiesa non è più credibile dall’uomo di oggi”; “Resto ammirato di questa chiesa che fa da anima nelle periferie del mondo, nelle borgate di Roma e di Nairobi…”; “Nel mio viaggio in Francia ho visto bellissime Chiese:  a Parigi, a Chartres, a Rouen”, ma  -diciamo noi- questo vale per Roma! 

          Dove si  nota un intreccio di sospetto, anzi di condanna, e di ammirazione, si parla di persone e di edifici, di esperienze provate e di stereotipi  o frasi fatte. La Chiesa è un oggetto misterioso, ora abbandonato, sempre discusso, eppure anche desiderato.

Quale è la posizione di ciascuno di noi? 

          Che ci sia ignoranza di cosa sia veramente la Chiesa, la Chiesa di Gesù Cristo; che vi sia un atteggiamento generalizzato di prevenzione e diffidenza; che diversi ragazzi (e non sono pochi) non siano contrari alla Chiesa, ma la vogliono diversa per continuare a starci dentro.., tutto questo fa parte della verità della situazione.

Resta  il compito di informare, di chiarire, di provare, di scoprire questo singolare Tu che è la Chiesa.

Con il gruppo realizzare  un sondaggio tra i giovani (di parrocchia, di scuola, di tempo libero…)  attorno a questa domanda: “Cosa è per te Chiesa?”

Mettere insieme i risultati e farne una riflessione di approfondimento.

Il  cammino  di scoperta della Chiesa come ogni vera scoperta non avviene a caso, vi è un percorso da riconoscere, con determinate condizioni  e tappe .

Ecco gli obiettivi 

ascoltare bene  Chi ne può parlare con competenza: si chiama  Gesù, il Signore vivente che ha fondato la Chiesa come la  famiglia di Dio, facendola suo corpo di cui Lui è il capo confrontarsi  con i maestri  autentici della Chiesa (il Papa, i Vescovi) cercare di capire  gli aspetti ‘difficili o non graditi’ della Chiesa, provare dispiacere per gli sbagli, amare la Chiesa per migliorarla  vedere le persone migliori della Chiesa, appropriarsi del  loro stile ecclesiale fare esperienze di  Chiesa, riscoprendo che con il Battesimo ci siamo entrati, con l’Eucaristia rafforziamo l’appartenenza, con la carità la Chiesa si fa casa di tutti 

Ed ecco le tappe: sono indicate nella Presentazione. Sotto forma di semplici domande di identificazione, mettiamo in luce le varie facce che fanno il  “diamante” Chiesa, scoprendola come “mistero nel mistero di Dio”. 

Obiettivo finale: la Chiesa è una famiglia che ti invita ad entrare, è un Tu con cui dialogare, vivere, rafforzare, espandere.

 

 

Il racconto di Emmaus (Luca 24, 13-35) 

           E’ il testo-icona su cui la diocesi di Roma prende ispirazione per la verifica. Questo racconto infatti unisce insieme i criteri della verifica: l’ amore generoso e intelligente che  porta  i suoi discepoli in difficoltà alla ri-scoperta di Gesù;  accompagnandoli  nella  loro disperazione  essi prendono fiducia e gioia di vivere grazie alle sue Parole  e alla condivisione del pane (l’Eucaristia), così è a loro possibile di trovare di nuovo e in modo nuovo la comunità come loro famiglia.

          Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. 

Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 

La  parola di  Benedetto XVI 

“Troppi battezzati non si sentono parte della comunità ecclesiale e vivono ai margini di essa, rivolgendosi alle parrocchie solo in alcune circostanze per ricevere servizi religiosi. Pochi sono ancora i laici, in proporzione al numero degli abitanti di ciascuna parrocchia che, pur professandosi cattolici, sono pronti a rendesi disponibili per lavorare nei diversi campi apostolici…Fedeli al comando del Signore non possiamo rassegnarci alla conservazione dell’esistente. Fiduciosi nella grazia dello Spirito, che Cristo risorto ci ha garantito, dobbiamo riprendere con rinnovata lena, il cammino” ( Convegno diocesano, giugno 2009).

 

 

 

* Dopo aver letto la scheda, cosa ti è apparso chiaro, che cosa oscuro?

* Quali difficoltà  trovano oggi  i giovani ( tu, voi) nei confronti della Chiesa? Sono tutte  obiezioni fondate o fanno parte del gossip? Quali  possono essere gli ostacoli veri?

* Quali sono gli aspetti (fatti, persone, stile di vita) della Chiesa che attraggono di pi√π le persone di oggi, in particolare il mondo giovanile?

* Conosci e magari hai delle esperienze positive di Chiesa? Vuoi raccontarle al tuo gruppo?

* Fare una pausa di silenzio e verificarsi: “Quale è la mia vera relazione con la Chiesa? Che cosa so veramente di essa? Che cosa vorrei e dovrei conoscere?”

 

 

Dandoci la mano, preghiamo il Padre nostro, la preghiera che anima la Chiesa 

Signore, iniziamo un cammino di scoperta della Chiesa, della tua Chiesa.

Sappiamo che tu te la sei costruita con amore e sacrificio, è la tua creatura più cara, e questa creatura siamo noi!

Eppure proprio noi capaci di andar sulla luna che è un pianeta morto, facciamo fatica d entrare e restare nella Chiesa che è una famiglia viva!

Quanti stereotipi, quanta prevenzione, quanta ignoranza! Ne arrossiamo!

E d’altra parte, abbiamo provato anche gli aspetti positivi, incontrando soprattutto le persone di Chiesa, come Giovanni Paolo II, Madre Teresa, il nostro don…

La Chiesa,  tuo mistero e nostro guazzabuglio! Signore, più luce! 

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