Il Servizio Civile Nazionale è oramai una realtà avviata nel nostro Triveneto Salesiano. Attualmente sono oltre 25 le ragazze in servizio preso i centri salesiani. Abbiamo intervistato due ragazze che da poco anno terminato l'anno di Servizio Civile Nazionale. Grazia, che ha svolto il servizio a Santa Maria la Longa (Udine) presso la Comunità La Viarte dei Salesiani e Michela che ha vissuto l'anno presso l'oratorio e la scuola delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Montebelluna (Treviso).
NOME Grazia
27
Età 21
Come ho detto prima e un'esperienza che volevo fortemente fare, nella mia vita. Per motivi personali non ho potuto partecipare al primo bando di concorso, ma poi ci sono riuscita e ho scelto la scuola 'Maria Ausiliatrice' di Montebelluna. Penso sia una cosa che una persona deve fare per una crescita personale.
PERCHÉ IL SERVIZIO CIVILE?
Mi è sempre piaciuto dedicare il mio tempo libero agli altri, perché, per quanto è possibile, vorrei far loro del bene. Il servizio civile mi sembrava un´ottima possibilità per dedicare le ore libere dallo studio agli altri. Lo stipendio che percepivo mi ha permesso di conciliare il mio desiderio di fare del volontariato con la possibilità di pagarmi le spese da studentessa.
A dire il vero non e che ne avessi poi tante, era un ambiente nuovo dove non conoscevo nessuno, non sapevo nemmeno cosa dovevo fare e se ne sarei stata all'altezza. Speravo solo di trovare un ambiente tranquillo, dove star bene ed essere utile al prossimo.
CHE ASPETTATIVE AVEVI?
Dal momento che conoscevo già La Viarte, mi ha sempre colpito molto il problema della droga; non potevo quindi non essere interessata ad incontri volti a far conoscere alle persone più giovani che cosa sia effettivamente la droga e quanta sofferenza e dolore lascia attorno a se.Certamente!!! É andata ancora meglio di come mi aspettavo.
SONO STATE SODDISFATTE?
Come raccontavo prima, le aspettative nel campo della prevenzione sono state soddisfatte, ma ancor più importante per me è stata la Comunità; condividere con i salesiani, con gli operatori, con i ragazzi alcuni momenti belli (le cene, alcuni giorni in montagna...) e brutti (quando qualcuno se ne andava, quando si respiravano tensioni) anche senza parlare, semplicemente vivendoli assieme, è questo che mi ha colpito.
La mia giornata inizia alle 12.30 con la mensa dei ragazzi della scuola elementare, poi prosegue in cortile per l'intervallo e infine dalle 14 il doposcuola. Alle 16 finito il doposcuola vado alla scuola materna fil10 alle 18 circa.
GIORNATA TIPO DEL SERVIZIO CIVILE.
La mattina arrivo in comunità e con GP partiamo alla volta della scuola di turno e incontriamo le classi per il lavoro di prevenzione contro la droga. Torniamo a pranzo in comunità, una partita a carte, e inizio la revisione dell´incontro della mattina...il pomeriggio è costellato da mille altri lavori legati alle attività di animazione (oratori, campi estivi, CEL - corso educatori live)
Ero una studentessa universitaria di Psicologia e 10 sono tuttora; durante l'anno di servizio civile ho finito gli ultimi esami e ora sto preparando la tesi.
COSA FACEVI PRIMA?
La classica vita da studentessa...studio & amici...e io e i miei amici ruotavamo intorno alla associazione, dando una mano sia in estate (ai campi) sia durante il resto dell´anno (per i giornalini, gli incontri, le veglie)
É stata un'esperienza bellissima e importante. Ho trovato delle persone disponibili e piene di allegria, due cose molto importanti per me. In questo anno ho capito molte cose di me e degli altri, ho capito l'importanza dell'ascolto e della gioia di vivere sempre e comunque.
RACCONTACI IN POCHE PAROLE LA TUA ESPERIENZA
A rigor di logica dovrei parlare degli incontri di prevenzione nelle scuole, ma il girare da una scuola all´altra mi ha impedito di stare con gli stessi ragazzi per più di 6 ore ciascuno... ciò che più mi ha riempito il cuore è quello che all´inizio mi sembrava un aspetto secondario: la vita in comunità. Il lavoro di prevenzione è legato all´associazione, quindi all´inizio il mio contatto con la comunità consisteva solo nella mezz´ora del pranzo. 30 minuti per me difficili da sopportare, perché non conoscevo quasi nessuno dei ragazzi della comunità e mi sentivo in imbarazzo (anche perché le donne - e parlo io che non sono un gran che - fanno sempre un certo effetto in una comunità come La Viarte). Invece ora, alla fine di quest´anno, mi sento di famiglia, sento che mi vogliono bene...la confidenza non è la stessa con tutti, ma anche con quelli che 'conosco' di meno ora sto bene.
