"Io credo in Dio..." L'esistenza di Dio

Il primo importante presupposto per poter parlare di Dio è credere alla sua esistenza. Alla luce della Sacra Scrittura e della Tradizione, del creato e della stessa ragione il cristiano ha molti e ragionevoli argomenti per dimostrare la verità della sua Fede.

'Io credo in Dio...' L'esistenza di Dio

da Teologo Borèl

del 14 luglio 2011

 

 

          La prima verità che il Credo ci propone, verità fondamentale, irrinunciabile, senza cui nulla si può affermare e nulla spiegare è l’esistenza di Dio. è impossibile credere a Dio rivelatore, se prima non si crede che Dio esista. Il pensiero cattolico afferma che è possibile dimostrare con certezza l’esistenza di Dio. Esso forma le sue argomentazioni sulla base della Bibbia, della Tradizione e dell’insegnamento della Chiesa.La Chiesa insegna che Dio, principio e fine di tutte le cose può essere conosciuto con certezza per mezzo del lume naturale della ragione umana partendo dalle cose create (CCC, n. 36).

          I principali documenti della Chiesa che trattano dell’esistenza di Dio sono: a) la Costituzione Dei Filius approvata nel Concilio Vaticano I (1869-1870); b) Il giuramento antimodernista del 1910 di san Pio X; c) l’enciclica Humani generis del 1950 di Pio XII; d) la Costituzione Dei Verbum approvata nel Concilio Vaticano II (1962-1965); e) La catechesi del Mercoledì del 27 novembre 1968 di Paolo VI.La Bibbia, la Parola di Dio scritta, afferma che l’esistenza di Dio è conoscibile anche con le sole forze della ragione umana, partendo dalle realtà create e chi osa negarla è definito stolto, ossia una persona senza intelligenza, colpevole dinanzi a Dio di rifiutare di conoscere la verità.

Citiamo alcuni testi biblici: - «Lo stolto pensa: “Non c’è Dio”» (Sal 13,1).- «Lo stolto pensa: “Dio non esiste”» (Sal 52,1).- «Davvero stolti per natura tutti gli uomini che vivevano nell’ignoranza di Dio, e dai beni visibili non riconobbero Colui che è, non riconobbero l’artefice, pur considerandone le opere» (Sap 13,1).- Scrive san Paolo che anche i pagani possono conoscere che Dio esiste: «Ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità» (Rm 1,19-20). Sempre secondo san Paolo chi nega per colpa propria l’esistenza di Dio è inescusabile (cf Rm 1,21).

          La Tradizione insegna che le realtà visibili sono una traccia che rimanda all’invisibile Dio. Ecco il pensiero di alcuni Padri della Chiesa:- san Clemente d’Alessandria: «La Divina Provvidenza si manifesta alla semplice vista delle cose visibili, tutte fatte con arte e sapienza e svolgentesi con ordine e con ordine manifestantesi».- Tertulliano: «[...] e questo è il massimo delitto di quelli che non vogliono conoscere Colui che non possono ignorare. Volete una conferma delle tante e sì meravigliose sue opere, da cui siamo conservati, ricreati e magari anche atterriti?».- Lattanzio: «Dio è conoscibile da noi non con gli occhi, o con altro fragile senso corporeo; ma lo si deve mirare con gli occhi della mente vedendo le sue opere splendide e meravigliose».- Sant’Agostino: «Interroga la bellezza della terra, del mare, dell’aria rarefatta e dovunque espansa; interroga la bellezza del cielo... interroga tutte queste realtà. Tutte ti risponderanno: guardaci pure e osserva come siamo belle. La loro bellezza è un inno di lode. Ora, queste creature, così belle ma pur mutevoli, chi le ha fatte se non uno che è bello in modo immutabile?».

          Abbiamo così evidenziato i fondamenti del pensiero cattolico in merito all’esistenza di Dio. Chiaramente, si tratta di certezze che non valgono per chi non crede, perché derivano dalla Sacra Scrittura, dall’insegnamento dei Santi Padri e dall’insegnamento della Chiesa.

Abbiamo ritenuto opportuno esporle per vari motivi:

1) non sono pochi i cattolici che in questo campo hanno opinioni confuse;

2) ogni confutazione delle posizioni contrarie alla Fede, missione irrinunciabile di ogni cattolico, esige una conoscenza almeno elementare della fondatezza delle proprie convinzioni.

          Certamente, il cattolico ha ottimi mezzi per dimostrare la fondatezza delle sue convinzioni anche a chi non crede. Ai non credenti, il cattolico, per dimostrare che Dio esiste, si servirà, soprattutto, della ragione, comune anche ai non credenti.

 

Padre Francesco Pio M. Pompa

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