I Giornata della Comunicazione: Mestre – Venezia, 12 dicembre 2019

Giovedì 12 dicembre si è svolta a Mestre, presso l’Istituto Salesiano San Marco, la prima Giornata della Comunicazione. Una nuova iniziativa per fare luce sulle potenzialità della scrittura, del web, delle inserzioni grafiche, come mezzo di comunicazione. Scopriamo insieme com’è andata...

I Giornata della Comunicazione: Mestre – Venezia, 12 dicembre 2019

di Giandomenico Odorisio

 

Giovedì 12 dicembre si è svolta a Mestre, presso l’Istituto Salesiano San Marco, la prima Giornata della Comunicazione. Una nuova iniziativa per fare luce sulle potenzialità della scrittura, del web, delle inserzioni grafiche, come mezzo di comunicazione. Scopriamo insieme com’è andata...

 

Come sappiamo oggettivamente da tempo, il mondo del web avanza a spada tratta e indisturbato alla conquista del mondo della comunicazione. Basti pensare alle piattaforme notiziarie online, che stanno progressivamente sostituendosi al tradizionale formato cartaceo del giornale da sfogliare. Fondamentalmente da quando è nato, il web è terreno di scontro fra opinioni discordanti: la rete come vera e propria potenzialità comunicativa o come minaccia di un allontanamento progressivo dal rapporto diretto con la persona, o dal mezzo cartaceo di comunicazione?

 

Questa dialettica fra il vecchio, che funziona bene, e l’aggiornamento dato dal nuovo, è stato solo uno dei temi trattati in occasione della I Giornata della Comunicazione, organizzata dall’Ispettoria INE in data 12 dicembre 2019 presso l’Istituto Salesiano San Marco di Mestre.
L’ incontro è stato tenuto da don Moreno Filippetto, salesiano di Don Bosco, responsabile della comunicazione nazionale dei salesiani.

 

“I Salesiani e la rete”: una guida per la presenza nel web

 

 

Nell’intervento di don Moreno Filippetto è stata dapprima introdotta la questione che riguarda il cambio della comunicazione in generale. Si faccia riferimento, ad esempio, al nostro comunissimo smartphone, non più semplice strumento di invio e ricezione di chiamate bensì risorsa trasversale grazie a cui possiamo compiere una serie di innumerevoli operazioni, dalla navigazione web, all’invio e la ricezione di e-mail, fino allo streaming.

Don Moreno ha insistito sul fatto di trovare un equilibrio fra il vecchio, che ben funziona, e il nuovo, a cui inevitabilmente non possiamo sottrarci.

 

Da questa riflessione nasce, dunque, un lavoro di mappa concettuale dal titolo I Salesiani e la rete, che cercheremo di riassumere brevemente. Questa mappa, infatti, ci interessa direttamente perché ci ci indirizza nel nostro lavoro di redazione e gestione di un sito di una casa piuttosto che nella corretta realizzazione della pagina web di un oratorio.

 

L’idea di fondo è che una casa salesiana debba comunicare al fine di presentaredescrivereraccontare e, dunque, realizzare la propria missione. Don Bosco stesso, infatti, dedica molto tempo della sua vita alla comunicazione: ad esempio, quando un ragazzo non ha la possibilità di permettersi un libro di storia decente, ecco che glielo scrive lui, consentendogli di poter studiare. Nel carisma salesiano, inoltre, ci si presentano diverse realtà: l’oratorio festivo, la scuola, le missioni e anche la buona stampa. A tal proposito, l’idea di regalare, nel fiume della comunicazione, una parola buona per un adulto, un giovane o una famiglia, fa parte di come realizziamo la missione.

 

Fare comunicazione, in sintesi, vuol dire fare Pastorale Giovanile. La comunicazione stessa è la trama e l’ordito dell’educazione.

 

Successivamente si è riflettuto sulle finalità che dovremmo realizzare quando comunichiamo, le quali sono 3:

  • corporate identity: è la presentazione chiara di chi siamo e di quegli eventi che supportano effettivamente l’identità che cerchiamo di comunicare. E’ necessario che la nostra identità non sia consegnata nelle mani di uno smanettone volto a diffonderla tramite la rete, bensì di una persona dotata di competenza culturale, in quanto le idee e le azioni da realizzare richiedono il nostro massimo impegno intellettuale. La vera finalità, dunque, non è la velocità di utilizzo di uno strumento.

