Dal 3 al 15 agosto, 44 giovani intrepidi, accompagnati da 7 salesiani, un papà cuoco e 2 animatori, hanno cavalcato le loro biciclette per 1087 Km. Ecco il resoconto!
Dal 3 al 15 agosto, 44 giovani intrepidi, accompagnati da 7 salesiani, un papà cuoco e 2 animatori, hanno cavalcato le loro biciclette per 1087 Km. Partenza dal Colle don Bosco con meta Annecy. E poi ritorno a Treviso passando per il colle del Gran san Bernardo (2473 mt), Milano e Verona.
L'impresa ciclistica di quest’anno si è basata su San Francesco di Sales e sui suoi passi. San Francesco divenne sacerdote e venne inviato nella regione Chiablese, tra Francia e Svizzera. La regione era fortemente Calvinista, e lui per predicare il cattolicesimo scriveva dei manifesti e li attaccava in giro per le città, così tutti li potevano vedere; decise anche di fare dei bigliettini e farli passare sotto le porte delle case.
I momenti di riflessione durante questi dodici giorni non sono di certo mancati, anzi abbiamo capito che porsi delle domande sulla propria vita, su come la stiamo gestendo, come gestiamo il tempo della nostra giornata è importante per capire se siamo coerenti con le nostre scelte. Il motto “come se tutto il mondo trattenesse il respiro” ci ha provocato rispetto alla necessità di scegliere, di impegnare la nostra vita perché il mondo, gli altri attendono la nostra risposta generosa.
L’impresa, però non è solo momenti formativi, riflessione con se stessi e condivisione, ma è anche fare nuove conoscenze con persone che provengono da altre realtà, che frequentano o meno i gruppi ADS, oppure non sanno cosa sia un oratorio perché fanno solo scuola.
La tanta fatica fatta poi viene sempre ripagata; che sia una salita dove poi sai che mangerai alle sei di sera o una strada piena di buche, quello che rimane sono sicuramente le emozioni, l’esperienza del servizio e del mettersi in continuazione in gioco per gli altri e non pensando solo “tanto fanno gli altri”, perché un’esperienza non vissuta è un'esperienza buttata!
Tanti, quando la sera prima vedono l’altimetria del giorno dopo attaccata al finestrino del furgone, si preoccupano e pensano subito di non farcela e che non sono allenati quando in realtà, stando tutti insieme, in gruppo, tutti arrivano su, basta crederci e porsi degli obbiettivi; e così non solo all’impresa, anche nella vita quotidiana!
L’esperienza di quest’anno si può riassumere in: divertimento (soprattutto quandoDon Luca sbaglia strada) - cambiamento (perché l'impresa ti cambia) - amicizia (perché chi conosci durante queste due settimane poi lo puoi ritrovare ai meeting e agli incontri ispettoriali).
La redazione donboscoland
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