Forse oggi mancano questi Santi, testimoni della speranza, che affascinano i giovani? Secondo me, no! Appartenendo alla categoria dei preti “peccatori”, che dicono e scrivono tante parole ma poi “razzolano male”, sono andato alla ricerca di qualcuno di questi santi, per dare respiro alla mia vita.
del 22 giugno 2008
Che sia un tempo difficile nessuno lo nasconde. Che tutti i tempi siano stati difficili è altrettanto facile affermarlo, leggendo la storia della Chiesa! Di una cosa siamo altrettanto certi: che ogni epoca ha avuto i suoi Santi che hanno mantenuto viva la Fede, illuminando gli spazi grigi di una Chiesa, che non è di soli santi, ma anche peccatori.
 
Forse oggi mancano questi Santi, testimoni della speranza, che affascinano i giovani? Secondo me, no! Appartenendo alla categoria dei preti “peccatori”, che dicono e scrivono tante parole ma poi “razzolano male”, sono andato alla ricerca di qualcuno di questi santi, per dare respiro alla mia vita. Il primo l’ho trovato nel servo di Dio Francesco ‘Nguyen Van Thuan, vescovo vietnamita, che ha trascorso 13 anni di carcere in una prigione del Vietnam, di cui nove passati in isolamento.
 
Predicando nell’anno 2000 il Corso di Esercizi Spirituali al Papa, ha citato cinque parole “radicali” che fanno riflettere chi vuole essere cristiano: Tutti; totalmente; fino alla fine; ovunque; per sempre.
I cristiani devono avere cuore aperto per creare comunione, mettendo al centro Gesù Cristo; superando ogni divisione di razza o cultura, di popoli e di lingua; annunciando che Dio è misericordia per sempre.
 
Il mondo, ha scritto Van Thuan, è di chi lo ama! E’ dei Santi, di coloro che sono talmente affascinati dalla bellezza di Dio e dalla sua perfetta verità. Il Santo «per questa bellezza e verità è pronto a rinunciare a tutto, anche a se stesso. Gli basta l’amore di Dio, che sperimenta nel servizio umile e disinteressato del prossimo, specialmente di quanti non possono ricambiare».
 
Di questi santi ne esistono? Non occorre andare lontani per trovarli! Basta girare nelle periferie delle città o negli oratori di paese per incontrarli! Al servizio della carità! Sui campi da gioco del GREST in oratorio! Negli ospedali! Nelle carceri! In fabbrica! In casa!
 
Le loro scelte sono radicali, vivendo accanto a poveri, che nessuno vuole; stando tra i ragazzi sui campi da gioco, animando le loro vacanze; nella fedeltà ai malati, curandoli con umanità, se medici, non abbandonandoli, se parenti;; nella fabbrica, garantendo la giustizia e la legalità; in casa, vivendo il patto d’amore giurato in Chiesa o in Comune; in carcere, creando occasioni di rinascita per chi ha sbagliato.
 
Sono tutte forme di annuncio del Vangelo di Gesù e la Parola sarà tanto più efficace quanto più è accompagnata dalla presenza fedele, generosa, che non evade dal prezzo da pagare per amare seriamente e non fugge dall’ultimo, dal lontano, da chi dice di essere senza-Dio, essendo tutti, anche se non sempre consapevoli, «figli del Padre celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni».
 
La grande Speranza è coltivata dal Santo, che avendo letto dell’acqua cambiata in vino, crede che lo stesso miracolo possa compiere il Signore nel cuore della gente! Le difficoltà dell’annunzio non devono scoraggiarci.
‘Nguyen Van Thuan, isolato in una prigione, ha testimoniato la sua Fede in Cristo, evangelizzando i carcerieri, conquistati dalla sua mitezza, dalla sua fedeltà a Dio che pure non lo ha salvato dalla prigione più dura. Egli ha aperto il suo cuore per riaprire quelli apparentemente chiusi dei carcerieri, amandoli con la carità che “tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta”. L’amore è stata la sua prima evangelizzazione.
don Vittorio Chiari
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