Questo lo crede il mio cuore debole, ma la croce appesa su quel chiodo, proprio di fronte a me, è uno schiaffo. «Nessuno ha un amore più grande di questo», Cristo ha un amore così folle da superare la morte, l'affronta e la supera.
del 02 marzo 2010
 
 
 
               Sì! Ho paura che il mio fidanzato muoia in un incidente, ho paura di dover vedere mio padre pietrificato dalla malattia, ho paura ad immaginarmi la mamma che piange su una bara bianca. L’amore, ogni amore, è terrorizzato dalla morte perché la morte annulla.
La morte è il fallimento di ogni amore.
          Questo lo crede il mio cuore debole, ma la croce appesa su quel chiodo, proprio di fronte a me, è uno schiaffo. Quell’uomo (o Dio?) morto, appeso esanime, con le mani lacerate, lì lì per scivolare a terra e… sprofondare nella vita. Questo mi sento dire dalla croce. La sua è una morte che profuma di vita; non una vita morta, ma una morte viva dell’amore più grande: sconfinato. Eterno.
           San Giovanni della Croce diceva che «l’amore sa trarre profitto da tutto, dal bene come dal male, e trasformare tutte le cose in sé». Quant’è squallido [oppure fragile], allora, il mio amore tremolante di fronte alla morte. Quanto sono mediocre. Dio vomita ciò che è tiepido, e nulla raffredda tanto l’amore quanto la rassegnazione ad una certa mediocrità.
         «Nessuno ha un amore più grande di questo», Cristo ha un amore così folle da superare la morte, l’affronta e la supera.
          Signore, raccogli questa tua figlia mendicante d’amore… e la prossima volta che qualcuno mi chiederà se l’amore ha paura della morte, ricordami che in Te è la forza per dire no!
 
«Ovunque il mondo è amabile allo sguardo,ma meglio di tutti è il mondo dei poeti…Oggi per me tutto è glorioso. Se solo durasse!Oggi guardo attraverso lenti d’amore.»J.W. Goethe, in Il libro di Suleika. Il Divano occidentale-orientale
 
«Amo la vita, questa nave infinita, questo sogno svegliato,questo libro mai stampato, sperso disordinato a quinterni di pagine,a fogli singoli, a stralci di frasi ora qua ora là in questa stanzache appena l’hai camminata, torni a ripercorrerla e la trovi altra e dispari e traduci in tempo i passi e in memoria gli angoli. C’è da qualche parte, ma io non so dove, nessuno qui sa dove, una porta nascosta…»Roberto Vecchioni, in Sette, 17 dicembre 2009, n°4, pagina 12
«Io ti amo: ho paura ogni istante che abbiamo; ho paura di averti di meno; come un cieco ti ho dato la mano; non lasciarmela, portami via, via, via, portami via con te, portami a casa mia, tienimi sempre...»Roberto Vecchioni, in Canto notturno (di un pastore errante dell'aria)
Redazione GxG
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