Ci sono film che con le loro trame ci raccontano storie avvincenti, che parlano a noi e ci aprono a diverse riflessioni, oltre a farci tenere incollati con il fiato sospeso sui nostri divani. Questo mese vi segnaliamo il film "Io capitano"
Regista: Matteo Garrone.
Attori: Seydou Sarr, Moustapha Fall, Issaka Sawagodo, Hichem Yacoubi.
Genere: Drammatico
Durata 121 min.
Paese: Italia, Belgio 2023. 01 Distribution
Seydou e Moussa sono cugini adolescenti nati e cresciuti a Dakar, ma con una gran voglia di diventare star della musica in Europa. Tutti in Senegal li cautelano contro il loro progetto, in primis la madre di Seydou, ma i due sono determinati, e di nascosto intraprendono la loro grande impresa. Un viaggio che si rivelerà un'odissea attraverso il deserto del Sahara costellato dei cadaveri di quelli che non ce l'hanno fatta, le prigioni libiche e il Mediterraneo interminabile e pericoloso. I furti, le violenze e i soprusi non si conteranno, ma ci saranno anche gesti di umanità e gentilezza in mezzo all'inferno. Soprattutto, Seydou dovrà scoprire che cosa comporta mettersi al timone della propria e altrui vita in circostanze ingestibili.
Io capitano narra la vicenda di due cugini senegalesi, Seydou e Moussa (attori emergenti fantastici), che da sedicenni decidono in segreto di intraprendere il viaggio verso l’Europa, per realizzare i loro desideri. Da un Paese povero a uno ricco, ma (attenzione!) non è la disperazione che li muove, piuttosto il sogno (la parte inziale che descrive la vita dei due in Senegal è colorata, festosa… bella!). L’aspirazione pare infatti l’altro protagonista del film, attraverso inserti poetici e fantastici – tipici del cineasta romano – che riescono a dare quel tocco di speranza nella drammaticità della storia.
Un racconto di formazione, più che di denuncia, che spinge lo sguardo dello spettatore abituato (assuefatto?) ad ascoltare il resoconto dei numeri e degli sbarchi, a ricordare come dietro ai freddi dati ci sono volti, aspirazioni, vite che somigliano molto alle nostre. I diritti sono sì negati dentro l’odissea di un viaggio che tutto «stravolge», tranne «la caparbietà» di potercela fare. Il lungometraggio non manca certo della realtà terribile e violenta, ma trasuda una umanità che ci ricorda come in questo mondo tutti siamo simili; alcuni sono però semplicemente più fortunati perché nati in condizioni migliori.
Io capitano esce nelle sale in lingua originale sottotitolato (giustamente), ma l’eventuale fatica del pubblico sarà ampiamente ricompensata da uno dei film più potenti della Mostra di Venezia. Assolutamente da vedere.
Info: mymovies.it e chiesadimilano.it
Versione app: 3.25.0 (fe9cd7d)