Care donne vi scrivo così mi sfogo un po'! Sballottata tra fameliche sciupauomini e ragazzine che sbattono i pugni, mi chiedo: cosa fare della mia ordinaria femminilità?
del 13 luglio 2010
 
 
 
 
 
Ballerine ultrapiatte               So che non ci crederai, ma è andata proprio così. L’attesa dal dentista, tempo propizio. Cominciando dallo sfogliare Glamour. Colore dell’estate blu elettrico, foulard dalle fantasie gipsy e ballerine. Carine queste: bianche, ultrapiatte e maxi fiore. Sembra una pubblicità qualsiasi, se non fosse che al posto del marchio c’è un lapidario “la condizione femminile”. E poi, con scritta effetto uniposcar: single, 37 anni, architetto, studio ben avviato e gratificante. Sono bella, ho avuto una valanga di rapporti, adesso vorrei un figlio, ma incontro o uomini immaturi, che si perdono per una partita di calcetto, o intellettuali noiosi che scappano quando sentono parlare di bambini. Forse quelli più sensibili li ho annientati, senza saperlo. Gioia.
               Intontita rileggo una seconda volta. Da Oliviero Toscani ormai nessuno si aspetta più pubblicità all’acqua di rose, ma sembra essersi accanito con il gentil sesso. Ve la ricordate la ragazza anoressica come testimonial per Nolita? Questa volta la storia di Gioia, “la mangiauomini”, viene presentata come simbolo della condizione femminile. Siamo tutte donne in carriera, alla ricerca del successo professionale e poi di un tappabuchi sentimentale. Se ci lascia un figlio meglio, così anche il senso materno viene appagato. Questo è il pink power, le quota rosa che ci siamo conquistate? Il genio femminile sta tutto tra uno studio ben avviato e un uomo immaturo?
Non siamo principessine               Il germoglio della novità spunta nelle giovanissime. Greta e Marta hanno 19 anni, frequentano l’istituto alberghiero a Varese e scrivono a nome di tutte le compagne:
Caro direttore,               le ragazze dell’istituto alberghiero De Filippi di Varese si sono riunite per la seconda volta in un “Consiglio d’istituto al femminile”. Guidate dal vicepreside, professoressa Cinzia Galli e partendo da un video realizzato dall’università di Pavia, hanno discusso dell’immagine della donna proposta dai media. il video evidenzia come le donne abbiano “incarichi secondari” in moltissimi ambiti lavorativi; in particolare nel giornalismo, il cosiddetto gentil sesso ha un ruolo quasi esclusivamente d’immagine in quanto spesso le notizie lette provengono da articoli scritti o scelti per loro dai redattori della testata, sempre uomini! L’immagine femminile è troppo spesso utilizzata per attirare l’attenzione e aumentare l’audience. La cosa peggiore è che ogni giorno accendendo il televisore su un canale qualunque e in qualsiasi orario troviamo donne disposte ad accettare ruoli poco “edificanti”, diffondendo e dando vita al binomio bellezza/stupidità. Pensiamo, per esempio, a tutte le veline o vallette: proponendosi in questi ruoli riescono, grazie all’aspetto fisico, a ottenere successo, ma a quale costo? Essere ritenute a vita “oche poco intelligenti”!
               Un esempio molto attuale è la gieffina Veronica. All’interno della casa del Grande Fratello questa ragazza ha mostrato un’immagine di se stessa (e in generale delle giovani donne) molto superficiale e disponibile; così facendo ha inviato alle adolescenti il messaggio che per conquistare gli uomini e il successo è normale assumere atteggiamenti a dir poco scandalosi. Il punto focale della questione però è: quanto questo messaggio sbagliato può influenzare le ragazzine che stanno crescendo con questi tempi? Dalla nostra personale esperienza di giovani donne di 20 anni ci siamo rese conto che le nuove generazioni (e stiamo parlando di ragazzine che hanno appena 5 o 6 anni meno di noi) sono molto diverse dalla nostra! Siamo coscienti che svendere il nostro corpo, non averne rispetto e farci usare dagli uomini non significa piacere nel modo giusto a questi ultimi, alla società e nemmeno a noi stesse. Con questa consapevolezza noi ci comportiamo ogni giorno in un determinato modo, ma, guardandoci attorno, ci rendiamo conto che sono troppo poche le donne che lo fanno. In particolare ci accorgiamo che la maggior parte delle ragazzine, oggi, non ha assolutamente questa consapevolezza e prende come unico esempio quello regalato dalla tivù. Ci teniamo, comunque, a sottolineare che anche noi non siamo affatto principessine uscite ieri dal mondo delle favole, ma ragazze normalissime. Anche noi viviamo nel 2010, usciamo con gli amici e andiamo a ballare il sabato sera… Il punto, però, non è solamente cosa fai, ma come lo fai e come sei.
Le rappresentanti Greta Marchesini Marta Borrini(da Avvenire, 6 marzo 2010)
Chiara Bertato
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