La fede di fronte alla morte giovane di Giordano

Don Bosco è stato il santo della paternità, dell'amorevolezza: “che i giovani non solo siano amati, ma sappiano di essere amati”. Questo dono per tutti i ragazzi e ragazze, specialmente i più poveri, è nato nella storia di Giovannino quando a due anni sua mamma Margherita gli ha detto: “Eccoti senza padre”. “Giacomino, eccoti senza padre”. Ma con l'affetto di mamma Raffaella, dei nonni, dei cugini, delle zie, di ognuno di noi... anche il tuo cuore diventerà grande e bello come la sabbia del mare. Te lo promettiamo: di proteggerti, amarti e custodirti.

La fede di fronte alla morte giovane di Giordano

da MGS News

del 30 maggio 2009

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Giordano Penzo: “anima oratoriana”.

 

Un giovane uomo che ha saputo esprimere la propria identità cristiana attraverso il carisma gioioso di don Bosco. Giordano ha trascorso i primi anni della sua vita respirando a “pieni polmoni” l’aria dell’oratorio salesiano San Giusto di Chioggia; le attività proposte dai Salesiani lo attiravano e lo coinvolgevano. Questa sua propensione, prontamente assecondata da mamma Angela e papà Egidio, ha permesso allo specifico educativo salesiano, fondato sul sistema preventivo (ragione, religione ed amorevolezza), di trovare nell’animo di Giordano terreno fertile e fecondo.

La sua esperienza di fede, vissuta nei primi anni della giovinezza, all’interno dell’associazione degli A.D.S. (Amici di Domenico Savio) ha favorito la maturazione di atteggiamenti di accoglienza, semplicità e servizio.

Oggi il Movimento Giovanile Salesiano manifesta ricchezza di iniziative (basti pensare solamente alla “Festa dei Giovani” che ogni anno raccoglie migliaia di adesioni da tutto il Triveneto), ma quando Giordano iniziava il percorso delle scuole superiori, l’idea di riunire i giovani che frequentavano gli ambienti salesiani sotto un unico “ombrello educativo” si presentava solo come un’ipotesi difficile da realizzare.

Giordano ha vissuto la nascita e lo sviluppo di questo progetto educativo, ha abbracciato con serietà e convinzione la realtà salesiana di Chioggia. Tantissime sarebbero le iniziative da ricordare, ne ripensiamo alcune: incontri di formazione A.D.S.; campiscuola (vissuti prima come educando e in seguito come educatore); organizzazione e partecipazione ad attività sportive; cammino di fede per famiglie; collaborazione alla vita liturgica della parrocchia; presenza di servizio all’interno della “Festa Popolare” in onore di Maria Ausiliatrice e nella “Sagra del Pesce”, quest’ultima gestita a favore delle missioni. Sempre in contesto missionario Giordano, da alcuni anni, seguiva con attenzione meticolosa il “Gruppo adozioni a distanza” intitolato al salesiano Sartori Ildebrando.

Anche dopo il matrimonio con Raffaella e la nascita di Giacomo, l’adesione di Giordano alla proposta salesiana non è venuta meno, ma ha assunto i connotati della maturità e della consapevolezza.

Giordano amava il fratello e la vita in tutte le sue espressioni; proprio per il grande rispetto e valore che dava al dono della vita ha voluto confezione l’ultimo regalo per gli altri: ha donato gli organi.

Ringraziamo il Signore per averci “prestato” Giordano; ci mancherà la sua presenza solare, positiva, intraprendente, intrisa di affabilità e trasparenza. Ci consola il ricordo di una testimonianza quotidiana e reale e la promessa che don Bosco fa ai suoi giovani: “Ragazzi vi aspetto tutti in paradiso”.

 

 

 

Dato di fatto da cui partire: dolore, sofferenza, distacco, lacerazione improvvisa che travolge ogni progetto d’amore e di futuro.

 

Ma non possiamo fermarci alla sola emotività, sento il dovere di confrontarci con il nocciolo di quello che è accaduto, il cuore di tutto: se Cristo non è risorto, vuota è la nostra fede. Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo solo per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini.

 

“Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io”

“In paradiso, io e mia sorella saremo ancora sorelle?”

Certo, anzi vi stupirete di quanto sarà bello; per noi troppo bello per essere vero, ma è la realtà più autentica. Ci stupiremo molto, ma sarà molto più bello di quanto ci aspettiamo.

 

“Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità”

“Non avrebbero rivisto più il suo volto”. Nemmeno il tuo Giordano, ma sei vivo.

Ogni tuo gesto di carità non andrà mai perduto.

Il suo amore per mamma, papà, Raffaella, Giacomo, le sorelle, i nipoti, gli amici… per ciascuno di noi non andrà perso.

 

“C’è più gioia nel dare che nel ricevere”.

