Mancano soltanto pochi giorni al grande evento che tutto l'MGS Triveneto aspetta!!!Quest'anno grandi novità, tra le quali anche gli artisti dei workshop... Abbiamo voluto avvicinarci alle esperienza di queste due new entries, cercando di presentarveli in anteprima sulle pagine del nostro 'Giovani x i Giovani magazine'.Non ci resta che lasciare la parola a Simona Aztori (danza) e Nehemiah H. Brown (gospel).
del 26 gennaio 2007
 
 
 
 
Nehemiah H. Brown – Gospel
 
Nato a Charlotteville VA (U.S.A). Cantante, pianista, compositore, arrangiatore, direttore, insegnante di canto e tecnica vocale… Eccolo a voi Nehemiah H. Brown colui che seguirà il Workshop di MUSICA GOSPEL alla Festa dei Giovani 2007! L’abbiamo intervistato per conoscerlo un po’…
 
Nota biografica
È cresciuto nella chiesa di suo padre, Holy Temple Church of God in Christ dove ha ricevuto il training sia spirituale che musicale. Ha Cantato il suo primo solo all'età di sei anni. A undici anni ha iniziato lo studio del pianoforte con Victoria Perkins, ha diretto il suo primo coro gospel a quindici anni e poi ha partecipato a numerosi programmi radiofonici e televisivi negli Stati Uniti.
 
Se dovesse essere una nota quale sarebbe? Perchè?
Sarei la nota Fa perché nella versione originale della canzone “Do-Re-Mi” tratta dal film “Tutti insieme appassionatamente” titolo originale “ The Sound of Music”. La riga della nota Fa della canzone dice ”A long long way to go”, quindi per me questo è come un incoraggiamento a proseguire il mio cammino.
 
Che definizione darebbe di se stesso?
Mi permetto di usare le parole che utilizzava spesso il grande Duke Ellington, sicuramente il mio punto di riferimento nel campo musicale e artistico, sono una persona senza categorie, sono solo uno dei figli del Signore.
 
Ispirazione! Esiste davvero per gli artisti un momento magico in cui scocca la scintilla dell'ispirazione? Se sì , dove, in chi o in cosa trova la sua?
Io rispondo sì a questa domanda. Esiste l’ispirazione. Per me non è una cosa o un idea fissa, ma sono tutte le cose, le situazioni, gli eventi, e soprattutto le sensazione che improvvisamente scoccano come scintille e accendono il cuore, la testa o i nervi, e che producono una canzone o una poesia... Non sono le cose che cerco ma sono le cose che mi trovano.
 
Esistono i sogni? Quali aveva per il suo futuro... cosa ha realizzato e cosa rimane ancora in cantiere?
Sì! Secondo me una persona senza i sogni è una persona triste.
I sogni sono un momento intimo della vita di una persona e soprattutto di un artista, sono quelle cose che difficilmente ci si ritrova a raccontare poiché in essi è racchiusa l’anima de lo spirito di ognuno di noi. I sogni quindi sono per me un momento di intimità con me stesso e la mia profonda ispirazione che inconsciamente mi rivela quella nota o quel verso che faranno parte di una mia canzone.
Cosa ho realizzato!? Domanda non difficile ma molto impegnativa perché cosi di getto mi verrebbe da dire che dovreste essere voi, il mio pubblico, le persone che mi seguono nel mio percorso a dire cosa ho realizzato, Io posso solo dire di avere realizzato un desiderio che solo in piccola parte apparteneva a me. Il desiderio di qualcuno che mi ha fatto un grande dono.
Vorrei realizzare un progetto discografico, di alta qualità con una selezione dei più bravi cantanti e musicisti che sono presenti in Italia, e ne ho conosciuti davvero tanti. E continuare cosi a contribuire alla conoscenza della cultura della storia afro-americana in Italia.
Questo vorrei cercare di portarlo a termine alla fine del 2007. Vorrei far sì che il progetto della Florence Gospel Choir School nato nel 1996 a Firenze, e qui è importante per me dire grazie al mio insostituibile collaboratore Eusebio De Cristofaro artista e scrittore poiché tutto ha avuto inizio dopo una lunga serata di discussione e progetti, vorrei dicevo far si che questo mio progetto diventi un mondo dove ogni artista, cantante musicista possa trovare un luogo per essere davvero se stesso.
Sto lavorando inoltre al progetto per celebrare il 100° anniversario della nascita di mio padre Charles Hunter Brown, anche lui era un pastore, costruttore di case, chiese, era un filantropo e un mentore. Ho altre cose da dire re su questo mio progetto ma è troppo presto per parlarne, diciamo che rientra nel mio concetto di sogno.
 
