Tema: "Io do la mia vita...con la mia fede in Gesù e nel rispetto di tutti". Don Vallotto, responsabile dei rapporti tra cristiani e musulmani nella diocesi di Treviso, ha testimoniato, a partire dalla sua biografia, il “sacramento dell'incontro”, cioè una serie di episodi presi dalla sua esperienza...
del 14 novembre 2011(function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) {return;} js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) {return;} js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); Guarda le fotografie dell'incontro  'Io do la mia vita...con la mia fede in Gesù e nel rispetto di tutti'           Inizio bagnato, inizio fortunato! E così è stato. Il secondo incontro di Scuola di mondialità è stato davvero positivo nonostante la pioggia che però non ha fermato i coraggiosi che si sono messi in viaggio per raggiungere Padova e ascoltare don Vallotto che con il suo entusiasmo ci ha contagiato; quale responsabile dei rapporti tra cristiani e musulmani nella diocesi di Treviso questo sacerdote che ha speso cinque anni in Tunisia, dopo altre esperienze missionarie di breve durata in America latina, ci ha raccontato, a partire dalla sua biografia, il “sacramento dell’incontro”, cioè una serie di episodi presi dalla sua esperienza di vita in cui le relazioni che si sono create tra persone appartenenti a culture e religioni diverse hanno creato “miracoli”; nel delineare quelli che sono stati dei passaggi fondamentali nella sua vita, il don ci ha spronato a fare scelte importanti e a non aver paura dei cambiamenti.           La serata ci ha visto poi coinvolti nel gioco di ruolo in cui abbiamo ricostruito la vicenda di una multinazionale di farmaci contro l’AIDS che ha fatto causa al Sudafrica perché aveva deciso di commercializzare un prodotto simile, ma a costi ridotti; qualcuno di noi si è calato nei panni della ditta, qualcuno del governo, qualcuno del popolo, mentre i giudici hanno cercato di trovare un compromesso tra le parti. Questo ci ha permesso di discutere le dinamiche della vicenda, di approfondire questa tematica ancora così attuale e di collaborare nella risoluzione del problema.           Dopo la notte trascorsa sui materassini della palestra, con qualche lieve mal di schiena e molto sonno, abbiamo visto la testimonianza video del fratello di Shahbaz Bhatti, ministro per le minoranze in Pakistan che ha pagato con la vita il suo essere fedele al Vangelo; infatti è stato ucciso il 2 marzo 2011 da un gruppo di uomini armati, probabilmente fanatici musulmani. Egli ci ha lasciato un testamento nel quale forte risuona la sua fede e determinante risulta il suo impegno concreto a favore dei più deboli: “finché avrò vita, fino al mio ultimo respiro, continuerò a servire Gesù e questa povera, sofferente umanità, i cristiani, i bisognosi, i poveri.” Ora il fratello Paul, in un atto estremo di coraggio, ha deciso di lasciare l’Italia, dove lavorava come medico, e di prendere il posto del fratello in Pakistan.           Poi abbiamo ascoltato la testimonianza del gruppo che questa estate si è recato in Russia, dal quale sono emersi molti spunti interessanti su cui riflettere, ma anche le impressioni personali che ognuno si è portato a casa da quell’esperienza e che ora stanno piano piano cambiando la loro vita: l’affetto dei ragazzi, la disponibilità dei salesiani, i dubbi sulla fede degli animatori russi, i sorrisi dei bambini di Izvara, le difficoltà di quel Paese… Il video ha condensato tre settimane di attività ed emozioni che si è cercato di trasmettere a tutti i ragazzi presenti all’incontro, mettendosi a disposizione anche per la condivisione e le domande, non solo nella mattinata, ma anche a pranzo.Abbiamo concluso l’incontro con la Messa celebrata da don Nicola e ci siamo dati appuntamento alla prossima volta in quel di Mezzano per un week-end all’insegna della neve (speriamo) e della missionarietà. 
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