I verbi del Magnificat attendono l'ultimo: Gesù (Lc 1, 46-55) SERIE: Dio non ci ...

Maria descrive con sette verbi le azioni di Dio che raddrizzano le deviazioni dell'uomo. Dio libera, disperde, smonta le false sicurezze, riempie, sazia, salva. E lei la Madre del Salvatore fa parte dell'ultimo definitivo capitolo della storia di salvezza: in lei è deposto l'ottavo e ultimo verbo, che completa l'azione di Dio: Gesù, il verbo che si è fatto carne.

I verbi del Magnificat attendono l’ultimo: Gesù (Lc 1, 46-55) SERIE: Dio non ci abbandona mai

da L'autore

del 04 gennaio 2007

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Quando ti fanno un complimento, per un incarico di responsabilità o una promozione che hai raggiunto, la prima cosa che sei tentato di fare è di guardarti, ti sentirti fortunato, di fare qualche atto educato di modestia, e alla fine di gestire i tuoi sentimenti mettendo al centro te e quello che ti potrà capitare. Ci avevi lavorato per anni, senza sgomitare, nella correttezza dei rapporti con tutti e infine arriva il premio e ti puoi anche compiacere.

Maria, invece, ha appena udito l’entusiasmo di Elisabetta che la canta benedetta e lei, quasi senza risponderle, fa immediatamente grande Dio, lo contempla come colui che le dona ogni bene, colui che l’ha colmata della sua potenza, che l’ha chiamata a dare la vita definitiva all’umanità. Si sporge tutta in Dio, come colui che solo sa fare cose grandi ancor più di fronte a piccolezze, semplicità, bassezza. Accogliere la grandezza di Dio è l’unica nostra verità. La nuova creazione che iniziata in Lei comincia a rimettere a posto il mondo. Il suo popolo in una storia di debolezze aveva detronizzato Dio, credeva di averlo messo da parte con gli idoli, legandosi alle cose, rompendo l’alleanza; Maria, invece, ritesse la nuova alleanza, si ricolloca al posto giusto di fronte a Dio. L’uomo aveva continuato a rimpicciolire Dio e Maria invece lo riconosce grande, sommo, centro delle relazioni e del mondo. Non si compiace di sé, ma gioisce e danza per la grazia che è Lui.

Canta a Dio una litania che dovrebbe fiorire sempre sulle labbra degli uomini: Dio, Salvatore, Santo, Potente e soprattutto Misericordioso. Sulle nostre labbra purtroppo fioriscono ancora bestemmie, ribellioni, pretese, insulti, diaboliche azioni di disprezzo. E’ la nostra umanità ferita che non riesce a darsi pace e scatena su Dio la sua angoscia. Maria cambia le bestemmie in lodi, cancella le nostre offese e ci scrive sopra canti di esultanza.

Maria non è distratta, chiusa nel suo piccolo mondo di relazioni paesane, non è nata con la testa piegata come si vorrebbe che fossero tutti coloro che credono in Dio e lo pregano, ma si è fatta una coscienza profonda del futuro del suo popolo e legge in Dio il piano che da sempre sta cambiando l’umanità e che oggi diventa ancora più vero e definitivo. Descrive con sette verbi le azioni di Dio che raddrizzano le deviazioni dell’uomo. Dio libera, disperde, smonta le false sicurezze, riempie, sazia, salva. E lei la Madre del Salvatore fa parte dell’ultimo definitivo capitolo della storia di salvezza: in lei è deposto l’ottavo e ultimo verbo, che completa l’azione di Dio: Gesù, il verbo che si è fatto carne, l’Emmanuele il Dio che non ci abbandona mai.

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