Giovani ed Eucarestia /2

Sicuramente vi è una certa difficoltà a riconoscere la vera identità della Chiesa, perché non la si vede in maniera completa: o la si vede dal solo punto di vista umano per cui la Chiesa è un grossa organizzazione sociale di stampo religioso, o la si pensa come un gruppo di credenti che fanno certi riti

Giovani ed Eucarestia /2

da Teologo Borèl

del 03 aprile 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

 

Scheda 1: Un tu da scoprire

SCHEDA  SECONDA: CHI E’ LA CHIESA?La Chiesa è la casa della comunione con Dio e con le persone  

  

         Sicuramente vi è una certa difficoltà a riconoscere la vera identità della Chiesa, perché non  la si vede in maniera completa: o la si vede dal solo punto di vista umano per cui la Chiesa è un grossa organizzazione sociale di stampo religioso, o la si pensa come un gruppo di credenti che fanno certi riti, hanno certe speranze, vivono un certo stile di vita fuori del mondo. 

          Cerchiamo  di capire bene prendendo le stesse parole di Benedetto XVI al Convegno di giugno:“La Chiesa, che ha origine nel Dio trinitario, è un mistero di comunione…Non  è una realtà soltanto spirituale, ma vive nella storia, per così dire, in carne ed ossa…E’ una comunione di persone che, per l’azione dello Spirito Santo, formano il Popolo  di Dio che è al tempo stesso il Corpo di Cristo… Cristo ci riunisce in questo suo Corpo per fare di noi una cosa sola, dove non c’è più distinzione, differenza, tra  greco e giudeo, barbaro, sciita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto in tutti. Ha abbattuto il muro della distinzione di popoli, di razze e di culture: tutti siamo uniti in Cristo, formiamo il popolo di Dio. E popolo di Dio significa quindi ‘tutti’: dal Papa fino all’ultimo bambino battezzato”.

Sono parole molto dense, che ‘snoccioliamo’ così:

- La Chiesa è una creatura della Trinità, opera di Dio Padre, del Figlio Gesù Cristo, dello Spirito Santo. Fa parte del ‘mistero’ di Dio, è l’asse portante del suo progetto di salvezza.

- E’ formata  da tutti coloro che credono in Gesù Cristo, ricevono il Battesimo e gli altri sacramenti, in particolare l’Eucaristia.

- Gesù unisce strettamente e vitalmente i suoi discepoli a se stesso (comunione vuol dire proprio questo!). Lo dice Lui stesso: “Io sono la vite e voi i tralci”(Gv  15,5). San Paolo  ancora più fortemente afferma che i discepoli fanno parte del Corpo di Gesù risorto, sono   come le sue membra, e lui è la nostra testa. Questa è la dimensione spirituale della Chiesa, la  faccia invisibile, ma reale, come è l’amore, che non si vede ad occhio nudo, ma si prova.

- Chi opera questa comunione saldissima, è lo Spirito Santo,  la stessa forza amorosa di Dio, lo Spirito è l’anima del corpo di Cristo, il respiro (=Spirito) che la tiene viva. Lo si riceve proprio nel Battesimo, in ogni Eucaristia.  

- Grazie a Gesù, figlio del Padre, tutti i suoi discepoli fanno parte del popolo di Dio (altro bel nome per dire Chiesa) presente già nel  popolo di Israele scelto da Dio con Abramo, si stabilisce una relazione speciale con la Trinità, entriamo a far parte della famiglia di Dio (altro bellissimo nome per dire Chiesa. E’ preferita dai cristiani di Africa: Chiesa, famiglia di Dio).

-In questa famiglia di Dio vi è una donna, Maria di Nazaret, madre di Cristo e  perciò madre della Chiesa, che stimola ed aiuta la Chiesa ad essere madre come lei è.

- Le conseguenze per la vita sono enormi. Così inseriti in comunione intima con Gesù, viviamo tra noi  la stessa comunione di fede e di amore, il suo stesso stile di vita. L’amore o carità (agape) diventa il massimo comandamento: riconoscendo l’amore che Gesù  ha avuto ed ha verso  di noi, così in Gesù gli uni con gli altri rendono visibile lo stesso amore. Dice San Paolo che Gesù, ha abbattuto ogni muro di divisione razziale, linguistica, culturale. Per “riconciliare tutti con Dio in un solo corpo” (cfr Ef 2,14-15).

