Il senso comune è anche uno straordinario vettore di libertà e di ardente furore politico per la giustizia.
del 17 febbraio 2010
 
           Il Papa ha di nuovo parlato della vita umana, sabato scorso, e non si è limitato a ripetere cose note, giudizi della chiesa che confortano chiunque sia convinto, quali che siano la sua fede o la sua cultura, della grave deriva manipolatoria in atto e delle inaudite conseguenze con le quali già infelicemente conviviamo.
 
           In polemica con un criterio relativistico per le legislazioni e per la statuizione dei diritti, Benedetto XVI ha suggerito il carattere di “catalizzatore del consenso” per la legge morale naturale, che filosoficamente è l’altra faccia della legge di ragione. E’ insomma necessaria “una istanza di vero giudizio etico razionale per perseguire il bene ed evitare il male”, in mancanza della quale società e mondo restano profondamente e disperatamente divisi nel fondamento.
           Vogliamo dirlo con altra formula, apparentemente più accettabile in una cultura liberale, anglosassone? Il Papa predica il “senso comune”. Predica il rispetto del dato di esperienza, la sua morale razionale naturale non è un’astrazione teoretica venuta da chissà quale metafisicheria cattolica, è al contrario un metodo veritativo che fa parte del meglio della cultura epistemologica moderna, che appartiene al nostro modo di conoscere. Non ogni fenomeno è definibile in base al senso comune, questo è ovvio, ma non c’è agire intellettuale, non c’è ricerca, non c’è cultura né scienza senza un costante riferimento alla capacità di selezionare ciò che è comune a diverse relazioni tra il soggetto e differenti dati tratti dall’osservazione e dalla pratica di senso.
           Il senso comune è anche uno straordinario vettore di libertà e di ardente furore politico per la giustizia. Thomas Paine, che nel 1776 scrisse un opuscolo in cui rompeva con il costituzionalismo moderato e diffondeva un’idea repubblicana moderna, quella che poi ebbe la meglio nella rivoluzione americana, all’inizio voleva intitolarlo “Plain Truth” ovvero “La verità pura e semplice”: il titolo del pamphlet scelto alla fine fu “Common Sense” cioè “Senso comune”. Il talento semplificatore del giovane pensatore e combattente rivoluzionario gli consigliava di mettere ai primi posti del decalogo di giustificazione dell’indipendenza americana dalla madrepatria questo assioma di speciale gusto commonsensical, e di brillantissima fattura logico-letteraria: come può un’isola dominare un continente?
           Come può quel “feto” fotografato nel seno di una donna incinta non essere un bambino? Come si può convivere con la produzione di embrioni umani, e con la loro macellazione a scopi di ricerca, senza svalutare vita e diritti della persona, dignità dell’esistere? Non hanno forse ciascuno una propria struttura cromosomica? Non sono i singoli, unici, irripetibili Sé, e progenitori del nostro stesso Sé, che la cultura dei diritti dovrebbe rispettare universalmente, senza eccezioni, per principio?
           Ecco. Quando penso ai finti liberali, alle varie Bonino (orrore! orrore!), a chi vuole darci a bere la favola umanitaria dell’abolizionismo nel campo della pena di morte, e dell’abortismo nel campo della pena di vita, penso al senso comune e ai suoi fastigi. E penso che bisognerebbe leggere e rileggere le cose dette e ridette dal Papa, in mille modi anche molto accattivanti, pieni di senso e di buonumore, avendo bene in mente che non si tratta di una reviviscenza oscurantista, del dominio del corpo femminile da parte di un’istituzione maschile, e altre versioni di allarmante semplicismo ma fuori dal senso comune: no, si tratta di fenomeni che sono sotto i nostri occhi, la cui chiarezza ed evidenza il Papa si incarica di rendere esplicita perché il suo mestiere, in mezzo a tanti opachi indagatori dei misteri della fede e dello spirito abissale, è di rendere ragione della fede e della cultura dei cristiani (sulla quale furono fondate fino a mezzo secolo fa anche la fede e la ragione dei laici liberali).
papa Benedetto XVI
Versione app: 3.25.3 (26fb019)