Il momento magico di Dio e di Maria (Lc 1, 26-38)SERIE: D'amore si muore, di sp...

Tutto comincia da questo momento magico, che non è per nulla imbarazzante, è un momento di amore, non è una operazione chirurgica, né una tecnica sofisticata per far vedere che come uomini siamo bravi e sappiamo manipolare tutto; non c'è inseminazione artificiale che tenga...

Il momento magico di Dio e di Maria (Lc 1, 26-38)SERIE: D'amore si muore, di speranza si vive

da L'autore

del 16 novembre 2006

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L’istante del concepimento è il vero inizio della vita di un uomo. Lì nel segreto del seno materno inizia una vita nuova, inizia un progetto, una novità assoluta: Certo assomiglierà al papà e alla mamma, ai nonni e alle zie, avrà un colore della pelle, caratteristiche somatiche che dipendono dal luogo in cui nasce, dall’etnia cui appartiene, ma è e sarà sicuramente non riducibile a nessun altro, avrà un suo DNA caratteristico. Non si sentirà fatto in serie, ma sempre una assoluta novità. Dio da quel momento ha già inscritto una sua peculiarità, la sua anima, il suo alito di vita, soprattutto il suo amore.

Tutto comincia da questo momento magico, che non è per nulla imbarazzante, è un momento di amore, non è una operazione chirurgica, né una tecnica sofisticata per far vedere che come uomini siamo bravi e sappiamo manipolare tutto; non c’è inseminazione artificiale che tenga. Sono solo strumenti sostitutivi che non devono mai lasciare in secondo piano l’amore profondo di due persone e l’unione della loro corporeità. Il piano di Dio prevede che sia sempre l’amore che provoca la vita, anche se la cattiveria umana spesso lo fa diventare il momento della violenza e del sopruso.

Oggi a nove mesi esatti dal 25 dicembre, il giorno di Natale, la Chiesa non può non ricordare il momento magico del concepimento di Gesù. Dio si è inscritto nella vita dell’uomo, ne segue le leggi, soprattutto ne interpreta i momenti determinanti e infonde in loro la luce vera del progetto di amore di Dio. Maria, una giovane ragazza ebrea si sente chiamata a dire sì, a dare la sua adesione al grande piano di Dio, di abitare tra noi, di condividere la nostra umanità, la nostra quotidianità. Dalla sua disponibilità dipende l’inizio di una storia che cambierà il mondo. I secoli vengono divisi in due da quel momento. L’uomo può di nuovo cominciare a sperare, la nostra carne non è debolezza e vanità, ma la carne del Figlio di Dio.

E Maria dice sì. Non diranno sì tante persone che incontreranno Gesù, anzi molti gli daranno battaglia, lo metteranno in croce, ma proprio lì si esprimerà la pienezza dell’amore partito da quel concepimento, e nessuno più lo fermerà. La speranza si trasformerà in certezza.

 

mons. Domenico Sigalini

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