La maturità di un uomo e di una donna è proporzionale alla loro capacità di meravigliarsi, di amare e di gioire. Passa anche attraverso l'amicizia, perché ormai è tempo di camminare oltre le distinzioni che si sono affermate e che ci sono così familiari: tra eros e agape, tra amor e charitas”.
del 14 febbraio 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 
 
          La maturità di un uomo e di una donna è proporzionale alla loro capacità di meravigliarsi, di amare e di gioire. Passa anche attraverso l'amicizia, perché ormai è tempo di camminare oltre le distinzioni che si sono affermate e che ci sono così familiari: tra eros e agape, tra amor e charitas”.Come coesistono passione e amicizia? Lei parla di una “teologia delle passioni”. Come è possibile?
          Al di fuori del sensibile non esiste manifestazione dell’infinito tra noi. Nessuna lontananza dal mondo. È questo il mondo che Dio ci ha dato. Nel giardino della vita il desiderio totalizzante di Dio non può essere innaffiato che dalla pioggia dei sentimenti umani che poggiano sul sensibile senza reticenze, poiché da tutto quello che è sensibile, traspare il corpo a corpo amoroso tra Dio e gli uomini. Quando Maria di Betania profuma il suo amico Gesù con il nardo, compie un gesto al tempo stesso appassionato e rivelatore. Questa è teologia, teologia narrativa: un gesto appassionato parla di Dio, è letteralmente teo-logo, racconta qualcosa del volto del Signore, qualcosa dell’essenza della fede. Inoltre la vita più che etica è estetica, avanza per delle passioni, non per delle ingiunzioni. E la passione sgorga da una bellezza, dall’aver intuito la bellezza di Dio. La cosa più bella del mondo? Colui che tu ami.
L’amicizia è un fine o un mezzo? E’ un punto di partenza o un punto di arrivo nella maturità umana?
          La maturità di un uomo e di una donna è proporzionale alla loro capacità di meravigliarsi, di amare e di gioire. Passa anche attraverso l'amicizia, perché ormai è tempo di camminare oltre le distinzioni che si sono affermate e che ci sono così familiari: tra eros e agape, tra amor e charitas” (pag.102). Anche in Dio vivono eros e agape, passione e dono, attrazione e gratuità (pag.105). Il mio amico, la mia amica non sono un mezzo che io adopero per realizzarmi, non li strumentalizzo per un qualche mio fine, neppure interiore. Sono invece la costruzione della mia maturità, la mia riserva di gioia e di gratuità. Aprono in me la via al mistero dell’Altro.
Un concetto molto bello riportato nel libro è quello che lei definisce la “polifonia dell’esistenza”. Cosa significa e perché è importante, nella vita, non smarrire questa polifonia?
          Perché il progetto di Dio sulle sue creature è un cammino che cresce. Sono venuto perché abbiate la vita in abbondanza (Gv 10,10), non la semplice vita necessaria, non la vita sufficiente, ma un eccesso, uno scialo, uno spreco di vita. Basti pensare al vino di Cana, al nardo di Maria di Betania! Smarrire la polifonia della vita, è immiserire la dimensione dei sentimenti, fare della vita un percorso di sottrazioni e non di addizioni, perdere bellezza e passione, entrare nella monotonia. Il cuore dell’uomo ha molte gamme d’onda alle quali Dio stesso non pretende di essere unico geloso sbocco. Il comando è: non avrai altro Dio; e non già: non avrai altro amore all’infuori del mio!
Ci sono molti cuori… inariditi. Non le sembra che abbiamo tutti dimenticato come “la cosa più importante dell’esistenza sono i rapporti umani” e che, sulla terra, “è solo l’amore che apre la via alla trascendenza”?
          Chi ha paura dei sentimenti? Chi, temendoli, li vuole confinare? “Dov'è mai questa moderazione nella Bibbia?” (D. Bonhoeffer). E san Bernardo scrive ad Ermengarda: “Il mio cuore è a casa solo accanto al tuo”. L’amore non è predatorio, ma libera. Dio è amore, per questo l’amore è la via più diretta verso il cuore dell’esistenza. L’amore in tutte le sue forme apre, non protegge, ma espone. Anche santa Maria è pronta ad accogliere la Parola dell’Angelo perché è innamorata. L’angelo è inviato ad una donna ‘promessa sposa’, ad una che conosce il cuore, sa le cose dell’amore, e per questo sa di Dio, ed è aperta alla trascendenza. Povera di tutto, Dio non ha voluto che fosse povera di amore. Sarebbe stata povera di accoglienza e di futuro. Povera di Dio. Nella polifonia di vita e mondo i sentimenti dell'amicizia devono esprimersi compiutamente. Una forte amicizia non invade il terreno alla solitudine ultima dell'incontro con il Signore, è “oasi alle fatiche del vivere”e costruzione della vita stessa.
Ermes Ronchi
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