Il Santo Padre ha osservato che se una persona si alza la mattina assai presto per raggiungere il parco, attendere per ore l'arrivo del Papa e partecipare con lui alla Santa Messa non lo fa per sola curiosità. Vuol dire che è animata da un desiderio ardente di conoscere quale sia il proprio bene. Allora la fatica e il sacrificio necessari passano in secondo piano. Davvero il Nordest vuol bene al Papa, vuol bene a questo Papa.
del 13 maggio 2011
 
 
Il Cardinale Angelo Scola ha scritto oggi al direttore del Corriere del Veneto una lettera di ringraziamento per la visita del Papa nel Nordest lo scorso weekend.
          Caro direttore, avendo ancora negli occhi le immagini dello straordinario concorso di popolo alla celebrazione eucaristica del Parco di San Giuliano, del raccoglimento silenzioso durante la preghiera e del saluto festoso riservato al Santo Padre in tutti i suoi spostamenti, in particolare lungo il Canal Grande, dai cittadini di Venezia e delle terre del Nordest «largo», Le chiedo ospitalità per ringraziare sinceramente tutti coloro che hanno collaborato, a vario titolo livello, alla riuscita di questo evento che così profondamente ha segnato e segnerà la vita quotidiana delle nostre Chiese, delle nostre città e dei nostri paesi.
          La visita di Benedetto XVI ha superato ogni aspettativa. Il Santo Padre ha osservato che se una persona si alza la mattina assai presto per raggiungere il parco, attendere per ore l'arrivo del Papa e partecipare con lui alla Santa Messa non lo fa per sola curiosità. Vuol dire che è animata da un desiderio ardente di conoscere quale sia il proprio bene, è mossa dalla certezza che il Vangelo di Cristo sia una risposta efficace alla domanda di felicità e di libertà che ha nel cuore. Allora la fatica e il sacrificio necessari passano in secondo piano.
          E la risposta di Benedetto XVI ha ampiamente ripagato questo desiderio. Il Santo Padre ha invitato tutti a passare dalla disperazione alla speranza, dalla tristezza alla gioia ed ha indicato come strada per questo traguardo l'intensificarsi di una comunione centrata sull'Eucaristia illuminata dalla Parola di Dio, sulla condivisione a partire dagli ultimi, su un rapporto bello con il creato e sul coraggio di una testimonianza umile, ma diretta. Il Santo Padre ci ha donato suggerimenti preziosi anche per il cammino della società civile. Sui Suoi interventi bisognerà ritornare per gustarli nel dettaglio.
          L'insegnamento di Benedetto XVI infatti ha una forza di attrattiva immediata, ma chiede di essere ripreso in mano per essere «ruminato» , per essere colto in tutte le sfumature ed essere assimilato, con pazienza, nel tempo. Un lavoro affascinante attende. Come ho già avuto modo di rilevare, i vari momenti della visita papale sono stati possibili concretamente grazie al contributo prezioso e sorprendente di tante persone che hanno dedicato il loro tempo e le loro energie creative alla preparazione e cura dell'evento. Non voglio citare qui nominalmente istituzioni, enti e singoli. Con il Comitato organizzatore lo farò scrivendo loro nella speranza di non dimenticare nessuno. Qui mi limito ad un grazie generale, ma non meno sentito, detto a nome di tutti i Vescovi del Nordest. Ringrazio tutte le istituzioni civili e militari che per mesi, con costanza e meticolosità, si sono incontrate ai tavoli di lavoro comune per passare al vaglio ogni aspetto del programma, al punto che si è potuto reggere, con efficacia ordine e sicurezza, «urto» di una folla il cui numero ha superato il doppio delle persone previste.
          Ringrazio le migliaia di volontari delle varie realtà ecclesiali e civili che si sono prodigati nell'assistere i pellegrini, dopo essersi preparati con grande cura.
          Ringrazio le parrocchie, le associazioni, i movimenti, le comunità, tutte le associazioni civili, il comitato organizzatore ed ogni singola persona che si è impegnata a far giungere a tutti, nel modo più capillare, l'invito a partecipare all'incontro con il Santo Padre. Ringrazio di cuore quanti hanno preso parte di persona ai diversi momenti e quanti, soprattutto perché impediti, hanno seguito l'avvenimento attraverso i media. Ringrazio i rappresentanti degli ortodossi, dei copti, dei luterani e degli anglicani, della comunità ebraica e di quella musulmana che hanno partecipato con noi all'incontro con Benedetto XVI.
          Ho potuto constatare che davvero il Nordest vuol bene al Papa, vuol bene a questo Papa. I doni che Egli ci ha consegnato sono molti. Avremo modo di scoprirli e apprezzarli sempre più nel tempo. Voglio però sottolineare fin d'ora lo stile di lavoro condiviso, maturato in questi mesi di preparazione impegnativa e collegiale.
          Grazie infine a tutti gli uomini dei mass-media che hanno portato non solo nelle nostre terre, ma in tutta Italia e in varie parti del mondo, i contenuti e le immagini di questo straordinario evento. Ben consapevole che viviamo in una società plurale, sono lieto di poter riconoscere che tutti i cittadini del Nordest hanno dato un esempio di autentica democrazia, accettando i disagi che un simile evento inevitabilmente comporta. Rivolgendosi alla società civile dal Polo della Salute il Santo Padre ci ha detto: «Venezia ha una lunga storia e un ricco patrimonio umano, spirituale e artistico per essere capace anche oggi di offrire un prezioso contributo nell'aiutare gli uomini a credere in un futuro migliore e ad impegnarsi a costruirlo» . Si apre qui un impegno comune e un lavoro per ciascuno.
Angelo card. Scola (patriarca di Venezia)
 
Angelo Scola
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