L'impresa si è rivelata una occasione preziosa per ritornare alle radici della nostra fede e cultura occidentale, visitando i luoghi natii di molte discipline filosofiche e non: Delfi, Atene, Olimpia, Epidauro... Abbiamo avuto anche la possibilità di vedere i luoghi in cui S. Paolo ha predicato: Corinto e ad Atene; abbiamo inoltre visitato a Patrasso la Basilica ortodossa in cui è sepolto sant'Andrea apostolo.
del 01 gennaio 2002
Nel mese di Agosto, dal 7 al 22, un numeroso gruppo di giovani (ben 60!) ha partecipato all’Impresa Ciclistica edizione 2004, tenutasi in Grecia per poi approdare in Italia.
Sin dal ritrovo, avvenuto presso l’oratorio salesiano di Trieste, si respirava un clima di allegria e di entusiasmo. É stata le premessa di un’esperienza vissuta sotto il segno della condivisione, soprattutto nella necessità, della spiritualità, della cultura e della fatica (elemento essenziale!).
Dopo l’arrivo in nave a Jgoumenitsa, abbiamo iniziato la nostra impresa pedalando a più non posso (media 110 km al giorno!) affrontando la strada sempre con impegno e spirito di gruppo, soprattutto nei momenti di sconforto lungo le immancabili salite greche...!
Il gruppo era ben articolato e ognuno vi aveva un incarico specifico ben preciso, che doveva svolgere puntualmente; ciascuno era inserito in un “sottogruppo” per collaborare nei diversi servizi che spettavano durante la giornata, ed aveva poi altri 3 compagni di tenda con i quali condividere la fatica di montarla per tutto l’arco dell’impresa. Tutti quindi hanno fatto la loro parte, spendendosi per gli altri nei vari servizi, oltre che ad adempiere al loro personale incarico: infatti nel proprio gruppo si doveva puntualmente servire nei pasti, lavare le stoviglie o le tazze, aiutare in cucina… Molti si sono spesi al di là del proprio ruolo aiutando gli altri settori di servizio, come i meccanici, vivendo così lo slogan di quest’anno che diceva “Amare senza misura”.
Le nostre giornate erano strutturate molto bene, con un programma alquanto semplice: correre in bici!! La sveglia avveniva molto spesso presto e, dopo abbondanti colazioni a base di cioccolata e biscotti ed aver sistemato tende e borse (d. Enrico potrebbe fare il cuoco del papa!), vivevamo il momento della preghiera. Quest’anno ci è stata proposta la figura di mons. Tonino Bello, un personaggio che ci ha fatto riflettere con le sue meditazioni cariche di una forte spiritualità e coerenza con il Vangelo. Ci hanno fatto particolarmente riflettere i suoi scritti e le sue preghiere, indice di una vita interiore molto profonda.
Così la mattina si pedalava, e puntualmente d.Igino (forse anche per la stanchezza!!) indiceva con voce tuonante l’inizio del “deserto”, durante il quale eravamo invitati a riflettere su quanto ascoltato durante la preghiera mattutina. Una etichetta adesiva che attaccavamo sulla bici riportava lo slogan e l’impegno della giornata. Poi nel pomeriggio, dopo il pranzo, ci concedevamo, viste le condizioni psico-fisiche di noi ciclisti, un riposino… E così, verso sera, si concludeva la tappa. Durante le soste abbiamo condiviso quel poco di acqua che ci capitava di avere, apprezzando così il valore della condivisione. Ci ha particolarmente colpito l’ospitalità di agricoltori, persone semplici ,e anche esponenti di altre confessioni cristiane che non hanno esitato ad accoglierci nei loro campi e piazzali: sono state occasioni per sperimentare come la Provvidenza non ci abbandona mai! La sera procedevamo alla montatura delle tende e alla preparazione della cena, al gonfiaggio dei materassini, e alla riparazione delle bici. Dopo cena ci siamo divertiti con le serate di animazione durante le quali abbiamo ripreso le “chicche” della giornata; non ce n’è sfuggita una! E, dulcis in fundo, ogni sera prima di andare a dormire c’era la possibilità di partecipare alla messa: era il modo migliore per chiudere la giornata!
L’impresa si è rivelata una occasione preziosa per ritornare alle radici della nostra fede e cultura occidentale, visitando i luoghi natii di molte discipline filosofiche e non: Delfi, Atene, Olimpia, Epidauro... Abbiamo avuto anche la possibilità di vedere i luoghi in cui S. Paolo ha predicato: Corinto e ad Atene; abbiamo inoltre visitato a Patrasso la Basilica ortodossa in cui è sepolto sant’Andrea apostolo.
Il 14-15 agosto, solennità dell’Assunta, siamo stati ospitati presso una presenza domenicana a Megera (fuori Atene); lì abbiamo vissuto il ritiro spirituale nel quale abbiamo approfondito la figura di don Bosco; da quel momento in poi vi è stata anche la possibilità delle confessioni. Il ritiro si è rivelato importante per riflettere su quelli che sono i doni da fruttificare e su quali siano i nostri limiti su cui lavorare durante l’anno. Abbiamo capito inoltre che il desiderio di mettersi a disposizione degli altri come abbiamo fatto in queste 2 settimane deve “ardere” nella vita di tutti giorni,così da fare in modo straordinario le cose ordinarie, anche quelle che non ci piacciono o ci sembrano troppo impegnative; vivendo nella “precarietà” ci siamo resi conto della necessità di saper accettare quello che abbiamo.
Così da Patrasso, dove c’è la celebre e bellissima basilica di Sant’Andrea, abbiamo intrapreso il viaggio alla volta del porto di Ancona. Da lì siamo andati a Loreto, altra meta spirituale motlo significativa: lì è custodita la casa di Nazareth. È un luogo che ha favorito la preghiera e la riflessione personale.
Presso l’oratorio salesiano di Porto Recanati, in cui siamo stati ospiti, abbiamo iniziato la “verifica” dell’impresa: ognuno ha potuto esprimere ciò che ha scoperto di sé grazie al giro esprimendo anche il proposito di continuare a coltivare lo spirito dell’impresa anche durante l’anno, in particolare nel servizio agli altri e nella preghiera. L’impresa ha fatto nascere nuove amicizie che, siamo certi, dureranno a lungo!!
L’impresa, come ci è stato detto non è finita al 22 agosto, ma è iniziata allora. Per questo siamo stati invitati a partecipare ai diversi cammini ispettoriali che ci sosterranno nella nostra crescita: è questa la nostra vera impresa!!
Questa esperienza è stata un dono di Dio, un regalo che dobbiamo cercare di far fruttificare durante l’anno. Con Tonino Bello abbiamo capito che “amando senza misura” e mettendosi al servizio degli altri “non per forza ma per amore” si inizia quella via che porta a quella gioia vera che solo in Cristo si può sperimentare!
Marcon Giovanni
Giovanni Marcon
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