Mi porto via un bel bagaglio di esperienza. con momenti belli passati assieme a tante persone. Porto con me il ricordo di ogni bambino con la sua storia personale, il suo modo di fare, di giocare e di rapportarsi con gli altri.
COSA TI PORTI VIA?
Cosa mi porto via...be´, via no mi porto niente, dal momento che non ho intenzione di andare da nessuna altra parte. Ora mi spiego. È vero, il servizio civile è finito, ma ho intenzione di continuare (come sto facendo) a fare del 'servizio' in comunità...per questo non amo tanto parlare della 'fine' del servizio civile, perché per me quello che finisce è l´anno burocratico, non il mio servizio.
Inizialmente è stata un po'strana perchè come ho detto prima. non e che frequentassi abitualmente l'ambiente salesiano. Però nel giro di due mesi è come se lo avessi frequentato da sempre.
COME É STATA LA TUA ESPERIENZA NELL'AMBITO CRISTIANO SALESIANO?
Penso che il volontariato laico sia una cosa buona, ma che a volte, di fronte a cose che non possiamo controllare, ci si sente piccoli, impotenti. Non dico che basta entrare in un ambiente cristiano per affrontare con successo tutti i problemi del mondo, ma penso che la prospettiva sia diversa...l´impotenza non è più una sconfitta, ma la consapevolezza che le nostre forze, anche se ci impegniamo al massimo e col cuore, non sempre bastano...e che a questo punto bisogna chiedere a Qualcuno, a chi davvero può portare la pace anche nelle situazioni più difficili.
Nella mia vita ho fatto tanto volontariato; a volte laico, anche se in ambiente cristiano. Auguro a tutti di provare il volontariato cristiano; e per 'cristiano' non intendo l´ambiente, ma la disposizione del cuore.
Ho scelto lo stile salesiano perché mi sento come in 'famiglia': sono cresciuta tra i salesiani, soprattutto da quando ho iniziato a partecipare ai campi scuola...Sicuramente sì!!! É un'esperienza che può servire a conoscere meglio se stessi e gli altri.
É UN’ESPERIENZA CHE CAMBIA LA TUA VITA?
Sicuramente la mia vita è stata cambiata. Mi riferisco soprattutto alla consapevolezza di cui parlavo nella domanda sul volontariato cristiano.
Spero di si!! Lo scopo del servizio civile dovrebbe essere quello di farsi conoscere e di essere utili agli altri.
E QUELLA DEGLI ALTRI?
Penso di sì. E ancora una volta non mi riferisco solo agli incontri di prevenzione, ma anche alla comunità.
Non e facile dirlo. Dicono che sono stata importante e utile. Spero siano contenti dell'anno passato assieme.
COSA DICONO Dl TE?
A risposta cito una delle domande preoccupate che mi hanno fatto quando si stava avvicinando la scadenza del servizio civile: 'ma ti farai rivedere?'
Direi solo un grande GRAZIE per avermi accolto come una figlia e avermi fatto sentire a casa.
COSA DIRESTI ALLA COMUNITA'?
Grazie. Grazie di cuore. E...a domani!!!...Cerco di essere sempre allegra: con il sorriso si affronta meglio la giornata!!!
UN TUO PREGIO
Un mio pregio penso sia il rispetto che provo per le sofferenze degli altri; questo mi permette di stare vicino a molte persone, senza fare lo sbaglio di ascoltare con superficialità le sofferenze degli altri.
Solo uno? Sono un po' cocciuta, anzi molto.
UN TUO DIFETTO
Un difetto: a volte ancora penso che bastino le mie forze...Senza pensarci un secondo. Ma purtroppo non si può lascio l'opportunità ad altri, sperando che molti facciano questa scelta di vita.
LO RIFARESTI?
Be, il servizio evidentemente sì....e il volontariato non ho bisogno di ricominciare a farlo, perché non ho alcuna intenzione di smetterlo.
Di Arianna Vanin
Tratto da http://http://www.donboscoland.it/2004/scn/serviziocivilenazionale.ht
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