La famiglia dovrebbe essere la principale priorità di tutto il mondo. Essa è davvero la cellula base della società e della Chiesa... Aveva scritto Giovanni Paolo II in Familiaris consortio: “L'avvenire dell'umanità passa attraverso la famiglia"!
del 08 ottobre 2008
All’avviarsi del nuovo anno pastorale abbiamo avuto modo di riflettere sul ministero sulla parrocchia e il ministero pastorale del parroco, sui catechisti, sull’insegnamento e gli insegnanti di religione.
 
Ripetutamente abbiamo rilanciato il tema della evangelizzazione e della catechesi anche in concomitanza con l’apertura della XII Assemblea generale orinaria del Sinodo dei Vescovi che rifletterà per tre settimane su La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa.
 
Un tema che non può mancare in una programmazione pastorale è quello relativo alla famiglia.
 
La famiglia dovrebbe essere la principale priorità di tutto il mondo. Essa è davvero la cellula base della società e della Chiesa.
 
Non v’è dubbio che la famiglia, al di là dei facili sondaggi d’opinione, è gravemente minacciata da insinuazioni subdole ma chiare, che tentano di sfigurare la verità sulla famiglia.
 
Questa situazione è tanto delicata, tanto grave e di tanto gravi conseguenze peri il futuro, che oggi, senza tema di smentita si può considerare la stabilità del matrimonio e la salvaguardia della famiglia come il primo problema sociale.
 
A nessuno sfugge la minaccia e le gravi difficoltà che derivano dalla separazione e dal divorzio, intendendo questo come l’unione unica e indissolubile di un uomo e di una donna e aperta alla vita.
 
Le varie forme odierne di dissoluzione del matrimonio, come le unioni libere e il 'matrimonio di prova', fino allo pseudo-matrimonio tra persone dello stesso sesso, sono invece espressioni di una libertà anarchica, che si fa passare a torto per vera liberazione dell’uomo. Una tale pseudo-libertà si fonda su una banalizzazione del corpo, che inevitabilmente include la banalizzazione dell’uomo.
 
Anche la questione della interruzione della gravidanza e la mancanza di educazione etica e morale incidono sulla dissoluzione della famiglia. Sono molti i genitori che hanno rinunciato alla propria opera educativa sentendosi soli in un combattimento ìmpari; sono molte infatti le agenzie educative che remano contro l’opera educativa dei genitori. Il Papa nella sua recente visita al Capo dello Stato italiano ha sottolineato: “con urgenza, infatti, emerge oggi il problema dell’educazione, chiave indispensabile per consentire l’accesso ad un futuro ispirato ai perenni valori dell’umanesimo cristiano. La formazione dei giovani è, pertanto, impresa nella quale anche la Chiesa si sente coinvolta, insieme con la famiglia e la scuola. Essa infatti è ben consapevole dell’importanza che l’educazione riveste nell’apprendimento della libertà autentica, presupposto necessario per un positivo servizio al bene comune. Solo un serio impegno educativo permetterà di costruire una società solidale, realmente animata dal senso della legalità”.
 
E parlando alla sua diocesi di Roma poco dopo la sua elezione alla Cattedra di Pietro il 6 giugno 2005 Benedetto XVI disse: “E’ molto importante perciò, accanto alla parola della Chiesa, la testimonianza e l’impegno pubblico delle famiglie cristiane, specialmente per riaffermare l’intangibilità della vita umana dal concepimento fino al suo termine naturale, il valore unico e insostituibile della famiglia fondata sul matrimonio e la necessità di provvedimenti legislativi e amministrativi che sostengano le famiglie nel compito di generare ed educare i figli, compito essenziale per il nostro comune futuro
 
La famiglia al centro, quindi.
 
Con l’aiuto di Dio e l’impegno di tutti coloro che vogliono bene alla famiglia, futuro della società.
 
Aveva scritto Giovanni Paolo II in Familiaris consortio: “l’avvenire dell’umanità passa attraverso la famiglia'!
mons. Tommaso Stenico
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