“Dite agli smarriti di cuore. La buona novella del Dio sconosciuto” libro scritto da suor Palmarita Guida, è un libro rivolto a chi ha smarrito il suo rapporto con Dio e non sa come ritrovarlo.
“Un 'fai da te della nostra fede, ma quello genuino, laboratoriale, artigianale (come dice papa Francesco) che ha in mano gli strumenti adatti e non surrogati: la Parola, l’Eucarestia, i poveri”.
Questo vuole essere “Dite agli smarriti di cuore. La buona novella del Dio sconosciuto” (Edizioni Messaggero Padova), scritto da suor Palmarita Guida, un libro rivolto a chi ha smarrito il suo rapporto con Dio e non sa come ritrovarlo, a chi per la sua sete cerca acqua in luoghi sbagliati, a chi si è allontanato dall’istituzione religiosa perché lì non riesce a “connettersi” con Dio.
Nella prima parte del testo viene proposta una riflessione sulla situazione attuale dell’evangelizzazione in Italia, sui nodi e sul perché “ancora non ci siamo”. La seconda si fa annuncio di quel Dio rivelato da Gesù di Nazaret e che si trova nei Vangeli, mentre la terza parte offre un accompagnamento personale a partire da tre “luoghi” abitati da Gesù: la Parola, l’Eucarestia, i poveri.
“Se questi 'luoghi' ti cominceranno ad essere cari”, scrive l'autrice al lettore, “potrai incontrare veramente il Dio di Gesù, ed essere nella Chiesa, corpo di Cristo, una parte attiva, feconda, salutare”.
L’obiettivo del testo è quello di “accendere un fiammifero in una stanza buia”. Le riflessioni sono accompagnate dalla pagina evangelica dei discepoli di Emmaus, che dopo aver riconosciuto il Signore corrono ad annunciarlo ai loro amici, “quelli che erano poveri come loro di speranza, delusi dalla vita”. I due discepoli “erano diventati ricchi in una frazione di secondo, quello che ci vuole agli occhi per riconoscere Qualcuno”, e volevano portare agli altri quella “ricchezza intima, interiore, depositata nel cuore”.
Quando si incontra veramente il Signore, scrive suor Palmarita, “non si può fare a meno di annunciarlo, testimoniarlo con parole e gesti di amore verso tutti. E si diventa evangelizzatori”, perché il “fatto religioso” “non è una questione intimistica dell’anima con Dio”, ma “forza prorompente, che cambia e trasforma il mondo”.
Nella nostra società, “la nuova evangelizzazione può partire se ci sono nuovi evangelizzatori che hanno veramente incontrato Cristo, che si sono lasciati evangelizzare da Lui”.
“In questo clima di perplessità e di crisi universale che stiamo attraversando, noi cristiani affermiamo che, in mezzo a questo caos, è presente la Ruah, lo Spirito che aleggiava sul caos iniziale per generare la vita”. “Dal caos può sorgere un tempo di grazia, un kairos, una Chiesa rinnovata, nazarena, più povera ed evangelica”.
L'autrice ricorda poi che i cinquant’anni trascorsi dall’apertura del Concilio Vaticano II e l'Anno della Fede possono essere “un punto di partenza per intraprendere un cammino verso un autentico rinnovamento della Chiesa”.
“Facciamo memoria del Concilio in senso biblico, cioè rendiamo attuale quell’energia, quella creatività, che ci renda una Chiesa 'nuova' nello Spirito”, esorta. “Diamoci da fare, mettiamoci all’opera, la rinascita della Chiesa è iniziata con Papa Francesco”.
Suor Palmarita Guida è una consacrata che si dedica al ministero dell’evangelizzazione ispirandosi al carisma di San Vincenzo de' Paoli, con esperienze di evangelizzazione in vari Paesi europei. Nel 2007 ha creato la Scuola di Evangelizzazione “Tiberiade”, e nel 2011 ha fondato la Fraternità Vincenziana Tiberiade. Si dedica completamente all’evangelizzazione e alla carità nella diocesi di Castellaneta, in cui risiede, e in altre parti d’Italia. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni.
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