Incontriamo gli ultimi

Incontriamo gli ultimi

da MGS News

del 05 luglio 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

Buongiorno a tutti lettori e lettrici,

          questo è un articolo molto speciale creato con  immensa felicità dai ragazzi di seconda media dell’Istituto Salesiano E. di Sardagna di Castello di Godego.

          Con il nostro professore di religione Andrea Domenico Lovisone, noi ragazzi delle classi seconde medie dell’Istituto Salesiano “E. Di Sardagna” abbiamo realizzato delle ricerche dal tema “INCONTRIAMO GLI ULTIMI”. 

          Chi sono “gli ultimi”? Sono tutte quelle persone che sono disprezzate e dimenticate da tutti, perché sono pensate “inferiori”, di poca importanza e di poco valore, ma che, in verità, sono persone, con un’anima, un desiderio di felicità come il nostro.

          Più precisamente sono anziani, carcerati, poveri e senza dimora, rom zingari e immigrati, ammalati e disabili, missionari, perseguitati per la fede, ragazzi adottati affidati o in difficoltà; le persone a cui il nostro professore ci ha fatto andare per intervistarli e quindi trovarli, proprio perché ci voleva ricordare che noi siamo cristiani e un cristiano sa che “gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi” (Mt 20,16).

La ricerca non era obbligatoria, ma devo dire che è stata un’esperienza magnifica, perché conoscendo queste persone si impara ad amarle.

          In questo lavoro il prof. ci ha chiesto di metterci in gioco con tutto noi stessi perché nel volto degli ultimi si può scrutare il Volto di Cristo, Lui, infatti, ci dice: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”(Mt 25,40).

          E proprio così, ci siamo presentati ognuno agli “interessati” della nostra ricerca, abbiamo parlato con loro, abbiamo cercato nel web informazioni su di loro, su chi se ne prende cura. Abbiamo esposto poi i nostri lavori alla classe parlando anche di santi che se ne sono presi cura e che per loro hanno sacrificato la vita, abbiamo cercato passi della Bibbia che parlano di loro facendone la lectio divina, abbiamo cercato che cosa dice il Papa su queste persone e abbiamo fatto un nostro commento personale.

          Dopo la consegna delle ricerche a noi e a molti nostri coetanei è stato affidato il compito di costruire una mostra unica nel suo genere, con l’aiuto del nostro infaticabile professore, per mostrare queste ricerche anche ai nostri genitori e familiari.

          Ci sembrava impossibile riuscire a costruire una mostra in meno di una settimana, ma ci siamo paragonati ad una matita nelle mani di Dio, e quindi ci siamo affidati a Lui.

          Il lavoro riuscì, e noi ne fummo molto felici. Ad alcune ragazze (tra cui Elena, che scrive) venne affidato il compito di “guida” della mostra. Arrivata la festa di fine anno della nostra scuola, la mostra era pronta per essere visitata dalla gente. La giornata  finì al meglio con molte visite da parte di ragazzi, genitori, bambini, e di molti salesiani  tra cui don Eugenio Riva e don Sergio Bergamin che ha presieduto la Santa messa. Ci ha fatto molto piacere conoscerli.

          Molti ci hanno chiesto se possono avere le ricerche perciò le abbiamo pubblicate sul sito della scuola. Crediamo di aver vissuto un’esperienza magnifica e che credo non si possa ripetere mai più.

          Il risultato è stato fantastico e non lo diciamo solo noi che abbiamo partecipato, ma sono anche tutte quelle persone che dopo aver guardato la nostra mostra hanno lasciato un loro commento su un libro che abbiamo messo lì appositamente.

          Ora siamo felicissimi del nostro lavoro non solo perché ha avuto successo ma soprattutto perché con esso abbiamo potuto informare chi l’ha visto riguardo a uno stile di vita che prevede l’amore verso tutti, in particolare chi è meno “fortunato” di noi, e richiamarlo a vivere da vero cristiano facendo tesoro di questo modo di vivere e riscoprendo l’Amore di Dio verso di lui ma anche e soprattutto di questi ultimi, perché “in un mondo tentato dall’ateismo e dall’idolatria del piacere, del possesso e del potere il nostro modo di vivere deve testimoniare che Dio esiste e il suo amore può colmare una vita”(dalle costituzioni salesiane n.62, frase giusta sia per i salesiani che per qualsiasi altra persona).

          Nonostante ciò non c’è comunque da dimenticarsi dei “primi”: chi è più vicino a noi,come i nostri parenti e amici, compagni di scuola o di lavoro, con chi condividiamo i momenti della nostra vita!

Gloria Luisetto & Elena Spinello (II media)

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