Numerosi, pronti e sorridenti: questi i presupposti con cui è cominciato il secondo incontro della Scuola di Mondialità, all'Istituto San Marco di Mestre (VE).
Numerosi, pronti e sorridenti: questi i presupposti con cui è cominciato il secondo incontro della Scuola di Mondialità, all’Istituto San Marco di Mestre (VE). Ci ritroviamo dopo quasi un mese e mezzo, con tante energie e con tanti nuovi compagni di viaggio.
Dopo i primi momenti di gioco e con un’accoglienza a base di danze tribali, ci sistemiamo per la testimonianza del pomeriggio.
Abbiamo con noi Andrea Bilardi ( originario di Ivrea – un vero EPOREDIENSE- ma padovano di adozione!), invitato per raccontarci del suo lavoro presso l’Associazione PENTA e delle sue esperienze personali.
L’Associazione con cui collabora ha creato progetti contro l’HIV pediatrico in alcuni stati dell’Africa: Uganda, Costa d’Avorio e Togo.
Dopo una piccola introduzione su come si è sviluppata la Cooperazione negli anni, ci illustra il programma “TUKULA FENNA” (“Per Crescere Insieme”), nato nel 2003 in aiuto di mamme e bambini ugandesi. Con il sostegno della Comunità di Trento e della Regione Trentino si cerca di fare prevenzione, di distribuire farmaci, di diminuire le nascite di bambini affetti da HIV e si cerca di aiutare i volontari locali, non pretendendo di rubare loro il posto. Un dato importante per comprendere che in queste situazioni Aiutare significa affiancare le persone del posto in modo che siano in futuro capaci di sostenere il progetto autonomamente.
Conclude la sua testimonianza raccontandosi e spiegando che cosa significa per lui “Operare la carità”, (tema del nostro fine settimana).
In serata un gioco di ruolo, appena dopo cena, ed una buonanotte tutta speciale.
Affidiamo al Signore la nostra giornata, ringraziandolo per tutti i bei momenti di condivisione e amicizia che abbiamo passato insieme. Ma più di tutto (attraverso le testimonianze di Giulia e Padre Fidel) gli affidiamo tutti gli sfollati che a Goma (R.D. del Congo) si sono rifugiati nel Centro Don Bosco Ngangi per scappare alla follia della guerra riversatasi nel centro città.
Preghiamo per loro come per tutti i volontari che si donano ogni giorno.
La domenica mattina si apre, dopo la colazione, con una corsetta, un po’ di limbo e qualche minuto di spinning.
NON SIAMO DIVENTATI DEI FANATICI DELLO SPORT J … stiamo semplicemente introducendo il secondo tema: l’ANIMAZIONE!
Tutto organizzato in modo tale che sia fortemente visibile l’antitesi tra ANIMAZIONE TURISTICA e ANIMAZIONE MISSIONARIA.
Dopo aver saltellato e ballato per la stanza, Francesca fa una breve riflessione di che cosa è davvero l’Animazione Missionaria e per concludere in bellezza ci concentriamo sulla figura di Don Bosco, leggendo alcuni brani tratti dalle sue memorie. Comprendiamo come sia stato proprio Don Bosco, in primis, a vivere in prima linea le parole che trattiamo ogni week end.
Successivamente, Alice porta la sua testimonianza del viaggio in Brasile, “ultima superstite” di un gruppo che aveva visto in tutto sette partenti: Marianna, Martina, Stefano, Fiorella, Luciano e Don Nicola Toffanello.
Inizialmente raccontando come è “approdata” alla Scuola di Mondialità, successivamente raccontando delle due differenti esperienze brasiliane: quella della Funase (carcere minorile) con ragazzi dai 12 ai 17 anni e quella nell’oratorio salesiano per una settimana di Grest, circondati da bambini festosi e una schiera di animatori.
Aneddoti divertenti e un po’ di commozione con il sottofondo di musiche tipiche brasiliane. Finiamo questo bel fine settimana con la celebrazione eucaristica e con il pranzo insieme. Ancora sorridenti ci salutiamo …Pronti a ritrovarci dopo le vacanze, il 13 gennaio, per una giornata di festa!
L’Equipé di Mondialità
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