Significa 'raduno festoso' e al centro dell'iniziativa c'è la consegna, da parte del Rettore Maggiore dei Salesiani don Chavéz, del mandato e del crocifisso a 47 nuovi missionari in partenza. Il tema di questo 2007: “Pianeta Giovani, terra di missione”.
del 29 settembre 2007
  Andare missionari nel mondo con lo spirito salesiano e gli insegnamenti di Don Bosco nel cuore: si rinnova anche quest’anno l’incontro proprio a Colle Don Bosco, paese natale del santo in provincia di Asti, per chi decide di dedicare la propria vita ai poveri e agli emarginati. Momenti di condivisione, preghiera e di festa si alterneranno per la 18esima edizione di “Harambée” che si svolge sabato 29 e domenica 30 settembre.
 
Il titolo dell’iniziativa trae origine dalla stessa parola swahili, la lingua franca dell’Africa orientale, e che significa incontro, raduno festoso. Testimonia una comunità che si riunisce nella gioia ma anche per affrontare decisioni su grandi progetti. Di questo si tratta infatti quando si sceglie di diventare missionari: progettare la propria vita sul voler essere “strumento nelle mani di Dio” per i Suoi Figli più piccoli. Cuore dell’appuntamento sarà la consegna del mandato a chi partirà, proprio come fece Don Bosco l’11 novembre 1875 con i primi missionari che andavano in Patagonia.
 
Harambée è la festa dell’Animazione Missionaria Salesiana Italiana che attira giovani e salesiani da tutte le ispettorie: oltre a chi è in partenza, ci sarà anche chi è appena tornato. Un passaggio di testimone nel segno della condivisione dell’amore. Il tema del 2007 punta in particolare sulle potenzialità del mondo giovanile: “Pianeta Giovani, terra di missione”. I ragazzi che quest’estate hanno trascorso un mese nelle missioni salesiane sparse nel mondo racconteranno la loro esperienza. Parteciperanno anche il Rettor Maggiore Don Pascual Chàvez (nono successore del fondatore), il Consigliere per le Missioni Don Francis Alencherry e Massimo Zortea, presidente del VIS (Ong e Onlus Volontariato Internazionale Sviluppo), che presenterà i missionari pronti a “lasciare tutto” e a partire per un periodo che oscilla tra uno e tre anni. Tutti hanno affrontato un periodo di formazione: le Figlie di Maria Ausiliatrice hanno frequentato un corso istituzionale di un anno all’Università Urbaniana, i salesiani hanno partecipato ad incontri nelle rispettive case e terminato con due settimane di attività intensive seguite da un pellegrinaggio nei luoghi della vita di don Bosco; i laici, invece, hanno affrontato il cammino di un anno.
 
La manifestazione, coordinata da don Ferdinando Colombo (Animatore Missionario Nazionale), prende il via sabato 29 settembre alle 15 a Colle Don Bosco; dopo le testimonianze, alle 21,30, ci saranno la fiaccolata e il rosario a cui prenderanno parte anche padre Gulherme Basanes, Ispettore Salesiano dell’Angola, e monsignor Flavio Giovenale, vescovo salesiano di Abaetetuba (Brasile). Domenica 30 settembre, alle 9, nel teatro di Valdocco a Torino, si terrà l’incontro con il Rettor Maggiore, che alle 12, nella basilica di Maria Ausiliatrice, presiederà la messa e consegnerà il crocifisso come mandato ai missionari. In tutto, 47: ventuno Salesiani, otto suore Figlie di Maria Ausiliatrice provenienti da Vietnam, India, Slovacchia, Argentina, Polonia, Corea, Nigeria, Congo e Haiti; tra i diciotto laici vi sono anche due coppie con figli. La celebrazione eucaristica sarà trasmessa da Missioni don Bosco – Media Centre di Torino Valdocco in diretta satellitare mondiale sui canali di Telepace.
VIS
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