Il Parlamento inglese riconosce il genocidio di 250 donne uccise a Mosul

Si erano rifiutate di divenire schiave dell'ISIS...

Il Parlamento inglese riconosce il genocidio di 250 donne uccise a Mosul

 

Il sedicente ISIS ha ucciso 250 donne a Mosul perchè avevano rifiutato di diventare schiave del sesso, ‘jihad sessuale’ del gruppo terroristico. Lo riporta con evidenza il Mailonline del 20 aprile.

Alle vittime era stato ordinato di accettare i cosiddetti ‘matrimoni temporanei’ con i combattenti nel Nord Iraq,  roccaforte del gruppo terroristico, quando hanno rifiutato la cosiddetta jihad sessuale, le donne sono “state macellati”, a volte insieme alle loro famiglie, secondo un funzionario del Partito Democratico del Kurdistan (PDK).

 

Mamuzini, del PDK, ha detto all’agenzia di stampa Ahlulbayt che ‘almeno 250 donne’ sono finora state uccise dall’ ISIS nella città di Mosul  ‘per aver rifiutato di accettare la pratica della jihad sessuale, e, talvolta, anche le famiglie delle ragazze sono state trucidate per il rifiuto delle donne di sottoporsi alla richiesta dei comandanti dell’ ISIS.’

Nello scorso dicembre, la Turchia ha detto di aver inviato centinaia di soldati a Bashiqa , non distante da Mosul, per proteggere il personale militare turco coinvolto nella formazione di combattenti iracheni, innescando un scontro diplomatico con Baghdad.

A quel tempo, un alto funzionario turco aveva detto che fino a 300 soldati e 20 carri armati erano stati dispiegati in quella località per addestrare le forze irachene per combattere gli estremisti ISIS, anche se Baghdad ha accusato Ankara di utilizzare la formazione di personale militare solo come pretesto per aumentare la sua influenza nel nord dell’Iraq.

Era dell’ottobre scorso la notizia che più di 500 donne yazidi erano state rapite dai combattenti ISIS nella regione Sinjar, anch’essa nel Nord Iraq, ma non si conosce con certezza la appratenenza religiosa, né l’etnia delle 250 donne trucidate nei giorni scorsi a Mosul.

 

Nello stesso giorno nel quel le ennesime atrocità su inermi da parte dell’ISIS vengono diffuse, nella stessa Londra si vota una risoluzione  che potrebbe non solo impegnare la Camera dei Comuni ma l’intero Governo a definire ‘genocidio’ contro i cristiani e le minoranze religiose quello in atto da parte dell’ISIS in Siria, Iraq e Medio Oriente e comportarsi di conseguenza nelle sedi internazionali.

Infatti lo Spectator torna proprio il 20 aprile sul dibattito alla Camera dei Comuni invitando chiaramente il Governo Cameron a riconoscere il genocidio in atto e trarne le dovute conseguenze, sul piano della politica estera e su quello del ricorso alla Corte di giustizia internazionale.

 

Ieri notte, dopo infinite discussioni dei mesi precedenti, il Parlaemnto inglese (House of Commons) ha riconosciuto all’unanimità il grave genocidio perpetrato contro i cristiani, la minoranza yazida e le minoranze religiose da parte dell’ISIS . La Risoluzione, proposta innanzitutto dalla deputata Fiona Bruce, è stata approvata all’unanimità e invita il Governo ad agire per condannare, denunciare e fermare il genocidio in atto. In modo stupefacente, il Governo inglese si è astenuto, ma ciò non toglie valore e l’impegno a cui dovrà rispondere dopo il voto.

 

Nei prossimi giorni, anche a seguito dell’incontro di Obama con alcuni leaders europei ad Hannover che si terrà il 25 aprile, capiremo se e come l’Occidente ha deciso di agire e collaborare con la Russia per fermare i terroristi dell’ISIS e il genocidio in atto.

Piange il cuore, fin da ora, prendere atto per l’ennesima volta che le donne europee, femministe incluse, non hanno proferito una sola parola per condannare l’ennesimo eccidio di Mosul.

 

 

Luca Volontè

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