-  Diventiamo “corpo di Cristo” per continuare la sua missione di annunciare il vangelo della salvezza a tutto il mondo. La Chiesa ha una vocazione missionaria. Come Gesù camminava per le vie di Palestina annunciando il Regno di Dio, facendone i segni (miracoli) e offrendo la salvezza, ora Gesù che è Risorto cammina grazie ai suoi discepoli fino ai confini del mondo a fare lo stesso annuncio del Vangelo che libera dal male e aiuta l’uomo a realizzare se stesso pienamente. Viene alla memoria quel giovane del Vangelo con cinque pani e due pesci. Gesù ha voluto avere bisogno per moltiplicare il cibo per cinquemila persone (cfr Giov 6,1-6)

- Vediamo subito che la Chiesa non è solo una realtà spirituale, invisibile. I discepoli, i cristiani, noi, siamo ben visibili, viviamo in questa storia. La Chiesa fa parte, vive nella storia  della gente, con le sue gioie e i suoi dolori, i drammi e le attese della gente. Purtroppo poiché siamo peccatori, la Chiesa si sporca, appare sporca, ha bisogno di continua pulizia, necessita, detta con il linguaggio cristiano, di una continua conversione.

 - Appunto perchè possiamo essere un popolo bene orientato,Gesù stesso ha voluto che nella Chiesa, al servizio di tutti, vi  fossero dei servitori (non dei padroni!): sono il Papa, i Vescovi, i sacerdoti. Benedetto XVI, come vedremo, nel Convegno diocesano ha molto insistito nel dire che anche i laici sono responsabili della Chiesa.

- E anche i giovani, per la grazia della loro giovinezza, danno futuro alla Chiesa.

Come? E’ lo scopo di questo schede 

 

 

 

Proponiamo tre momenti fondativi nei quali Dio ha fatto la Chiesa, prendendoli dal libro della Chiesa che è la Sacra Scrittura o Bibbia .

1. Sta alla base l’alleanza di Dio con Israeliti che rende questi suo popolo, la sua qahal o chiesa 

Dal libro dell’esodo, capitolo 19,3-8; 24, 3-8

          Mosè salì verso Dio e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: “Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me. Ora, se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli, perché mia è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa. Queste parole dirai agli Israeliti”. Mosè andò, convocò gli anziani del popolo e riferì loro tutte queste parole, come gli aveva ordinato il Signore. Tutto il popolo rispose insieme e disse: “Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo! ”. Mosè tornò dal Signore e riferì le parole del popolo. Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose insieme e disse: “Tutti i comandi che ha dati il Signore, noi li eseguiremo! ”. Mosè scrisse tutte le parole del Signore, poi si alzò di buon mattino e costruì un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d’Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore. Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l’altra metà sull’altare. Quindi prese il libro dell’alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: “Quanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo e lo eseguiremo! ”. Allora Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: “Ecco il sangue dell’alleanza, che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole! ”. 

2.  Dio ha con il suo popolo una relazione di sposo a sposa, anzi di madre con il figlioletto 

Dal libro del profeta Osea 11, 1-4 

          Quando Israele era giovinetto, io l’ho amato e dall’Egitto ho chiamato mio figlio. Ma più li chiamavo, più si allontanavano da me; immolavano vittime ai Baal, agli idoli bruciavano incensi. Ad Efraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano,  ma essi non compresero che avevo cura di loro.  Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d’amore; ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia;  mi chinavo su di lui per dargli da mangiare.

3. Dio, a Pentecoste ha dato al popolo di Dio, rappresentato dagli apostoli e discepoli, tra cui Maria,   lo spirito stesso di Gesù: è la Chiesa, creatura dello Spirito corpo di Gesù Risorto

Dagli Atti degli Apostoli, c. 2,1-41  

          Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio». Allora Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò a loro così: «Uomini di Giudea, e voi tutti abitanti di Gerusalemme, vi sia noto questo e fate attenzione alle mie parole(…)

          Sappia dunque con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso». All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.

[V. anche Efes 4; Vangelo secondo Giovanni cc.13-17]

 Il Concilio ci ha dato un documento fondamentale sulla Chiesa: “Lumen Gentium”(luce delle genti). Nel paragrafo 6 sono radunate le immagini della Chiesa nella Bibbia. Leggendole si capisce che la “Chiesa è un mistero”, ossia una realtà divina ed umana insieme dai tanti volti 

Da Lumen Gentium n. 6 

          Come già nell'Antico Testamento la rivelazione del regno viene spesso proposta in figure, così anche ora l'intima natura della Chiesa ci si fa conoscere attraverso immagini varie, desunte sia dalla vita pastorale o agricola, sia dalla costruzione di edifici o anche dalla famiglia e dagli sponsali, e che si trovano già abbozzate nei libri dei profeti. La Chiesa infatti è un ovile, la cui porta unica e necessaria è Cristo (Gv 10,1). È pure un gregge, di cui Dio stesso ha preannunziato che ne sarebbe il pastore (Is 40,11); (Ez 34,11), e le cui pecore, anche se governate da pastori umani, sono però incessantemente condotte al pascolo e nutrite dallo stesso Cristo, il buon Pastore e principe dei pastori (Gv 10,11); (1Pt 5,4), il quale ha dato la vita per le pecore (Gv 10,11).

