Faccia a faccia, tra don Claudio Filippin e suor Gianfranca Franceschin, Ispettore dei Salesiani di Don Bosco (SDB) e Ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) del Triveneto. Si raccontano e ci raccontano qualcosa in più su di loro e sulla loro missione tra i Giovani.A loro la parola!
del 01 gennaio 2002
Ispettore
Domande
Ispettice
Claudio
Nome
Gianfranca
47
Età?
58
Salesiano
Che lavoro fai?
Figlia di Maria Ausiliatrice, Salesiana di D. Bosco… e della Mazzarello a tempo pieno.
Anche
È un lavoro?
Sì, dipende da quello che si intende per lavoro… certamente non è censito dalle liste di collocamento J
5.45 levata, 6.30 meditazione… poi, Messa e Lodi… un po’ in giro… un po’ qua e un po’ là. “Chiudiamo” verso le 23.30.
Giornata tipo:
Sono mattiniera, per Dio e per gli altri. Il tempo libero è sempre tempo pieno. La giornata è varia. La priorità è quella dell’incontro. E il terreno più propizio per una FMA è quello dell’ascolto, del dialogo e della conoscenza.
Spero di sì.
Lavori per il Regno di Dio?
Si… e possibilmente con gioia. Vivere la Sua volontà con gioia… vivere bene le giornate col sorriso. Direi che il motto è: AVANTI CON GIOIA!
Certamente!
Lo stile salesiano lavora per il Regno di Dio?
Lo stile salesiano non è facilone ma felice. La vita salesiana non è festaiola ma una festa. Noi salesiani siamo scanzonati ma autentici.
Sì, anche se mi manca il contatto diretto con loro.
Ti senti giovane per i giovani?
Molto… ma di riflesso. Attraverso l’ascolto del racconto delle suore riesco a vedere il volto dei giovani.
Sì, decisamente.
Ti senti giovane tra i giovani?
Sì.
Credo di si… PER significa mattina, sera, quando posso… incontrarli e condividere il cammino con loro.
Hai capito la differenza?
TRA, IN, CON, SU… sempre per i giovani J
Essere giovani è una fortuna in tutti e tre i casi, quelli di oggi hanno in più una grande sfida di dover affrontare i problemi di oggi. Quelli di domani… non so, spero però di scoprirlo domani.
Cosa pensi dei giovani di ieri, di oggi e di domani?
Sono tutti diversi tra loro. Il Cardinale di Parigi li ha definiti i “profeti di oggi”: sta a noi capire il tipo di profezia che ci portano, con lo stile di d. Bosco. Oggi ci sono meno vocazioni ma più di qualità. I giovani di oggi sono disposti a lasciare tanto per essere profeti nella società. La sfida più grande è non ostacolarli e avere sempre il coraggio di guardarli negli occhi. Nei giovani di ieri, oggi e domani c’è però una costante, quel punto accessibile al bene. Un salesiano autentico non può permettersi di sentir parlare dei giovani, ma deve parlare dei giovani, non vuole terze persone tra lui e i giovani.
Di scoprire la bellezza della vita, di non sprecarla, di non svenderla.
Che consiglio daresti a chi è giovane?
CENTRA LA VITA! I giovani devono avere il coraggio di accettare la vita, di amarla e difenderla, perché qui possono davvero incontrare la felicità e il progetto di Dio per ognuno.
Di guardare ai giovani con simpatia.
E a chi non lo è più?
Di guardare con speranza alla vita, fino all’ultima ora. In fondo però… tutti hanno l’età del loro cuore.
Lo sfoglio!
Leggi Giovani per i Giovani?
Onestamente non riesco a leggerlo tutto. Cerco di cogliere la visione dell’insieme.
In generale mi colpisce la pagina di attualità, soprattutto gli articoli sui temi della pace e della guerra.
Un articolo che ti ha colpito?
Chiedimi se sono felice, l’intervento del Rettor Maggiore.
Di esprimere sempre di più il carisma salesiano, che è carisma di educazione.
Un consiglio che daresti alla redazione?
Di continuare con fedeltà, coraggio, intraprendenza. È un mezzo di comunicazione che ha una buona ricaduta, riesce a far passare il messaggio e a portare qualche frutto. In fondo la stampa è uno dei mezzi che più arriva ai giovani.
Al mio paese non c’era l’oratorio J
Da piccola/o andavi in oratorio?
