I ponti della comunicazione

Gli uomini sono desiderosi di comunione per apprezzare la gioia di stare insieme. Per questo costruiscono i ‘ponti' della comunicazione, per scavalcare le distanze e le separazioni. Per scambiarsi. Per arricchirsi. Per stringersi in relazioni fiduciose e aprirsi senza difesa all'altro...

I ponti della comunicazione

da Attualità

del 19 settembre 2008

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Signore, gli uomini che hai creato sono un po’ come Te! Come Te, sono desiderosi di comunione per apprezzare la gioia di stare insieme. Per questo costruiscono i ‘ponti’ della comunicazione, per scavalcare le distanze e le separazioni. Per scambiarsi. Per arricchirsi. Per stringersi in relazioni fiduciose e aprirsi senza difesa all’altro.

 

Ma se venissero a mancare i ‘ponti’ della comunicazione, l’uomo smarrirebbe la sua bella vocazione all’amore, al dono, alla comunione e alla vita! L’uomo non è infatti stato creato per la mortale solitudine e il pesante isolamento! Signore, se mi permetti, ti vorrei dire che la tua creatura preferita - l’uomo – è un po’ strana! L’hai posto in bilico tra due orizzonti, quello dello spirito e quello del corpo.

 

All’uomo adesso non resta altro che ingegnarsi e inventare dei ‘ponti’ per poter tradurre i suoi pensieri più intimi in un linguaggio fatto di segni sensibili. È questa l’arte di comunicare: cioè trasmettere e ricevere messaggi spirituali con tutta la fantasia dei segni, delle espressioni, delle tecniche moderne per raggiungere l’altro nel suo cuore!

 

Ma quanta accuratezza ci vuole perché tutti i passaggi della comunicazione funzionino come un ingranaggio perfetto! Aver chiaro quello che si deve dire... non è cosa da poco! Trovare le modalità di espressione che corrispondano a ciò che si è pensato e che esprimano con esattezza il pensiero... vuol dire essere comunicativi! Inventare una via di trasmissione che non sia ostacolata né interrotta da qualsiasi disturbo... è quasi impossibile con il moltiplicarsi dei mezzi di comunicazione moderni che creano tante interferenze! Assicurarsi che l’altra persona sia in grado di ricevere il messaggio... non è sempre evidente a causa del continuo chiasso!

 

Sperare che il proprio pensiero originale sia stato accolto, ben capito e assimilato... se è così, si è fatto un miracolo! .... solo allora il “ponte” della comunicazione diventa relazione, apertura generosa e strumento di comunione perché l’unico messaggio è ormai condiviso da più persone.

 

padre Stefano Roze

http://www.agesci.org

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