          La Chiesa è il podere o campo di Dio (1Cor 3,9). In quel campo cresce l'antico olivo, la cui santa radice sono stati i patriarchi e nel quale è avvenuta e avverrà la riconciliazione dei Giudei e delle Genti (Rm 11,13). Essa è stata piantata dal celeste agricoltore come vigna scelta (Mt 21,33); (Is 5,1). Cristo è la vera vite, che dà vita e fecondità ai tralci, cioè a noi, che per mezzo della Chiesa rimaniamo in lui, e senza di lui nulla possiamo fare (Gv 15,1). Più spesso ancora la Chiesa è detta edificio di Dio (1Cor 3,9). Il Signore stesso si paragonò alla pietra che i costruttori hanno rigettata, ma che è divenuta la pietra angolare (Mt 21,42). Sopra quel fondamento la Chiesa è costruita dagli apostoli (1Cor 3,11) e da esso riceve stabilità e coesione.

          Questo edificio viene chiamato in varie maniere: casa di Dio (1Tm3,15), nella quale cioè abita la sua famiglia, la dimora di Dio nello Spirito (Ef2,19), la dimora di Dio con gli uomini (Ap21,3), e soprattutto tempio santo, il quale, rappresentato dai santuari di pietra, è l'oggetto della lode dei santi Padri ed è paragonato a giusto titolo dalla liturgia alla città santa, la nuova Gerusalemme. In essa infatti quali pietre viventi veniamo a formare su questa terra un tempio spirituale (1Pt2,5).

          E questa città santa Giovanni la contempla mentre, nel momento in cui si rinnoverà il mondo, scende dal cielo, da presso Dio, « acconciata come sposa adornatasi per il suo sposo » (Ap21,1).

          La Chiesa, chiamata « Gerusalemme celeste » e « madre nostra » (Gal4,26); (Ap12,17), viene pure descritta come l'immacolata sposa dell'Agnello immacolato (Ap19,7); (Ap21,2); (Ap22,17), sposa che Cristo « ha amato.. . e per essa ha dato se stesso, al fine di santificarla » (Ef5,26), che si è associata con patto indissolubile ed incessantemente « nutre e cura » (Ef5,29), che dopo averla purificata, volle a sé congiunta e soggetta nell'amore e nella fedeltà (Ef5,24), e che, infine, ha riempito per sempre di grazie celesti, onde potessimo capire la carità di Dio e di Cristo verso di noi, carità che sorpassa ogni conoscenza (Ef3,19). Ma mentre la Chiesa compie su questa terra il suo pellegrinaggio lontana dal Signore (2Cor5,6), è come un esule, e cerca e pensa alle cose di lassù, dove Cristo siede alla destra di Dio, dove la vita della Chiesa è nascosta con Cristo in Dio, fino a che col suo sposo comparirà rivestita di gloria (Col3,1).  

 

 

 

* Anzitutto con la guida dell’animatore, riprendere una per una le verità sulla Chiesa espresse nel primo punto, chiarirle, approfondirle, richiamare l’esperienza, non avere fretta.

* Quale immagine di Chiesa espressa dal Concilio, ti  ha colpito di più? Perché?

* Chiesa deriva dal greco kaleo, chiamare, vuol dire ‘luogo dei chiamati’. Chi chiama chi?

La Chiesa ha come senso primario l’edificio denominato chiesa o le persone che vi entrano ?

E’ chiara questa distinzione fra la gente?

* Come ha detto Pietro negli Atti si entra nella Chiesa con il Battesimo. Tu hai ricevuto il Battesimo. Dunque sei entrato nella Chiesa. Te ne rendi conto o nei sei già uscito o quasi? Perché?

* Se un tuo compagno ti chiedesse: cosa è la Chiesa, tu come risponderesti? 

 

 

*  Proviamo a tradurre in invocazioni quegli aspetti della Chiesa che ci appaiono più importanti per noi, o da cui ci sentiamo lontani.

*  La Chiesa è il luogo dove si manifesta il Regno di Dio. Nella preghiera di Gesù preghiamo “Venga il tuo Regno”, che si manifesta nella Chiesa. Per questo diciamo il  Padre Nostro 

Signore, tu forse ci appari straniero, lontano, ma è certo che noi, tua Chiesa, non ti siamo stranieri, anzi siamo uniti a te, facciamo parte della tua famiglia, siamo il tuo popolo, ci hai reso cittadini del tuo Regno! Ammettiamo di non capire tutto, ma è vero che stiamo entrando in un’area della nostra vita affascinante: la Chiesa è la nostra famiglia, anzi è la nostra madre, è l’area del respiro di Dio, dello Spirito Santo. Che scoperte grandiose ci aspettano!

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