GxG MagazineIvo Borri tra le cuciture di

Un'associazione, una missione: i salesiani cooperatori. In molte delle nostre realtà lavorano con dedizione e umiltà al progetto di Don Bosco, conciliando vita quotidiana e progetto di vita cristiana-salesiana. Ivo Borri ne è un esempio.

GxG MagazineIvo Borri tra le cuciture di

da GxG Magazine

del 18 marzo 2010

 

 

 

 

 

Nome: Ivo BorriEtà: 48 anniAssociazione di appartenenza: salesiani CooperatoriIncarico in associazione: consigliere mondiale, rappresentante della regione Italia - Medio Oriente - MaltaStato civile: sposato con Lucia (anche lei Cooperatrice)Famiglia: 3 figli (Angela, Silvia e Michele)Professione: responsabile del sistema qualità presso l'azienda dei trasporti pubblici di Trieste

 

Come i salesiani Cooperatori si impegnano a sostenere i giovani nel mondo del lavoro, soprattutto oggi tra crisi e precariato?

           Sul tema del lavoro siamo chiamati a non rimanere semplici spettatori, ma a vivere in prima persona, con carità operativa, il nostro impegno di aiuto ai giovani nelle singole realtà in cui vivono, con un’azione di supporto e di mediazione, di indirizzo e di attenzione alle specificità di ciascuno, facendo uso di inventiva e fantasia, per cogliere le opportunità offerte dal mercato, con un attenzione privilegiata verso quelle proposte che perseguono anche fini sociali ed etici e non solo economici.

           Sono convinto che lungo il percorso formativo, scolastico o professionale, il giovane vada costantemente stimolato a curare la qualità della propria preparazione, elemento distintivo in un contesto generale per lo più approssimativo.

           Il Cooperatore, spesso avvalendosi di esperti, ha anche il compito di creare cultura e mentalità nella realtà in cui vive, promuovendo occasioni di confronto e di formazione su tematiche di rilevanza sociale.

           Se da un lato quindi vanno promosse azioni concrete di intervento, ritengo altrettanto importante dare fiducia ai giovani, invitandoli a non cedere allo scoraggiamento, trasmettendo, con speranza incrollabile, fiducia nel domani e coraggio nel rischiare.Tutta la nostra vita, non dimentichiamolo, deve trovare riferimento in Dio e nella sua Provvidenza.

A quali sfide sono chiamati i «salesiani nel mondo» oggi?

Alla radice delle sfide odierne, penso che noi Cooperatori siamo chiamati:

a testimoniare con coraggio la bellezza della nostra identità cristiana e salesiana, senza scendere a patti; ad assumere il nostro «progetto di vita», sia spirituale che apostolico, per continuare l’opera di don Bosco, facendo a «metà» con lui, in tutto e per tutto, accettando quindi anche il sacrificio e la sofferenza; a creare comunione con la Famiglia salesiana per leggere e valutare assieme le necessità del mondo giovanile.

E tra queste necessità, vedo più urgenti:

l’educazione e l’evangelizzazione, che si esprimono con la presenza appassionata lì dove c’è bisogno, tra i ragazzi e i giovani, con un atteggiamento apostolico; a difesa della vita, della famiglia e quindi dei valori non negoziabili.

Che cosa ti fa arrabbiare?

           Esser accusato ingiustamente. Ma almeno questo mi aiuta a capire quanto sia pesante giudicare le persone.

Dove trovi la forza di amare?

           Nella preghiera quotidiana, nella visita a Gesù Eucarestia e nell’affidamento a Maria Ausiliatrice.

Quale realtà vivono i laici cristiani in Medio Oriente?

           Per loro è molto difficile poter testimoniare apertamente la propria fede o addirittura semplicemente comunicare con i cristiani degli stati confinanti. I problemi di carattere politico impediscono infatti a questi nostri fratelli di condividere persino semplici messaggi, visto il rischio concreto di incorrere in persecuzioni. Sono pertanto un terreno concreto del nostro apostolato, un campo importante della nostra animazione.

Se incontrassi Don Bosco ...cosa gli diresti?

           «Vuoi essere la mia guida spirituale?»

...e lui, cosa direbbe a te?

           «Non ti preoccupare, confida in Maria e sii più allegro».

Cosa vedrebbe, secondo te, negli occhi dei giovani d'oggi?

           La tristezza nel loro cuore per la mancanza di certezze, ma anche quel «punto di bene» su cui far leva per ridare speranza e che spesso noi facciamo fatica ad individuare.

L'ultimo viaggio che hai fatto?

           Roma, dal 9 al 13 dicembre, per partecipare al mio primo Consiglio mondiale. Lì ho avuto l’occasione di parlare con il Rettor maggiore e la Madre generale. Due pezzi da 90!

Di che colore è il cielo?

           Di un azzurro «immenso», che ti apre il confine dei pensieri all’incontro con Dio.

Cosa fai prima di addormentarti?

           L’esame di coscienza.

La tua giornata comincia sempre con...

           Il segno di croce e la recita del «Ti adoro».

E finisce con...

           Le tre «Ave Maria» indicate da Don Bosco.

La cosa pi√π preziosa che hai...

           Subito dopo la fede, direi certamente… mia moglie e i miei figli.

Qual è il senso della vita secondo te?

           La gioia cristiana, cioè la gioia dell’amore che scaturisce dall’incontro con Gesù. Il senso pieno della vita è raggiungibile pertanto solo in un clima di amore tra noi ed il Padre. Per questo motivo mi piace tantissimo lo slogan proposto per quest’anno pastorale. Cerchiamo prima di tutto Gesù e apriamogli il nostro cuore. Di certo Lui saprà trasformarci in opere meravigliose al servizio dei fratelli.

Mery Momesso

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