La sua musica è arte o preghiera?
Io vi chiedo ma secondo voi cosa è una preghiera se non la manifestazione artistica di una sentimento o una dimostrazione di gratitudine. La mia musica è la mia preghiera.
 
Come vede la musica nel panorama giovanile?
EH insomma qui purtroppo non sono molto ottimista, Vedo si molto entusiasmo e molto talento in tanti giovani artisti ma purtroppo siamo in un momento difficile. Io sono ottimista però e incoraggio molto i giovani ad esprimersi quando vengono a lezione da me riescono a dare il meglio di loro nel momento in cui capiscono che il loro talento è un dono e quindi non devono buttarlo via. Ripeto e non mi stancherò mai di farlo che è importante lo studio e la costanza e poi i risultati verranno da se.
 
Come la musica può educare?
La musica è educazione di per se, educazione alla bellezza, all’armonia , alla libertà, la successione delle note è un esempio di perfezione e conoscere e capire la perfezione e la ricchezza della molteplicità delle varianti è un momento educativo altissimo. Insegna poi la pazienza e la costanza, ad affrontare le nostre paure e ad esprimerle. Mi fermo perché potrei continuare all’infinito.
 
Un fatto determinante nella sua vita da musicista. ..
Molti sono stati e sono ancora i momenti determinanti della mia vita e di conseguenza della mia arte, ma ve ne voglio dire due, uno il primo momento che ho sentito una nota uscire da un pianoforte il giorno che ho composta e suonato la mia prima canzone avevo 11 anni e mi dicevo: «É tardi, sei grande… Dove vuoi arrivare?». Ma un sogno è una strada da percorrere ed eccomi qui. L’altro momento è stato la morte di mio padre, questo avvenimento ha avuto un forte impatto nella mia vita. Con la sua scomparsa ho davvero capito il senso profondo del brano, “Mi sento come un figlio senza madre” e soprattutto ho realizzato quanto importante lui fosse stato per me la mia famiglia e in modo particolare per la sua comunità, che lui aveva contribuito a consolidare e far crescere come fosse la sua stessa famiglia. Mio padre è stato davvero questo! la risposta alla domanda “Cosa faccio io con tutto ciò che è stato dato a me?” come ho scritto nel mio nuovo brano che farà parte del mio nuovo disco.
 
Qual è il modo per fare della sua vita una sinfonia e non un semplice pentagramma quasi vuoto?
Una sinfonia funziona perché ci sono tanti elementi messi insieme, la vita funziona come una sinfonia solo quando una persona usa i suoi doni in concerto con altre persone. Ed io faccio questo, comunico, lavoro, parlo e ascolto sempre le persone che mi circondano e chiedo loro consiglio e do consigli facendo appello alla mia esperienza.
Cerco quindi di creare un insieme a loro una successione di momenti come note su un pentagramma dove ognuno è fondamentale nel posto che occupa.
 
4 Marzo 2007, Jesolo (VE), Festa dei Giovani...cosa ci dice in merito?
Questa risposta voglio darvela in inglese. Sarà un “A Holy Ghost Party!!!”. Qualche anticipazione per i nostri lettori? Come amava dure sempre Padre Christopher di S. Miniato al Monte, durante i nostri concerti ”anche le mura balleranno!!!”. E io dico lo stesso il 4 marzo anche le mura balleranno.
 
Qual è l'ultima canzone che vorrebbe cantare nella sua vita?
Non c’è una sola canzone, vorrei cantarle tutte!! Per fare in modo di far della mia vita un’immensa opera.
 
Si dice che ascoltare la musica sia bello, ma suonarla è meglio...che ne pensa?
Dipende dai momenti dalle situazioni e dal luogo dove un persona si trova. Sono due sensazioni del tutto in sintonia fra di loro. Danno cioè entrambe piacere.
 
Cosa suonano gli Angeli? La 'Nona sinfonia' di Beethoven, 'Yesterday' dei Beatles o 'Amanzing Grace'?
Non hai sentito che gli Angeli, suonano “Oh Happy Day” con pianoforte ed orchestra?
 
Ultima domanda alla Marzullo... Si faccia una domanda e si risponda.
Mi faccio due domande e mi do due risposte una in italiano e l’altra in inglese.
Viviamo in un luogo silenzioso e pieno di pace? No, il mondo è in preda ad rumore assordante e non è più capace di ascoltare se stesso e la propria anima.
Will heaven be a quiet place? Absolutely not!!! With all that adoration and praise going on it will be very noisy!!!
 
