Il fazzoletto della purezza

I sogni di don Bosco

Nell’anno bicentenario del sogno dei nove anni di Don Bosco riportiamo ogni mese uno dei suoi “sogni” più famosi. In questa sesta puntata presentiamo il sogno de il fazzoletto della purezza.

Nella notte dal 14 al 15 giugno 1861 Don Bosco sognò di trovarsi in una vasta pianura, nella quale sorgeva un bel palazzo con grandi terrazzi, e si estendeva una piazza. In un angolo di questa vide una Signora che distribuiva un fazzoletto a un gran numero di giovani affollati intorno a Lei. Preso il fazzoletto, salivano e si disponevano sul lungo terrazzo.

Anche Don Bosco si avvicinò a quella Signora e udì che nel con segnare il fazzoletto, diceva a ciascuno:

Non stenderlo mai quando tira il vento; ma se il vento ti sorprende quando l’hai disteso, volgiti subito a destra, non mai a sinistra.
Finita la distribuzione, Don Bosco si mise a osservare quei giovani schierati sul terrazzo e vide che, uno dopo l’altro, stendevano quel fazzoletto, che gli apparve in tutta la sua bellezza: era molto largo, ricamato in oro, con queste parole, pur esse in oro: Regina virtutum (la regina delle virtù).

Quand’ecco levarsi un forte vento. Subito alcuni nascosero il fazzoletto, altri si voltarono a destra, altri a sinistra.

Quindi scoppiò un pauroso temporale, con pioggia, grandine e neve. Intanto alcuni giovani stavano con il fazzoletto disteso e la grandine vi batteva dentro strappandolo da parte a parte: lo stesso faceva la pioggia, le cui gocce pareva avessero la punta; come pure i fiocchi di neve. In un momento tutti quei fazzoletti furono crivellati, sicché più nulla avevano di bello.

Don Bosco rimase dolorosamente sorpreso, tanto più che vi riconobbe i giovani del suo Oratorio. Ma lasciamo che parli lui: «Andai allora dove era quella Signora che distribuiva i fazzoletti. Qui vi stavano alcuni uomini e domandai loro:

Che cosa vuoi dire tutto questo?
Mi rispose la Signora:

La regina delle virtù, si sa, è la carità ma Don Bosco si era convinto, per lunga esperienza, che l’impurità porta il giovane all’egoismo, mentre la purezza vissuta è sorgente e alimento di carità.

Non hai visto quello che era scritto su quei fazzoletti?
Sì: Regina virtutum (la regina delle virtù).
Ebbene, quei giovani hanno esposto la virtù della purezza al vento delle tentazioni. Alcuni le hanno fuggite prontamente, e sono quelli che hanno nascosto il fazzoletto; altri si sono voltati a destra, e sono quelli che nel pericolo ricorrono al Signore; altri sono rimasti con il fazzoletto aperto e sono caduti in peccato.
Al vedere quanto pochi avevano conservato la virtù della purezza, ruppi in un pianto doloroso.

Non affannarti – mi disse allora la Signora – vieni a vedere! Guardai e vidi il fazzoletto di quelli che si erano voltati a destra divenuto molto stretto, ma rappezzato e cucito.
Quella Signora intanto aggiungeva:

Sono quelli che ebbero la disgrazia di perdere la bella virtù, ma vi rimediarono con la confessione. Gli altri che non si mossero, sono quelli che continuano nel peccato con il pericolo di andare alla perdizione».
Questo il sogno di Don Bosco.

Nell’infuriare della bufera, di anno in anno più ostile alla virtù che Don Bosco chiama «virtù angelica», è luce e stimolo alla lotta la visione della misteriosa Signora.

Don Bosco, che al costatare le devastazioni morali che compie il malcostume tra i giovani, «rompe in un pianto doloroso», fa pensare al forte richiamo di san Pietro: «Salvatevi da questa generazione perversa!».

E motivo di riflessione, specie per i genitori, quanto afferma Don Bosco dei giovani, vittime del vizio impuro: «I loro fazzoletti erano ridotti in così cattivo stato che facevano pietà!».

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