Non v'è dubbio alcuno che la famiglia sia il crocevia, il nucleo, l'ambito del divenire dell'uomo. Attraverso la famiglia passa il futuro della società. Nella famiglia si trasmettono i valori, gli orientamenti, le scelte...
del 20 novembre 2008
Non mancano occasioni nel dibattito politico, culturale ed ecclesiale di tornare periodicamente sull’importante tema della famiglia.
In questi giorni la riflessione è stata imposta dal dramma che ha coinvolto i familiari di Eluana Englaro e dalla richiesta di una legge – invocata da più parti – sul testamento biologico o testamento di vita.
Trattasi di dichiarazione della volontà da parte di una persona, in condizioni di lucidità mentale, in merito alle terapie che intenderà o non intenderà accettare nell'eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte (consenso informato).  
 
Non v’è dubbio alcuno che la famiglia sia il crocevia, il nucleo, l’ambito del divenire dell’uomo.
Attraverso la famiglia passa il futuro della società.
Nella famiglia si trasmettono i valori, gli orientamenti, le scelte.
E’ evidente che l’individuo, crescendo, maturerà la proprie convinzioni e i propri orientamenti fino a diventare decisioni; ma la marcatura “genetica”, così come quella educativa, non potrà non lasciare una traccia indelebile nella formazione individuale.  
 
A buon diritto, pertanto, la famiglia è in primo piano; con questo non intendiamo né sovraccaricarla di responsabilità, né tantomeno muovere ad essa colpe che non merita.
 
Anzi: verso la famiglia nutro personalmente una considerazione immensa e solidale, non solo per l’arduo ed eroico compito educativo che si fa vera missione, ma anche perché nessuno ha insegnato alla famiglia a diventare ed essere il primo luogo dell’educazione e della crescita dell’individuo.
 
Onore quindi alla famiglia e alle famiglie!
Onore a chi patisce la fatica della educazione, la consolazione dei figli, l’amore tra i coniugi.
 
Pertanto dobbiamo tutti sensibilizzarci per essere accanto alle famiglie, sostenendole e comprenderne la loro altissima missione.
 
1. La Famiglia: culla della vita
 
La famiglia ha il compito essenziale di promuovere e custodire la vita; ciascuno con i mezzi che ha a disposizione è chiamato a diffondere e difendere la cultura della vita, opponendosi alla cultura della morte e a leggi anti-vita.
 
2. La cultura della famiglia
 
L’importanza della famiglia e le forti pressioni alle quali essa è sottoposta stanno chiedendo uno sforzo singolare per promuovere fra tutti una cultura della famiglia. E’ doveroso, pertanto, recuperare e diffondere un ambiente culturale favorevole alla famiglia e alla vita, su cui cadono ora troppi sospetti e troppe critiche.
 
La Chiesa e i cristiani debbono mettersi davvero al servizio dell’annuncio e dimostrare con i fatti il valore umano della famiglia stabile, feconda, aperta alla vita, costituita dall’unione di un uomo e di una donna, attiva nella vita sociale
 
3. La promozione della vita
 
La cultura della vita esige che ciascuno assuma una decisa azione a favore della vita.
Il Papa Giovanni Paolo II in Evangelium vitae ci ha detto di denunciare con coraggio l’espandersi nella nostra società di una vera cultura della morte (cf. EV 87), una visione dell’uomo che rinuncia senza fondamenti ai suoi diritti fondamentali e smarrisce nella coscienza sociale il valore della vita e la dignità della persona.
 
La prima azione della promozione di una cultura della vita è l’attenzione alle situazioni in cui la vita della persona è in pericolo. La protezione della vita costituisce molto più di un diritto essenziale e inviolabile dell’uomo. La vita genera “diritti”; è fonte da cui il Diritto stesso si origina. Una società che non rispetta la vita è una società senza Diritto.
 
4. Una cultura della vita
 
Una cultura della vita, se è vera e non viene ridotta a mero slogan ideologico, esige la necessità di una autentica conversione per generare la cultura della vita. Tutti contribuiamo alla cultura della morte quando ci sottomettiamo alla mentalità consumistica, quando facciamo del potere, del danaro e del successo sociale i criteri che determinano il valore della vita umana. La conversione, dunque, è sempre la prima responsabilità dei cattolici in relazione alla vita. La prima, l’unica e indispensabile, veramente insostituibile se veramente si ama la vita.
 
A questo proposito è necessaria anche la presenza delle persone pubbliche che si impegnino per la causa della famiglia e della vita.
Istituzioni accademiche, universitarie, e culturali che promuovano nella nostra società il valore della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e sul valore non negoziabile della vita umana.
 
mons. Tommaso Stenico
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