Giovani e adulti insieme sono come le cordicelle che intrecciate formano una corda forte. Ciascuno con il proprio ruolo, con le ricchezze particolari e pure con piccole e grandi debolezze; ciascuno un dono di Dio irripetibile, fatto per amare e condividere l'amore. In Paradiso ci andremo insieme!
del 02 novembre 2009
 
Il mese di novembre ci spinge a riflettere sui Santi e sui Defunti, sul significato della vita in Cristo oltre la morte, sul senso della sofferenza nella speranza, sul valore di una vita donata nella testimonianza. Chi ci ha preceduto, chi ci ha lasciato, è per noi non solo un ricordo che suscita dolore e sensazione di vuoto, ma può essere un modello a cui guardare per migliorare se stessi e anche la società che ci circonda.
 
 
E’ dei giovani imitare i modelli, ma anche criticare, rompere gli schemi, andare oltre; almeno lo è per coloro che cercano di leggere il quotidiano con uno sguardo attento, critico e contemplativo. Certo non è facile, soprattutto se non vi sono adulti significati e presenti. E’ dei giovani cambiare il mondo! A questo dobbiamo credere davvero, giovani ed educatori. Sì, insieme, per costruire ponti di speranza, strade di solidarietà, percorsi di pace. Così si tratta di ritrovare le radici della fede, cercarle nel messaggio evangelico che invita ad essere BEATI da miti, operatori di pace, puri di cuore, misericordiosi, perseguitati ed insultati a causa di Gesù, poveri di spirito, afflitti, affamati e assetati di giustizia. I Santi in questo ci hanno preceduto e ci precedono, mostrando il volto amabile del Padre a tutti gli uomini e soprattutto a chi è nel dolore.
 
La santità è un’esperienza quotidiana, è stare con i piedi per terra e lo sguardo in cielo, sbracciandosi le maniche per donarsi ai fratelli senza distinzione. Nel mese di ottobre abbiamo volto l’attenzione sulle esperienze missionarie, di volontariato e di servizio; abbiamo stimolato mente e cuore affinché la missione non apparisse come qualcosa di straordinario, ma come un fatto ordinario, non come un impegno per pochi ma per tutti. Siamo certi che in tanti hanno scoperto un cuore “missionario” che batte, scegliendo già piccole grandi azioni concrete come il sostegno a distanza, il percorso formativo sui temi della mondialità, l’animazione e il doposcuola nei quartieri a rischio della città.
 
Questo è un tempo propizio per far crescere il seme dell’amore gratuito e donato senza misura, per sostenerlo e accompagnarlo. Sì, oggi come ieri i giovani delle nostre parrocchie, movimenti, associazioni, oratori, scuole cattoliche si esprimeranno con forza e carità contro chi calpesta la vita e la dignità della vita, degli ultimi, dei migranti, dei senza fissa dimora! Perché non sembri un’accusa contro qualcuno in particolare, perché non appaia come sparare sul mucchio, perché non si rischino strumentalizzazioni partitiche, offriamo come adulti e educatori un contributo significativo per la riflessione e l’agire comuni, che ci riporti anche sul piano della fede, lasciandoci insieme interpellare dalle sofferenze di chi ci sta accanto, ponendoci le domande di senso, mettendo in circolo una sana condivisione di idee “giovani per i giovani”, per una cultura che metta al centro la persona, la pace, la famiglia.
 
Infine vogliamo sottolineare come l’anima di ogni azione verso il prossimo, vicino o lontano, sia la preghiera, una preghiera libera e spontanea, una preghiera attenta e intensa. Tocca anche a noi appassionare i giovani come Gesù ha fatto per le strade della Palestina e i Santi per le strade del mondo.
 
Marco Pappalardo
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