Anche quest'anno è iniziato alla grande il cammino di Scuola di Mondialità. Ci siamo ritrovati a Mestre per il primo incontro sabato scorso sapendo che il nostro appuntamento coincideva con il Convegno Missionario in occasione della Giornata Missionaria Mondiale.
del 14 novembre 2011 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) {return;} js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 
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          Anche quest’anno è iniziato alla grande il cammino di Scuola di Mondialità. Ci siamo ritrovati a Mestre per il primo incontro sabato scorso sapendo che il nostro appuntamento coincideva con il Convegno Missionario in occasione della Giornata Missionaria Mondiale.
          Dopo esserci conosciuti e aver rotto il ghiaccio, Suor Anna Peron, responsabile della pastorale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ci ha introdotto nel vivo del nostro percorso di formazione, ricordandoci come alle nostre spalle ci sia il ben più ampio Movimento Giovanile Salesiano con tutte le sue proposte formative; poi abbiamo ampliato insieme lo sguardo sulla missionarietà e dal video sull’esperienza in Ecuador abbiamo ricavato alcuni spunti interessanti su che cosa significhi essere missionario oggi.           Dopo la cena, durante la quale abbiamo approfondito la conoscenza reciproca, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo aiutato a preparare gli spazi e i materiali per il Convegno del giorno dopo; questo darci da fare per gli altri, che ci ha visti impegnati fin da subito, ci ha ricordato quello che ci aspetta sia nei prossimi incontri sia nell’esperienza missionaria che alcuni di noi faranno l’estate prossima. Poi è seguito un momento di adorazione e preghiera nella veglia che ha visto testimone Emanuele che ci ha raccontato del suo cammino spirituale e umano all’insegna della missionarietà.           Il giorno dopo è iniziato con gli arrivi dei partecipanti al Convegno, molto numerosi e pronti non solo ad approfondire il tema “Testimoni di Dio”, ma anche a conoscersi e confrontarsi con tutti coloro, laici, salesiani e suore FMA, che erano presenti all’evento. Al mattino abbiamo ascoltato gli interventi dei relatori, don Vittorio Nozza, Presidente CARITAS nazionale; la dott.ssa Carazzone, avvocato presso la Corte d’appello di Torino, Presidente nazionale VIS e porta voce della conferenza delle ONG italiane presso le Nazioni Unite; e la dott.ssa Crafa, presidente regionale VIDES, che ci hanno fornito degli spunti utili per capire la realtà di oggi. In particolare di fronte alle povertà attuali che non sono solo materiali, ma anche spirituali e sociali, sembrano necessarie tre prospettive di presenza: la missionarietà, la cultura e la spiritualità, come ci ha ricordato don Vittorio, e tutti siamo chiamati ad essere testimoni, investendo nelle relazioni, promuovendo impegni concreti, anche politici, concependo il mondo del volontariato come una scuola di valori, e seminando la pace e la giustizia a contatto con i giovani. Collegato a queste impellenti responsabilità che ci chiamano ad agire c’è poi tutto il mondo del rispetto dei diritti umani, come ha sottolineato la dott.ssa Carazzone, che non deve mai perdere di vista la persona da porre al centro del proprio agire quotidiano. Infine la dott.ssa Crafa ci ha parlato della sua personale esperienza a Ginevra in rappresentanza del VIDES che opera in favore degli immigrati e degli emarginati, in particolare a Padova.           Ci siamo poi collegati con Giulia e Simone che dal Congo, sposi, volontari per un anno, tramite un progetto, ci hanno descritto cosa stanno facendo per la missione di Goma. Da quanto detto si può intuire come sia stata una mattinata molto intensa, nel confronto con dei testimoni di Dio che, in forme diverse, operano a favore degli altri. E nel pomeriggio questo stesso spirito lo abbiamo ritrovato nel musical creato da un gruppo di immigrati da paesi diversi che si sono ritrovati a Padova a dar vita ad un laboratorio di scrittura autobiografica e hanno messo in scena i loro sogni.           Infine, prima di lasciarci e tornare ognuno alla realtà in cui opera, abbiamo celebrato insieme la Messa, in comunione con quanti hanno ricordato la Giornata Missionaria Mondiale; i nostri canti, e le letture e le preghiere in lingue diverse ci hanno fatto sentire parte di un mondo più ampio in cui non solo possono coesistere persone appartenenti a culture diverse, ma possono arricchirsi a vicenda nell’incontro quotidiano che, in un mondo così multietnico, non ha necessariamente bisogno di viaggi per avere luogo; infatti siamo chiamati tutti, come ci ricorda anche il Papa, ad essere missionari proprio nel luogo in cui abitiamo e ad accorgerci di quanto già possiamo fare per gli altri, uscendo dai nostri egoismi e mettendoci in gioco. Appuntamento quindi a Padova fra due settimane per continuare questa avventura che è già iniziata nel migliore dei modi.
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