La creatività? Un dono da vivere

Una riflessione sul legame tra l'arte fatta per il luogo di culto e la vita spirituale dei credenti. Nella Church of the Trasfiguration, a Orleans, vive la Community of Jesus, una comunità che si distingue per l'eccezionale interesse dei suoi membri per l'architettura e per l'arte.

La creatività? Un dono da vivere

da Quaderni Cannibali

del 07 ottobre 2011 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) {return;} js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/en_US/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

                   Nella prossima festa dell'evangelista che la tradizione vuole anche pittore, san Luca (18 ottobre), presso il Centro Arte e Cultura dell'Opera di Santa Maria del Fiore a Firenze, verrà celebrato un evento singolare: una giornata di studi voluta da una comunità monastica per riflettere sull'arte che essa ha realizzata al servizio della liturgia. Intitolata 'Arte sacra contemporanea. Vita sorgiva e spiritualità', la giornata scaturisce dalla costruzione di una chiesa come espressione della vita di questa ancor giovane comunità cristiana, la quale si identifica nella tradizione benedettina.

          La chiesa in questione è la Church of the Trasfiguration a Orleans, Massachusetts; la comunità si chiama Community of Jesus, e fu fondata da due donne statunitensi tra il 1958-1970. 

           L'aspetto della vita di questa comunità, su cui la giornata di studi focalizza, è l'eccezionale interesse dei suoi membri per l'arte e l'architettura: una componente tradizionale del carattere benedettino. Ma in questo caso tale interesse è sorprendente, dal momento che la Community of Jesus nasce nell'ambito della Riforma cinquecentesca e la maggior parte dei suoi membri provengono dal protestantesimo, così che l'enfatizzazione artistica e l'assunzione dell'identità monastica risultano scelte non 'naturali', come esse sarebbero in una comunità cattolico-romana od ortodossa, ma soprannaturali, indicate dallo stesso Spirito da cui i membri della Community si sentono chiamati a pregare e lavorare insieme.

          La storia che emerge da questo percorso inusuale - una storia dei nostri giorni, forse un segno dei nostri tempi - invita perciò a riflettere sul legame tra l'arte fatta per il luogo di culto e la vita spirituale dei credenti che in esso si radunano: sul rapporto cioè non solo intimo, ma inscindibile tra l'arte fatta al servizio della liturgia cristiana e la sorgente vitale della fede dei cristiani, Cristo stesso, il Verbo di Dio fattosi carne. Verbo e carne: la storia di questa comunità riformata attenta alla Scrittura e alla predicazione, ma che vuole esprimere la propria spiritualità anche in forma visiva e plastica, apre poi affascinanti prospettive ecumeniche, e sembra confermare l'asserto di Benedetto XVI secondo cui oggi più che mai, nella civiltà dell'immagine, l'immagine sacra può 'esprimere molto di più della stessa parola, dal momento che è oltremodo efficace il suo dinamismo di comunicazione e di trasmissione del messaggio evangelico'.

          Gli interventi rispecchieranno l'indirizzo ecumenico. Dopo l'introduzione al convegno fatto da chi ora scrive, un breve filmato presenterà la storia della Community of Jesus e una relazione storico-teologica a firma di un membro della Community, Martin Shannon, rifletterà sull'arte da essa realizzata. Altre relazioni suggeriranno poi il pensiero sia cattolico (Anthony Ciferni) che riformato (Jérome Cottin) intorno all'arte sacra nel contesto della vita e del culto dei cristiani. Infine due scritti stilati da artisti - quello del sacerdote d'origine slovena Marco Ivan Rupnik e quello del laico fiorentino Filippo Rossi - faranno toccare con mano il mistero della creatività vissuto come dono nella Chiesa, invitando a meditare l'interazione della fede di una comunità committente con quella della persona chiamata a dar forma materica alle 'cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuor d'uomo' ma che Dio ha preparato per coloro che lo amano (1 Corinzi, 2, 9; cfr. Isaia, 64, 3).

          Queste relazioni di teologi, storici e artisti - che il 18 ottobre saranno già disponibili nella forma di un volume di saggi (Bellezza e vita. La spiritualità nell'arte contemporanea, Cinisello Balsamo, San Paolo, 2011) - nascono da un processo di selezione particolare. Gli autori furono scelti nel corso di più incontri preparatori tra rappresentanti della Community of Jesus e chi ora scrive, e ognuno di essi venne coinvolto nella riflessione collettiva iniziata tre anni or sono. La formulazione del tema elaborato dal gruppo organizzatore e citata da alcuni dei saggisti ne suggerisce la ricchezza: 'L'arte sacra è un'espressione del mistero pasquale, una 'incarnazione' della parola biblica che sempre proclama e indica Cristo. In quanto tale, scaturisce dal dialogo formativo che avviene tra la fede individuale dell'artista e l'identità della particolare comunità cristiana per cui l'opera viene realizzata. Per capire l'opera d'arte, bisogna perciò comprendere la vita sorgiva e i principi spirituali che hanno plasmato il processo creativo comunitario. Bisogna chiedersi come la storia locale, l'ecclesiologia, la visione escatologica, le conoscenze scritturali e una determinata sensibilità sacramentale possano aver dato vita a uno stile artistico e a particolari scelte iconografiche'.

          Soprattutto la scelta di Firenze come sede di questo evento è significativa. Uno degli artisti chiamati ad arricchire d'immagini la chiesa della Community, Silvestro Pistolesi, è infatti fiorentino, un alunno del grande Annigoni. Ma, al di là di questo fatto, il desiderio della Community of Jesus di organizzare un convegno in Italia e specificamente a Firenze, pubblicando gli atti sia in italiano che in una edizione in lingua inglese, riflette la convinzione - riscontrabile anche nell'arte che la Community ha commissionato - di un'appartenenza ecclesiale universale nello spazio come nel tempo.

Timothy Verdon

http://www.vatican.va

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