Giordano sta continuando a donarci forza, servizio

Moglie Raffaella: non vorrebbe essere descritto come una persona speciale; ma noi siamo testimoni di aver ricevuto tanto da lui (in modo equilibrato, tranquillo, non di uno che si dà importanza)

Mamma Angela: Giordano ci direbbe: ma cosa state facendo? Tutto questo per me?

Proprio vero, a cominciare dalla famiglia, ha sempre donato serenità, sicurezza, fiducia, unione (decisivo per la gioia e l’allegria).

Figlio Giacomo, nel foglio che rimarrà per sempre sul suo petto, ha disegnato le sue mani con 7-8 dita, come un vortice: tanto servizio e senza darsi importanza.

 

“Ora vi affido al Signore”:

-          Noi affidiamo all’abbraccio misericordioso, potente e tenerissimo, materno e paterno di Dio Giordano

-          Ed è anche Giordano che ce lo dice, in modo del tutto speciale alla sua famiglia: Raffaella, Giacomo “vi affido al Signore”, attraverso la presenza e l’affetto di tante persone care e buone

 

E noi? “La nostra vita non potrà più essere uguale”

Te lo promettiamo, Giordan, non ci lasceremo catturare da tanta sabbia che da una parte ingolfa la nostra vita e dall’altra vediamo sfuggire dalla nostre dita; da oggi in poi cercheremo in misura instancabile la roccia che rimane per sempre: la carità, l’amore autentico.

A volte nella vita, anche quando si fa il bene – anzi soprattutto quando si fa il bene, perché il diavoletto ci mette la coda – nascono incomprensioni, screzi, invidie, gelosie, sgarbi magari involontari per i quali però non perdoniamo mai. Assieme a sua mamma – che l’ha proprio detto il giorno dopo la notizia - Giordano ci dice: “basta, di fronte alla vita vera, alla carità che non passa, tutto questo non ha senso!”

 

I tuoi personaggi nei musical erano sempre i cattivi: eppure con la tua voce, movenze… persino il capo della banda bastardo, Erode e il diavolo diventavano simpatici.

Ti vedo insieme a tutti i nostri cari, specie quelli che ci hanno lasciati giovani e in modo dolorosissimo: li conosciamo per nome, abbiamo davanti i loro volti: Giordan, l’ultimo arrivato sta cercando di mettere su un altro musical, tirando dentro anche quelli che qui in terra non se lo sarebbero mai sognato. Intanto don Bosco, Domenico Savio, Michele Magone (sapete chi è? Era un capo banda conquistato da don Bosco), Brando, don Michele, lo zio Elio, nonna Lisa  e gli altri della famiglia sono lì che sorridono e vi fanno festa.

 

Don Bosco è stato il santo della paternità, dell’amorevolezza: “che i giovani non solo siano amati, ma sappiano di essere amati”. Questo dono per tutti i ragazzi e ragazze, specialmente i più poveri, è nato nella storia di Giovannino quando a due anni sua mamma Margherita gli ha detto: “Eccoti senza padre”. “Giacomino, eccoti senza padre”. Ma con l’affetto di mamma Raffaella, dei nonni, dei cugini, delle zie, di ognuno di noi …. Anche il tuo cuore diventerà grande e bello come la sabbia del mare. Te lo promettiamo: di proteggerti, amarti e custodirti.

 

Giordan, regalaci ancora la passione che trasmettevi nel tuo canto pi√π bello:

“Ecco, vedi proprio ora,

fiorisce un’alba davanti a te,

e la forte brezza ha dissolto nebbia e notte,

il sole è sorto portando con sé il nuovo giorno,

corri ed esci presto di casa e guardati attorno

e non stupirti se Cristo

non ti aspetta sulla soglia.

Era già dentro casa tua

prima ancora che tu lo voglia.

Non vedevi, ma nei tuoi giorni bui

era luce vera,

fuoco vivo nel tuo inverno

per donarti primavera.

Ed ora con gioia, amico, fratello,

apri la porta del cuore a ciò che in te è cielo,

alza le mani, le braccia, lo sguardo

e rifletti sul volto la luce di Cristo.

Non devi temere, con lui al tuo fianco,

di correre, andare controcorrente,

ma ama per primo”.

 

Mamma Angela:

“O Madre santa e misericordiosa, prendi questo mio figlio e portalo nelle braccia del Tuo Figlio, perché il mio cuore si consoli. Grazie, grazie”

 

                                                                         

Preghiera insegnata a Giacomo e che Giordano (l'aveva inventata lui) voleva ripetesse ogni sera:

“Caro Gesù bambino, resta sempre nel mio cuoricino, io ti mando un bel bacino”.

 

 

Figlio Giacomo sul disegno che rimarrà per sempre sul petto di Giordano:

“Papà Giordano, sei il più bello del mondo, sei bello come il sole”

 

Oratorio di Chioggia

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