 
SIMONA ATZORI
 
Dipingere le mie emozioni, danzare la mia gioia di vivere...
Forse per qualcuno faccio tutto questo in un modo un po' 'particolare'...
a me piace dire invece che ho avuto in dono la possibilità di fare tutto questo in un modo 'speciale', un modo tutto mio che ho la gioia di condividere con altre persone...e se non avessi questa possibilità... non ci sarebbe niente di speciale in quello che faccio...ma e' proprio il condividere la mia arte con gli altri che da al mio dono un senso di vita....
 
C’era una volta una giovane donna che aveva tanti sogni e speranze per il suo futuro. Credeva nella vita, nell’amore e nelle cose più semplici e vere che questa le offriva… così Simona Atzori scrive in un racconto e sembra l’inizio della sua stessa storia, un percorso favoloso tra pittura, danza e arte, sì, perchè Simona a 32 anni sa fare tutto questo in maniera “speciale”.
 
Raccontarsi attraverso l’arte
Se le chiedi come si definisce risponde che è semplicemente una donna con una grande passione per la pittura e per la danza: due forme d’arte che danno voce alle sensazioni ed emozioni del mio animo...modi per esprimere il mio amore per la vita.
L'arte mi aiuta a vivere la mia vita in modo più intenso e forte, mi porta a scavare dentro di me in modo profondo per tirare fuori i miei sentimenti e sensazioni per poterli condividere con gli altri e non c'è niente di più forte che mi permetta di vivere la vita in ogni sua forma.
 L’arte aiuta a sentire il mistero della vita, a fare esperienza della sua grandezza. Ma qual’è la tecnica per fare della vita una vera opera d'arte e non un semplice scarabocchio?La tecnica che mi appartiene di più è quella del sorriso. Io sorrido in tanti modi: sorrido vivendo; sorrido amando; sorrido dipingendo; sorrido danzando...affronto tutto con positività e voglia di vivere.
Vivere la vita come un dono e soprattutto  non smettere mai di sognare perché tutto incomincia da un sogno. Vivere la vita con passione e forza, non smettere mai di crederci fino in fondo e provare a scoprire le proprie passioni per vivere la vita pienamente.
 
 
Tutto parte da un sogno
 I sogni  sono la cosa più reale che ci sia. Tutto parte da un sogno...Ho realizzato il sogno di danzare e di dipingere e lo continuo a realizzare ogni giorno. Ora sogno di continuare a vivere con questa passione e gioia e di condividerlo sempre con la mia famiglia.
Simona sembra aver realizzati i suoi sogni sconfiggendo molte barriere, superando luoghi comuni e limitazioni imposte. Ha osato sognare oltre…
Una libellula senza ali. Osservando i suoi quadri, guardandola danzare, attoniti vi accorgere che siete voi quelli a cui manca qualcosa.Io mi piaccio, perchè credo di essere stata 'disegnata' così, con i miei capelli lunghi, i miei occhi, il mio sorriso, e le mie 'mani in basso'. Se fossi un movimento, sarei una spaccata, una decisa apertura verso la vita!
Ballare per esprimere emozioni, raccontare sentimenti, bisogno e desiderio che nasce da una prorompente gioia di vivere. La danza è unione tra corpo ed anima, tra espressione libera dei sentimenti e finalità utilitarie, tra socialità ed individualismo, tra gioco, culto, lotta e rappresentazione scenica. Ho anche scoperto la bellezza della danza come preghiera per ringraziare il Signore per questo grande dono che è la vita, la mia vita, la mia famiglia e le persone che mi amano. La pittura è il mezzo per riuscire a fermare questi attimi fatti di emozioni.
 
 A piè di danza
4 marzo 2007, Jesolo, Festa dei Giovani. Anche Simona Atzori l’ha segnato nel suo calendario. Lei e il coreografo Paolo Londi seguiranno il workshop di danza, sempre secondo uno stile tutto speciale. Sposteremo la nostra idea di mani sui piedi. Piedi- piedi  ma anche piedi- mani per ballare. Ci piace chiamarla Feet Ability…avere familiarità con i piedi vuol dire scoprire le potenzialità del corpo, acquistare abilità inconsuete. 
Prima di salutarci con un solare arrivederci, le chiedo cosa si aspetta dalla Festa dei Giovani. La mia speranza è di poter vivere con i giovani momenti pieni di entusiasmo e forza, è un’occasione importante per poter condividere con loro l’amore per la vita e per l’arte.
 
I sogni  sono la cosa più reale che ci sia. Tutto parte da un sogno...
 
Io sorrido in tanti modi: sorrido vivendo; sorrido amando; sorrido dipingendo; sorrido danzando...
Chiara Bertato, Arianna Vanin
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