Dio è pericoloso, è un seduttore di cuori! Bisogna stare molto attenti, prestare attenzione alle Sue iniziative e rimanere in guardia... rischieresti di rimanere coinvolto in qualcosa di infinitamente più grande della tua finitezza! Il “rischio” di essere completamente risucchiati dall'amore di Dio!
Dio è pericoloso, scrive provocatoriamente il grande teologo svizzero H. U. von Balthasar, è un seduttore di cuori! Bisogna stare molto attenti, prestare attenzione alle Sue iniziative e rimanere in guardia… rischieresti di rimanere coinvolto in qualcosa di infinitamente più grande della tua finitezza!!! Il “rischio” di essere completamente risucchiati dall’amore di Dio! È forse questo il problema che spinge l’uomo ad indietreggiare di fronte all’annuncio del Vangelo? Come se quel particolare contatto tra il divino e l’umano potesse solo danneggiarti!!! Preferisci rimanere incastrato nella finitezza del tuo pezzetto di mondo, piuttosto che permettere a Dio di rivoluzionare interiormente il tuo cuore?
A volte però può accadere il contrario: ci si innamora così tanto di se stessi (come Narciso e il mito della sua immagine narrato da Ovidio) e delle proprie convinzioni da voler costringere Dio a cambiare l’idea che egli ha dell’uomo, della sua Chiesa e dei suoi ministri. È molto più semplice stravolgere – a proprio piacimento o assuefacendosi a maldestre convinzioni altrui – il senso della fede cristiana piuttosto che imparare “finalmente” a lasciarsi condurre alla Verità. Così, alcuni, i più saggi, quelli che in fin dei conti non riconobbero nemmeno Cristo e non riuscirebbero a riconoscerlo anche oggi, cercano in tutti i modi di far apparire banale e mielosa una Chiesa le cui radici affondano però nella roccia. La fede dei piccoli invece si nutre con poco e la semplicità del cuore è capace di superare ogni sospetto, anche il più insidioso dei sospetti…
Papa Benedetto XVI ha affermato: “Vi è chi, avendo deciso che “Dio è morto”, dichiara “dio” se stesso, ritenendosi l’unico artefice del proprio destino, il proprietario assoluto del mondo. Sbarazzandosi di Dio e non attendendo da Lui la salvezza, l’uomo crede di poter fare ciò che gli piace e di potersi porre come sola misura di se stesso e del proprio agire. Ma quando l’uomo elimina Dio dal proprio orizzonte, dichiara Dio “morto”, è veramente più felice? Diventa veramente più libero? Quando gli uomini si proclamano proprietari assoluti di se stessi e unici padroni del creato, possono veramente costruire una società dove regnino la libertà, la giustizia e la pace? Non avviene piuttosto - come la cronaca quotidiana dimostra ampiamente – che si estendano l’arbitrio del potere, gli interessi egoistici, l’ingiustizia e lo sfruttamento, la violenza in ogni sua espressione? Il punto d’arrivo, alla fine, è che l’uomo si ritrova più solo e la società più divisa e confusa”.
Michelangelo Nasca
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