La Bottega della Commedia dell'arte

Quest'estate a fine luglio si terrà un corso speciale a Vicenza (presso la Villa Sesso Schiavo) per ragazzi aspiranti attori con un minimo di infarinatura! Il seminario è tenuto dai docenti: Titino Carrara (l'Arlecchino number one) e Carlo Presotto. "Una volta entrati nel cuore si pone il problema: uscire. È il bello del lavoro dell'attore".

La Bottega della Commedia dell'arte

da Iniziative in tour

del 26 maggio 2011

 

          Il palcoscenico è un luogo in cui la parola “finzione” ribalta il significato di ambiguità, doppiezza, sotterfugio, falsità e si riveste del mantello dorato dell’artificio. 

          Attraverso gli strumenti della Maschera la finzione scenica diventa ricerca di verità, in cui attori e spettatori convergono per riconoscere, interpretare, irridere e reinventare il mondo reale. La Commedia dell’Arte: dettagli, piccole soluzioni, metodi tramandati, botteghe. Ma il risultato finale risiede nella coscienza di ciò che ogni persona è in grado di portare, non riferendosi a modelli esistenti, ma riconoscendo in sé la vera maschera da rappresentare. 

          Un piccolo mondo, la Commedia dell’Arte, che nella fissità dei volti ritrova nuova vita, colori e sapori ignoranti. Linguaggi di vario colore. “Idiota de sapientia o de docta ignorantia?”

 

LA BOTTEGA DELL’ARTE di TITINO CARRARA & FRIENDS

«... ciascheduno si burla del parlare e vestire straniero».

          Ancora oggi, che l’unità non c’è e si sente, è “gioco” che ben s’estende alle forme musicali di linguaggi in trasformazione. Lingua dura e poco espressiva, quella italica. Vernacoli in melodia e armonia – temi orizzontali e miscellanee di linguaggi. Suoni intrecciati su pentagrammi di parole. Unità vibrante, concerto pop di linguaggi colorati. Nuove suggestioni sonore in tessitura a maglie larghe e scivolar parole.

Chi vuol esser lieto suoni!

Colori e parlate a beneficio dell’unità, la scenica.

La mesma a quella italica, la mesma unisce! Affinità e suoni, intenti comuni ed armonie, personaggi e risultati, comici o drammatici, per inscindibili realtà di multiformi pezze che ben si intendono fra loro in selve di varie ricreazione.

Alla bottega del teatro si apprende, si osserva e si distilla. Che ognuno faccia sue le cose, per sé, più significanti. Che ognuno sia ladro di robe intelligenti, da “masticare e digerire e espellere”.

Conciòsiacosafossemassimamentechepuntoevirgolaacapo!

Sputazzi in faccia e strilli, gran salti, gran tiri, salti da sbiri e urli da can!

... e se più n’hai più mettine.

Gran ladro è lo Teatro. Gran fame ha lo Teatro.

... che poi fonde e trasforma e consuma in ciò che più conviene. 

E poi: lo caca! 

Ehhh... che spuuussa! 

E “spussa” cambia, di come e quanto e cosa hai mastegato. Lo bono o lo malo. 

Il personaggio di “Commedia” vive in realtà non quotidiana.  Apparentemente.

Ma di quotidiana frequentazione rispolvera realtà. E ridisegna la “bizzarra italica calzatura a toppe come un Arlecchino”: l’Italia.

“Suoniamo l’Italia L’Italia s’è desta Dialetti e canzoni Ne ha piena la testa.

Teniamoci il ghigno Sul volto svelato la maschera e il volto Italia farà.

A morte spontanea risorge la festa. Accorda e concerta è complicità.

Le forme i pensieri son quelli di sempre l’origine e il fine. Gl’è solo falsità!”

Boh?!...

Vedremo e, se son rose…

Titino Carrara

 

Contenuti

Come modellare una maschera per arrivare a darle fiato? Bella domanda.È necessario che ci rivolgiamo “domande giuste”, difficili da formulare, ma alla fine... vengono, se siamo onesti, vengono... e vengono di conseguenza le risposte.

