In un editoriale pubblicato sul suo giornale, Ferrara ha scritto: 'C'è anche una pena di morte, legale, che riguarda centinaia di milioni di esseri umani. Le buone coscienze che si rallegrano per il voto dell'Onu ora riflettano sulla strage eugenica, razzista e sessista degli innocenti'. Si tratta dell'altra 'pena di morte legale'
del 29 dicembre 2007
In un editoriale pubblicato sul suo giornale, Ferrara ha scritto: “C’è anche una pena di morte, legale, che riguarda centinaia di milioni di esseri umani. Le buone coscienze che si rallegrano per il voto dell’Onu ora riflettano sulla strage eugenica, razzista e sessista degli innocenti”.
 
Il Direttore de Il Foglio ha quindi lanciato un appello a coloro che gioiscono per la moratoria sulla pena di morte nel mondo: “Rallegriamoci - dice -, e facciamo una moratoria per gli aborti”, perché “per ogni pena di morte comminata a un essere umano vivente ci sono mille, diecimila, centomila, milioni di aborti comminati a esseri umani viventi, concepiti nell’amore o nel piacere e poi destinati, (…) alla mannaia dell’asportazione chirurgica o a quella del veleno farmacologico via pillola Ru486”.
 
Secondo Ferrara, “questi esseri umani ai quali procuriamo la morte legale hanno ciascuno la propria struttura cromosomica, unica e irripetibile. Spesso, e in questo caso non li chiamiamo 'concepiti' ma 'feti', hanno anche le fattezze e il volto, che sia o no a somiglianza di Dio lo lasciamo decidere alla coscienza individuale, di una persona”.
 
Per il Direttore del quotidiano romano “il miliardo e più di aborti praticati da quando le legislazioni permettono la famosa interruzione volontaria della gravidanza riguarda persone legalmente innocenti (…) E’ lo scandalo supremo del nostro tempo, è una ferita catastrofica che lacera nel profondo le fibre e il possibile incanto della società moderna”.
 
Ferrara rileva che “in molte parti del mondo l’aborto è selettivo per sesso, e diventa selettivo per profilo genetico, un capolavoro ideologico di razzismo in marcia con la forza dell’eugenetica”.
 
Per questa ragione, dopo aver promosso la “Piccola Moratoria”, ha affermato Ferrara, è giusto ora promuovere “la Grande Moratoria della strage degli innocenti”.
 
La prima adesione rilevante all’appello di Ferrara è stata quella dell’Osservatorio Internazionale “Cardinale Van Thuân” sulla Dottrina sociale della Chiesa, presieduto da monsignor Giampaolo Crepaldi.
 
Stefano Fontana, Direttore dell’Osservatorio ha spiegato a ZENIT che “l’unico modo di liberare la questione della vita dalle ideologie è di assumerla nella sua completezza come qualcosa di indisponibile”.
 
“Non può esistere ecologia naturale senza ecologia umana. La vita o c’è o non c’è. In ambedue i casi rispettarla non è un problema di coscienza. Se c’è va accolta”, ha proseguito.
 
“Se l’accoglienza e la giustizia vengono meno in quel punto, in quale mai altro punto potrebbero essere pienamente recuperate?”, si è poi chiesto il Direttore dell’Osservatorio.
 
“Per questo motivo – ha concluso Fontana – l’Osservatorio, che considera il tema della vita veramente centrale nella Dottrina sociale della Chiesa e di fondamentale importanza per qualificare una prassi sociale e politica veramente umana, offre il proprio sostegno alla iniziativa proposta dal Direttore de Il Foglio”.
 
D’accordo con l’appello anche il Forum delle Associazioni familiari. Con una dichiarazione inviata a ZENIT, Giovanni Giacobbe, Presidente del Forum, ha affermato che “la proposta di Giuliano Ferrara di una moratoria sull’aborto ci convince e ci chiama ad un nuovo impegno”
 
“Abbiamo da tempo maturato la certezza che famiglia e diritto alla vita costituiscano un binomio inscindibile, due facce della stessa medaglia – ha continuato – . E' per questo che come Forum da sempre siamo impegnati su entrambe i fronti, come l’esperienza della legge 40 e del referendum per difenderla dimostra”.
 
“Troviamo dunque giusta e tempestiva la proposta de Il Foglio – ha sostenuto Giacobbe – che si pone all’inizio di un anno fortemente segnato dagli anniversari della legge 194, della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, della Convenzione sui diritti del fanciullo e della Costituzione italiana”.
 
“Senza nascondersi le difficoltà di un’iniziativa che a livello nazionale vorrebbe arrivare ad intaccare la legge 194, ultimo tabù, ed a livello internazionale a colpire grandi interessi culturali prima ancora che economici, il Forum è pronto ad affiancare questa iniziativa a quelle già in atto, come la petizione per un fisco a misura di famiglia”, ha poi concluso.
Antonio Gaspari
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