Una notte di luce e di tenebre. Cosa scegli?
Ah, Halloween, quel momento dell’anno in cui l’oscurità diventa una festa, e soprattutto i giovani si travestono non solo con abiti stravaganti, ma forse anche con pensieri che, diciamolo, avrebbero bisogno di un po' di luce. Ma è proprio questo che ci entusiasma? Fantasmi, streghe, demoni? C’è qualcosa di più profondo in questa celebrazione o siamo solo al ballo mascherato della paura? Perché, se ci pensiamo, Halloween ci fa fare l’occhiolino all’oscurità, mentre, appena il giorno dopo, La solennità di Tutti i Santi ci fa spalancare gli occhi verso la Luce Eterna del Paradiso.
Viviamo in una cultura che spesso ci propone la notte come tema dominante. Ci hai mai pensato? Film, serie TV, musica: sembra quasi che senza un po' di oscurità, violenza o vendetta la storia non abbia sapore. C'è un’intera industria che ci fa l’occhiolino dall’ombra, invitandoci a contemplare il lato più cupo dell'esistenza. Ma forse è il momento di chiederci: perché? Che cosa ci guadagniamo a stare sempre in questo chiaroscuro? Non è un po' come restare bloccati in un’inquadratura di un film horror senza mai vedere il lieto fine?
C’è da chiedersi, allora, se non stiamo perdendo il gusto per la bellezza autentica, quella che riempie e trasforma. Perché non parlare della bontà? Di quella gentilezza gratuita, magari fuori moda, ma che illumina la vita di chi la riceve e di chi la offre. O della bellezza, che non è solo estetica, ma un richiamo alla profondità e alla verità. Forse (mi sembra) il mondo vuole tenerci incollati alle tenebre per non farci alzare lo sguardo verso qualcosa di molto più alto.
Pensiamo un attimo: Halloween ci dice di scendere nelle ombre, e spesso anche di evocare gli spiriti dell'oltretomba. Ma che senso ha cercare “contatti” con il mondo degli spiriti, se non è per pregare per chi ci ha preceduto? Qual è il fascino di chiamare ciò che non conosciamo? Non è un po' come giocare con il fuoco senza sapere quanto possa bruciare? Invece, la festa di Tutti i Santi (All Hallows, da cui Halloween) ci invita a sollevare lo sguardo, a rendere grazie per coloro che hanno vissuto in pienezza, nella luce. E non c’è esoterismo che tenga: qui si parla di bellezza, bontà e speranza concreta. Forse la differenza sta tutta qui, nella direzione in cui puntiamo il nostro sguardo.
E qui entra l’ironia. La cultura del buio ci sembra moderna, interessante, “cool”, mentre chi parla di bontà o di bellezza sembra fuori tempo (i classici "bigotti). Ma pensa, non trovi divertente che la Festa di Tutti i Santi sia l’evento eterno più affollato della storia? Miriadi di persone che hanno vissuto senza “costumi” da paura, senza evocazioni, ma con un amore per la vita che le ha portate alla Luce. Mentre la notte di Halloween dura solo poche ore, il Paradiso è per sempre. L’ironia è che la festa che sembra un po' “antica” è quella che più parla di futuro.
Quindi, la vera domanda non è cosa festeggiamo oggi, ma dove vogliamo andare domani. Halloween ci ricorda che l'ombra esiste, certo, ma la Solennità di Tutti i Santi ci ricorda che c'è una luce che non si spegne mai. Abbiamo tutti delle scelte, e quelle che facciamo contano. La paura va e viene, ma la bellezza e la bontà, se le coltiviamo, sono ciò che resta. La prossima volta che scegli cosa celebrare, pensa se vuoi vivere con la luce accesa dell'Eternità o con la luce vacua della zucca che marcisce.
A te la scelta. Io l'ho già fatta.
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Foto di freestocks su Unsplash
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