La prima domanda che pongo è: “perchè?”, quale motivo giustifica stare su un palcoscenico a sproloquiare.

Perchè?... non come: perchè?

Non dobbiamo pensarci come modelli da esibire, ma filtri per sentimenti indifferenti, che poco alla volta si impossessano di noi: noi sempre noi, anche con l’alibi di una maschera presa in prestito alla finzione di essere altro. 

Onestà: io, i miei pregi, i miei limiti... quelli di ogni individuo: parentesi contenenti la diversa attitudine di ognuno di proporsi. 

Penso a tre cerchi del teatro.

Il primo: Apro un varco attraverso le parole. Provo ad usarne alcune, ascolto il suono che producono, cosa mi trasmettono... Armonizzo i suoni, acuisco la percezione.Vado a caccia di significati, per appropriarmene. Individuo finalità, urgenze. Il secondo, più interno: Ci entro quando riesco ad armonizzare i suoni delle parole, fino a costruire movimenti.  Poi dimentico le parole, mi diverto a esasperare il movimento, ad amplificarlo per costruire una tessitura di segni forti, di energie, come un muto che parla a gesti e spera di essere capito. Poi mi abbandono all’immobilità, concentro tutta l’energia del gesto sulle parole, metto a nudo ciò che nascondono.Terzo: Il cuore.Penso non più a parole ma a simboli, a significati.Armonizzo gesti e parole creando segnali comprensibili.Racconto il mio mondo, un mondo reale come la mia stanza, i miei pensieri. I luoghi segreti, che ognuno ha per sé.Determinazione e intelligenza.La strada del cuore.Cogito ergo recito. Sono nel terzo cerchio, il mio luogo segreto.Sono entrato con le mie forze.Esprimo sensazioni in grado di essere decifrate.

Questo cuore non è solo un posto segreto, è un luogo da cui, una volta entrati si pone un problema: uscire.

È il bello del lavoro dell’attore.

La maschera ha cuore, intelligenza, e sensibilità: proviamo ad entrarci?... e dopo...? boh!

Docenti

Titino Carrara, Carlo Presotto 

Dove

Il seminario si svolgerà con modalità residenziale (comprensivo di vitto e alloggio) negli spazi della bellissima villa Sesso Schiavo del XVI° secolo www.villasessoschiavo.it

Quando

Venerdì 29 luglio dalle ore 15.00 alle ore 20.00

Sabato 30 luglio dalle ore 11.00/13.30 – 15.00/20.00

Domenica 31 luglio dalle ore 11.00/13.30 – 15.00/20.00.

Seguirà piccolo incontro pubblico finale nel Parco di Villa Sesso Schiavo

A chi si rivolge

Si richiede la lettura e conoscenza di almeno uno di questi testi:

'La Maschera e l'Ombra' di Roberto Tessari.

'Attori mercanti corsari' di Siro Ferrone

'Il segreto della commedia dell'arte' di Ferdinando Taviani 

Modalità di iscrizione

Le richieste di iscrizione dovranno pervenire per mail a lucia.ferraro@qubo.biz  e dovranno essere corredate di curriculum. Alla mail seguirà una conferma di accettazione della richiesta. Ricevuta la conferma si dovrà provvedere ad inviare un acconto di 100 euro tramite bonifico bancario a:

BANCA: Banca Etica di VicenzaIntestatario: CIRCOLO ARCI TEATRACod. IBAN: IT91D0501811800000000124883Causale: Acconto laboratorio “La Bottega dell'arte di Titino Carrara & friends”

Costo iscrizione

€ 500 (la quota è comprensiva di vitto e alloggio presso Villa Sesso Schiavo) 

Partecipanti

Minimo di 12, Massimo 15 persone 

Termine iscrizioni

Il termine ultimo per l'iscrizione è il 15 giugno 2011 e comunque al raggiungimento del numero massimo di posti previsti. 

Contatti per info e dettagli

Giorgia Antonelli: info@teatra.it

Cell. 3474643751

Lucia Ferraro: lucia.ferraro@qubo.biz

  

Titino Carrara

Versione app: 3.25.0 (f932362)