Uno dei frutti maturati dal giorno della sua scomparsa riguarda proprio i ragazzi: si tratta del GP2, un locale di Roma ispirato a Giovanni Paolo II. Chiediamo a don Maurizio, ideatore del progetto, come è nato il GP2 e qual è la sua mission...
del 28 aprile 2011
 
 
           Molti sono stati i soprannomi di Papa Wojtyla: Papa sportivo, Papa viaggiatore, Papa attore… Ma il più azzeccato è senz’altro “Papa dei giovani”. Durante le Giornate Mondiali della Gioventù i ragazzi gridavano a squarciagola “John Paul two, we love you” e lui si mostrava complice di questa giovinezza. Nessun pontefice è mai riuscito ad avvicinare così tanti giovani alla Chiesa e a rendere tanto giovane la Chiesa stessa.
          Uno dei frutti maturati dal giorno della sua scomparsa riguarda proprio i ragazzi: si tratta del GP2, un locale di Roma ispirato a Giovanni Paolo II e situato in Vicolo del Grottino, sotto la Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso.
Chiediamo a Don Maurizio Mirilli, ideatore del progetto, come è nato il GP2 e qual è la sua mission?
          “Abbiamo inaugurato il locale nell’ottobre del 2010 e c’è da dire che non è solo un pub. È un centro culturale dove ogni sera vi sono proposte formative per i giovani e la possibilità di bere e mangiare qualcosa in compagnia. Utilizziamo più ambienti, uno per le consumazioni e l’altro per la musica dal vivo. C’è un’area videogiochi e una con internet wi-fi. Nel salone accogliamo ospiti speciali e presentiamo libri, organizziamo incontri e leggiamo poesie. C’è un po’ di tutto, anche la partita di calcio da vedere la domenica sera!”
Come ha preso forma questo progetto?
          “È un sogno che covavo da anni e che si è realizzato grazie alla sinergia tra Diocesi e Acli. Volevamo permettere ai giovani cattolici di Roma di avere il loro punto di aggregazione. Chiunque abbia qualcosa da dire sulla fede può venire ad esprimersi. Questo è un luogo aperto a quanti (anche non cattolici) vogliano divertirsi senza sballarsi, vivendo con gioia e trovando spunti di riflessione. Sono certamente di aiuto le celebri citazioni scritte sui muri: frasi di incoraggiamento tratte dal Vangelo, dai discorsi di Giovanni Paolo II, o dai Santi. Con un linguaggio adatto, poi, si possono trasmettere valori cristiani anche senza nominare il Vangelo, aiutando così i giovani a riscoprire il vero senso della vita.”
Anche in altre città d’Italia i ragazzi faticano a trovare esperienze di sana condivisione. Pensate di riproporre questo format altrove?
          “So che grazie alla risonanza dei media altre realtà si stanno muovendo verso questa direzione. A Roma, alcune parrocchie si stanno attivando per riprodurre, anche in misura più piccola, questo progetto. È bello che esista un luogo dove fare comunione tra le varie realtà ecclesiali; qui tutti trovano il loro posto.” 
Sabrina Pietrangeli Paluzzi
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