Sono stati circa 6.000 i giovani che hanno preso parte domenica 4 marzo alla “Festa giovani” organizzata dal Movimento Giovanile Salesiano delle ispettorie fma e sdb del Triveneto dal titolo “Io do la mia vita”. Ospiti di questo evento sono stati Alessandro D'Avenia, professore e scrittore di narrativa per ragazzi, e Madre Yvonne Reungoat!
del 12 marzo 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 
           Sono stati circa 6.000 i giovani che hanno preso parte domenica 4 marzo alla “Festa giovani” organizzata dal Movimento Giovanile Salesiano delle ispettorie fma e sdb del Triveneto dal titolo “Io do la mia vita”.
          Vivere un momento di Chiesa in cui cogliere la dimensione della fede e il messaggio cristiano è stato lo scopo di questa festa che ha radunato tantissimi giovani. Musica, spettacolo, mostre, stand, sono alcune delle numerose attività che hanno caratterizzato la giornata e che hanno rappresentato un momento di aggregazione aperto a tutti i giovani per una forte esperienza formativa.
          Ospiti di questo evento sono stati Alessandro D'Avenia, professore e scrittore di narrativa per ragazzi, e Madre Yvonne Reungoat, per la prima volta presente a questo evento.
          I due ospiti hanno avuto spazio per poter intervenire con messaggi inerenti al tema della giornata e si sono resi disponibili a rispondere alle domande dei giovani in uno spazio a loro dedicato chiamato 'Face to Face' .
          La Madre, parlando della sua esperienza, ha invitato i giovani a continuare a sognare, a far sì che tutto quello che hanno vissuto e che ricevono sia da loro stessi donato ad altri. Ripensando all'esperienza vissuto, il suo commento è stato: «La festa dei giovani ad Jesolo, è una nuova forma di evangelizzazione. Il messaggio di Gesù, in tutta la sua profondità viene trasmesso attraverso la festa, l'armonia, l'arte, la bellezza. Il cuore della festa è stata l'Eucarestia. Nel palazzetto gremito, si è sentito la profondità e la capacità di interiorizzare il momento più importante della giornata. Con questi giovani si può continuare a sognare».
          Uno dei partecipanti così descrive il clima che ha trovato a Jesolo: « È l'imponente folla di spettatori che cattura il nostro sguardo. Una trentina di ragazzi dà vita a uno spettacolo hip-hop. Il balletto si mischia al teatro, che si mescola con la poesia, che si sposa con il canto, con la felice intrusione della danza acrobatica sui drappi sospesi. Una coppia di giovani col sogno di scrivere la propria storia ci introduce al tema della giornata. I loro sogni si mescolano con i celebri sogni di don Bosco, questa volta strappati dal devozionismo agiografico per amalgamarsi perfettamente con la realtà di un diciottenne del 2012. In coda la testimonianza di Alessandro d'Avenia , 34enne professore di lettere che con i suoi libri sta già facendo breccia nel cuore di molti studenti ('Bianca come il latte, rossa come il sangue' e 'Cose che nessuno sa'). Il suo fare giovanile, e le sue lezioni di vita tra sogno, fede, richiamo al valore unico di ogni persona anche nei suoi dolori, nelle sue crepe (“Tu sei tutto bello”) conquista in pochi istanti le migliaia di giovani. Poi la Messa, che si inserisce nella coreografia dello spettacolo, diviene parte di esso . Il sogno accennato dai ragazzi poco prima si trasforma in realtà con la celebrazione dell'Eucarestia.
          Tutto questo rende possibile, persino, replicare il miracolo di Cuatro Vientos: qualche minuto di perfetto silenzio di fronte all'ostia consacrata. A Madrid erano in due milioni, a Jesolo in settemila, ma l'atmosfera è quella».
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