Papa Francesco ha aperto l'Assemblea pre-sinodale rivolgendosi ai 300 giovani dei cinque continenti giunti a Roma per partecipare all'incontro...
del 22 marzo 2018
Papa Francesco ha aperto l'Assemblea pre-sinodale rivolgendosi ai 300 giovani dei cinque continenti giunti a Roma per partecipare all'incontro...
“Questa Riunione pre-sinodale vuol essere segno di qualcosa di grande: la volontà della Chiesa di mettersi in ascolto di tutti i giovani, nessuno escluso”. Così Papa Francesco, rivolgendosi ai 300 giovani dei cinque continenti giunti a Roma per partecipare all'assemblea pre-sinodale. “Cosa cerchi nella tua vita?" - ha proseguito - "Dillo, ci farà bene ascoltarlo. Di questo abbiamo bisogno, di sentire il vostro cammino nella vita”.
Il Papa ha poi invitato i 300 giovani presenti al pre-Sinodo a parlare senza filtri: “Far uscire quello che ognuno di voi ha nel cuore. Parlare con coraggio”, perché ci vuole “faccia tosta”. “Qui la vergogna si lascia dietro la porta, si parla con coraggio”. Con queste parole, pronunciate a braccio, come gran parte del suo discorso, sia all’inizio sia alla fine, ha esordito Francesco: “Quello che sento lo dico, e se qualcuno si sente offeso, chiedo perdono e vado avanti”.
“Per favore, siate coraggiosi in questi giorni, dite tutto quello che vi viene in bocca”. “Vi invito in questa settimana, a esprimervi con franchezza e in tutta libertà”, ha ripetuto Francesco al termine del suo discorso: “L’ho detto e lo ripeto: faccia tosta”. “Siete i protagonisti ed è importante che parliate apertamente”, ha ribadito: “Vi assicuro che il vostro contributo sarà preso sul serio. Già da ora vi dico grazie; e vi chiedo, per favore, di non dimenticarvi di pregare per me. E quelli che non possono pregare, almeno mi pensino bene”.
E in apertura dell'incontro, il card. Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, ha rivolto un ringraziamento sentito proprio a Papa Francesco “perché ha voluto che il Sinodo ‘sui’ giovani fosse anche in certo modo un Sinodo ‘per’ i giovani, ‘con’ i giovani e ‘dei’ giovani, in cui tutti i ragazzi e le ragazze possano sentirsi protagonisti ed esprimere ciò che portano nel cuore".
“I ragazzi qui presenti -ha sottolineato Baldisseri - ci offrono, per quanto possibile, uno spaccato dei giovani di tutto il mondo. Per una parte si tratta di giovani scelti dalle Conferenze episcopali e dei Sinodi delle Chiese cattoliche orientali - la fotografia del cardinale -, per un’altra parte si tratta di ragazzi provenienti dai Seminari e dalle Case di formazione alla vita religiosa; come pure di membri di associazioni, movimenti e nuove comunità ecclesiali; dei rappresentanti delle scuole e delle università cattoliche”. Sono stati invitati poi “giovani provenienti dal mondo dell’arte (musica, danza, letteratura, teatro), da quello professionale (giornalismo, ricerca, informatica), dalla politica, l’economia, il servizio militare, lo sport, dal mondo della solidarietà (il volontariato, la disabilità, la tratta di persone, la povertà)”, a cui si aggiungono “giovani rappresentanti delle altre Confessioni cristiane, di altre religioni e non credenti”. Durante questa settimana, inoltre, “saranno presenti insieme ai giovani alcuni esperti della realtà giovanile, alcuni Facilitatori, che modereranno il lavoro all’interno dei Gruppi linguistici, e alcuni incaricati del Web, che coordineranno la partecipazione a distanza dei giovani iscritti”, senza contare i giovani di tutto il mondo che potranno, attraverso il web, “partecipare a quest’evento inviando i loro contributi e così facendo sentire anche la loro voce”.
La parola-chiave del cammino sinodale è “ascolto”. E il tentativo di questa assemblea è senza dubbio quella di andare oltre i luoghi comuni, le definizioni e il sentito dire per provare, in qualche modo, a 'sporcarsi le mani'. “La gioventù non esiste, esistono i giovani”, ha detto il Papa. “Esistono le storie, i volti, gli sguardi, le illusioni, esistono i giovani”, la tesi di Francesco. “Parlare della gioventù – ha ammonito – è facile: si fanno astrazioni, percentuali”, invece “bisogna interloquire, sentire i giovani”. Prenderli sul serio.
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