La Partenza, l'Incontro e il racconto... tre parole che attendono di essere riempite di esperienza: la Gmg è una grande occasione! «Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede» il Papa indica le strade per «incontrare» Gesù!
del 14 gennaio 2011
2010 la Partenza, 2011 l’Incontro, 2012 il Racconto: un cammino in tre anni attorno alla Giornata Mondiale della Gioventù! La Partenza          Le diocesi italiane e le varie realtà ecclesiali sono «partite» con grande entusiasmo per la preparazione dell’avventura spagnola; moltissime hanno stabilito dei gemellaggi con le diocesi spagnole e quasi tutte hanno definito con sufficiente precisione gli aspetti logistici. Il pullman è il mezzo di gran lunga più gettonato: economico e flessibile; per molti gruppi ci vorranno due giorni di viaggio per arrivare in Spagna e due giorni per ritornare in Italia.           La fatica e la fraternità che si sperimentano durante un lungo viaggio in pullman, in un certo senso collaborano a creare un clima di pellegrinaggio un po’ disagevole, ma certamente divertente e fecondo. Sono venuto a conoscenza di molte situazioni in cui una delle prime mosse della «partenza» è stata l’autofinanziamento; i gruppi giovanili hanno organizzato spettacoli, cene, mercatini per raccogliere qualche soldo e costituire una cassa comune per andare alla Gmg. L'Incontro          Il 2011 appena iniziato è stato definito invece tempo dell’«incontro». In effetti, i mesi che ancora ci separano dalla Gmg, saranno tempo di incontri, di raduni organizzativi e spirituali, di inviti; anche le giornate spagnole saranno soprattutto occasioni d’«incontro». L’occasione della Giornata è una grande opportunità per rivitalizzare le attività giovanili nelle parrocchie, nei vicariati, nelle zone pastorali, nelle diocesi. L’esperienza della vita di gruppo, del cammino di fede e di fraternità fra coetanei, è uno spazio educativo importante per la vita dei ragazzi e dei giovani.           La bellezza di stare insieme è, oggi, una delle risposte più naturali al clima di individualismo e di conseguente solitudine che attraversa e avvelena la società. Credo debbano essere i giovani stessi a pensare nuovi modi per stare insieme, uniti, per incontrarsi e costituire gruppi accoglienti per tutti i loro amici; l’ultimo desiderio che Gesù rivolse al Padre, poco prima di morire, durante la cena con gli apostoli fu quello dell’unità: «Ti prego Padre, che siano una cosa sola».           La bellezza della Gmg è che offre la possibilità di «incontrare» anche nuovi giovani che, incuriositi, potrebbero avvicinarsi alla comunità cristiana; sono innumerevoli le storie di compagni di lavoro, di studio, di parenti, di persone inaspettate che si sono avvicinate alla Chiesa grazie a queste occasioni. La straordinarietà della Gmg permette di incontrare molte persone interessate a questo «fenomeno giovanile» per i motivi più vari: giornalisti, politici, commercianti, insegnanti, sociologi; anche questi incontri sono un dono.           Il 2011 ci riserverà anche altri «incontri» a cui è bene essere preparati, ad esempio l’incontro con i giovani spagnoli che ci ospiteranno nei giorni dell’11-15 agosto 2011; in queste giornate molti di noi saranno accolti in famiglia, e in queste occasioni spesso nascono amicizie destinate a durare. Durante i giorni che vanno dall’11 al 15 agosto in molti casi i giovani italiani si incontreranno in Spagna anche con altri giovani italiani provenienti da differenti diocesi d’Italia. A Madrid l’incontro sarà con il Papa, i vescovi e i giovani provenienti da tutto il mondo. L’incontro più importante che, speriamo ognuno faccia, è quello con Gesù.           Il Santo Padre non perde occasione per invitare i giovani a scoprire l’amore di Dio per ognuno di loro; anche nel Messaggio per la XXVI Gmg «Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede» il Papa indica le strade per «incontrare» Gesù: nell’ascolto della Parola di Dio, nel servizio verso i poveri e nella comunità cristiana ma soprattutto nella celebrazione dell’Eucarestia e del Sacramento della Riconciliazione. Molti giovani si accostano quotidianamente alla comunione eucaristica, o almeno all’adorazione eucaristica; stare con Gesù è l’unico modo per accorgersi di quanto lui ci ama. Là dove i sacerdoti sono disponibili, dove viene fatta una buona catechesi, il sacramento del perdono è desiderato e vissuto bene dai giovani.  Il Racconto          Il 2012 sarà infine il tempo del «racconto». Raccontare qualcosa di se stessi, le proprie esperienze, la propria vita e ascoltare i racconti degli altri, sono azioni molto semplici e molto umane. La Gmg certamente scatenerà nel cuore di ogni giovane una grande quantità di emozioni: è importante che qualcuno ascolti il loro racconto. Ascoltare la vita degli altri è come ascoltare la propria vita. Tutti abbiamo sperimentato che raccontare, tirare fuori, esplicitare i propri stati d’animo è un grande aiuto per chiarirli e, se necessario, guarirli. L’ascolto della parola e della vita di Gesù illumina la nostra esistenza. Nei gruppi giovanili il racconto, e quindi l’ascolto, dovrebbero avere più spazio e gli adulti dovrebbero dedicare più tempo all’ascolto dei ragazzi e dei giovani.           Partenza, incontro e racconto sono tre parole che attendono di essere riempite di esperienza: la Gmg è una grande occasione.  
Nicolò Anselmi
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