  • engagement: ciascuno dei prodotti della comunicazione deve avere una percentuale di coinvolgimento. Ecco che, ad esempio, un sito che non presenta gli orari delle messe corretti, che ha un numero vecchio di centralino piuttosto che i calendari non aggiornati, è un chiaro esempio di mancanza di engagement.

  • community: non è altro che la collettività che si dispiega nelle varie realtà. La community (il pubblico, per intenderci) è il frutto di una relazione che si instaura anche a livello della comunicazione.

 

Ecco che, a titolo esemplificativo, si danno delle situazioni concrete dove sono coinvolte queste tre finalità: 

  • sito ufficiale della congregazione => alto livello di corporate identity

  • Proposta Estate Ragazzi => alto livello di engagement

  • notizie riguardanti le singole realtà =>  alto livello di community.

 

Infine la riflessione si è spostata sul concetto di storytelling, inteso come racconto di storie senza l’imposizione di dogmi. Così come Gesù raccontava parabole, Don Bosco raccontava sogni: chi si innamora di Don Bosco, non se ne innamora attraverso la lettura di libri, ma attraverso le sue storie. Ecco alcuni punti a cui deve aderire un buon storytelling:

  1. contenuti di qualità: molte volte, infatti, siamo il Paradiso del “copia e incolla”, non riusciamo a creare qualcosa di nostro, si tratti di un video, così come di una canzone o di un testo.

  2. priorità delle relazioni: dobbiamo sempre pensare che la nostra parola è inserita in un contesto generalmente di multiculturalismo, per cui deve favorire le relazioni, non arginarle.

  3. identità è responsabilità: si deve scorgere una particolare paternità in ciò che si scrive e spesso questo aspetto è trascurato. Il principio di identità e responsabilità viene trasgredito, ad esempio, ogni qualvolta affidiamo a uno smanettone la gestione della pagina della casa, il quale, senza criterio, condivide e mette “mi piace” ai più svariati post della rete.

  4. privacy: ci ricorda che ogni informazione che riceviamo da qualcuno ha un’intenzionalità che dobbiamo rispettare e custodire. È pari a un’informazione che riceviamo in un confessionale o in una chiacchierata amichevole. Le mani esperte devono saper rispettare le intenzioni con cui una persona ci ha fornito un’informazione. Indipendentemente dalla legge sulla privacy, dobbiamo trattare le informazioni con assoluto rispetto.

  5. sicurezza: è spesso legata alla nostra colpevolezza. Dobbiamo spesso attivarci ed essere pronti a mediare, negoziare, a garantire la sicurezza del nostro lavoro. Ad esempio, se un giornalista sbaglia un pezzo, dobbiamo attivarci per giungere a un accordo e, magari, iniziare una collaborazione.

 

Rapporto pagina/profilo

I profili personali non devono coincidere con quelli della pagina: quella ufficiale di un ente deve essere gestita come tale e non come un profilo personale (e viceversa). Dunque, nella pagina personale di un salesiano, o di un animatore, non dovrebbero esserci solo notizie di oratorio, in quanto il salesiano o l’animatore in questione sono fatti anche di altro, di spiritualità, di storia, di esperienze, di relazioni. Parimenti la pagina dell’ente non deve corrispondere alle avventuredell’incaricato o dell’animatore che ha le manie di protagonismo.

 

A conclusione dell’incontro si è posto l’accento sul lavoro di equipe che necessariamente interessa il mondo della comunicazione. Il lavoro di redazione non è fatto dal genio di turno. Bisogna lavorare in equipe, spesso anche litigando, ma giungendo poi a una conclusione. Non è neanche pensabile la gestione di una macchina così complessa da soli, sia dal punto di vista di tempo ma anche mentalmente. La comunicazione ci porta a decentrarci, altrimenti vengono meno le idee. Se siamo soli, non possiamo gestire questa complessa situazione.

 

Tirando le somme complessive dell’esperienza, possiamo testimoniare, anche in base a quanto presentato sopra, l’estrema utilità della Giornata della Comunicazione. Un’esperienza formativa che ha interrogato i presenti, permettendo loro di indagare più a fondo rispetto alla qualità del lavoro complessivo riguardante la gestione della parte redazionale e grafica della comunicazione delle nostre case. La qualità del singolo articolo scritto, insieme ai criteri ben definiti di pubblicazione di foto e banner, possono crescere esponenzialmente solo grazie a esperienze di formazione di questo tipo.

 

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