No.
Iscrivendomi alla scuola media, con poca voglia di studiare e tanta di giocare!
Come hai cominciato?
Una mia amica mi ha invitato ad andare al centro giovanile del Collegio Immacolata, e siccome non avevo il coraggio di dirle di no… Da lì non ho più smesso. Una mia personale convinzione è che Tutto concorre al bene.
Mi hanno fatto scoprire la gioia del gioco, un po’ alla volta quella della gratuità e del servizio, e mi hanno portato a capire che spendere la vita per Don Bosco era una cosa meravigliosa.
Raccontaci in 20 parole la storia della tua vocazione.
L\'ambiente era simpatico, lo stile d’animazione molto attraente… dal teatro, alla formazione catechistica, al cortile sempre pieno. Il sorriso delle suore è stata la costante. Mi ricordo sr. Anna Brunetta, salesiana fino al profondo dell’anima. Mi ha convinto la credibilità dell’ambiente, davvero coinvolgente.
Costanza… no dai, anche Chioggia J
L’oratorio a cui sei più affezionato?
Il Collegio Immacolata, perché lì è nata la mia vocazione. Ha delle radici di santità che vanno oltre la contingenza della storia.
Spero che non ci sia… (ndr: anche se ci ha pensato un po’ prima di rispondere!)
Quella che abbatteresti?
Nessuna. Dal punto di vista edilizio qualcosa si potrebbe rifare… J La casa salesiana è sempre luogo di affetto e accoglienza, luogo dell’incontro. Ma piuttosto di perdere il carisma, ne butterei giù qualcuna.
Oddio… faccio anche fatica a ricordarmi quelle che mi raccontano.
Raccontaci una barzelletta:
Non è una vera e propria barzelletta, ma un fatto realmente accaduto. C’era una suora di circa 100 anni, maestra elementare, che aveva dei dolori a un ginocchio. Arrivato il medico, che era un suo exallievo disse: “Oh maestra!” – “Oh Francesco!” – “Dolori? Forse dipende dall’età…” – “No, perché anche l’altro ginocchio ha la stessa età”. J J J
No, dai, devo raccontarla sul serio?
L’ispettore/ispettrice avrebbe riso?
Sorriso… se non altro per cavalleria.
La cordialità e la voglia di confronto.
Un suo pregio?
L’amore ai giovani e al carisma salesiano.
La passione per Don Bosco e la sistematicità nel lavoro.
Un tuo pregio?
L’amore ai giovani e al carisma salesiano.
Difficile capire i difetti delle donne… figuriamoci delle suore!
Un suo difetto?
Sta perdendo i capelli.
Cocciutaggine.
Un tuo difetto?
Divento spesso rossa, anche se per diversi motivi, non ultimo quello della gioia.
Tutto e il contrario di tutto.
Cosa dicono di te?
Che sono disponibile all’ascolto.
A volte sì.
Annoi le persone quando parli?
Non mi pare.
Bisognerebbe chiederlo a loro.
Perché gli altri dicono di sì?
Non credo, ma se capita speriamo che me lo dicano. (Ndr: sorride).
L’importante è che si dica la verità.
È vero il detto “Bene o male purchè se ne parli”?
No, non sono berlusconiana.
Di avere pazienza con i salesiani.
Cosa diresti all’ispettore/
ispettrice?
Continuiamo la bella collaborazione che abbiamo cominciato qualche anno fa. Anzi, mi correggo, cerchiamo di migliorarla e di renderla più serena, felice, feconda… vera espressione della famiglia salesiana, attenta ai giovani. E che sia visibile.
Di credere nella collaborazione.
Cosa diresti alle FMA?
Siete forti! Noto che secondo le possibilità (età, salute e risorse) è tutto per i giovani.
Di non allontanarsi dai giovani.
Cosa diresti ai salesiani?
Di continuare ad esserci fratelli e camminare insieme.
Viva l’MGS.
Saluta i lettori.
Bravi che siete arrivati alla fine! Sfondate nella vita con coraggio. L’augurio che vi faccio è di non sentirvi mai da soli. Don Bosco diceva che con noi c’è sempre Maria Ausiliatrice: madre, maestra e guida. Anche oggi.
…come dire le stesse cose in due maniere diverse: la capacità di sintesi dell’uno, e i generosi approfondimenti dell’altra!
Betta & Alessio
Alessio e Betta
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