La paura radicale di embrioni e feti morti

C'è un elemento di estrema debolezza interna e innato nel pensiero che si dice radicale e "laico". È la paura che lo paralizza davanti all'idea di uomo. Alla sua base stanno la "ragione" e i "lumi", strumenti insufficienti, da soli, a comprenderla tutta quando quell'idea viene imprigionata in quel pensiero e gli diventa, perciò, problema e timore.

La paura radicale di embrioni e feti morti

da Attualità

del 03 aprile 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

          C'è un elemento di estrema debolezza interna e innato nel pensiero che si dice radicale e 'laico' (anche quest'ultimo aggettivo è debole, perché è stato rubato ai cristiani). È la paura che lo paralizza davanti all'idea di uomo. Alla sua base stanno la 'ragione' e i 'lumi', strumenti insufficienti, da soli, a comprenderla tutta quando quell'idea viene imprigionata in quel pensiero e gli diventa, perciò, problema e timore. Non è un azzardo affermarlo: lo dimostra quanto è apparso sui quotidiani di campo 'laico' la settimana conclusasi ieri. Sabato 24 Il Fatto quotidiano ha aperto la pagina della corrispondenza con una lunga lettera di Valter Vecellio, membro della Direzione del Partito radicale, il quale vede un complotto nella proposta di legge di un gruppo di deputati Idv ed ex Margherita per rendere adottabili, come già due anni fa il Consiglio Nazionale di Bioetica aveva suggerito, i circa 30.000 embrioni conservati sotto azoto liquido nei vari centri di fecondazione artificiale. «Rendere l'embrione adottabile – scrive Vecellio – significa dar loro (sic) una personalità giuridica, equipararlo agli esseri umani». Stessa logica radical-laica per gli spazi destinati nei cimiteri (vedi i giornali di questi ultimi giorni) ai bambini abortiti: «Si cerca di equiparare i feti all'essere umano». Per i radicali queste due prospettive paiono terrificanti. La seconda ancora di più, perché i sostenitori dell'eutanasia mostrano di aver paura anche dei piccoli morti. FONDAMENTI

          Il Riformista ha tentato (mercoledì 28) la riforma della famiglia, rilanciando la proposta della Moderatora della Tavola Valdese, pastora Maria Bonafede, che a proposito della Cassazione e del 'diritto' degli omosessuali a «un trattamento omogeneo a quello delle coppie coniugate», ha proposto di «ripensare l'idea stessa di famiglia, concependola come stabile convivenza fondata sull'affetto». Cioè su qualcosa che, come fondamento giuridico, è quanto di meno certo e dimostrabile possa esistere. Mancando l'affetto, infatti, la famiglia che diremo tradizionale non viene meno automaticamente. Titolo di Repubblica, (sabato 24): «Monica Bellucci: 'L'amore non è fedele'» (Lei è felicemente sposata). Perciò la proposta che viene dalla responsabile di una rigorosa comunità cristiana è sorprendente. Il riconoscimento di «una pluralità di costellazioni familiari possibili» significa demolizione della famiglia di cui parla il Nuovo Testamento e accettazione di una parità con questa di unioni di ogni tipo, comprese quelle che le Scritture decisamente condannano. Vero è, però, che, a dirla tutta e a rifarsi a Dante, qui 'più che l'amor poté...' la pensione di reversibilità, citata come fondamento delle famiglie artificiali.

RISPETTO

          I razionalisti «vogliono rispetto» e a San Francisco hanno organizzato «la Woodstock degli atei». È stata «la più grande manifestazione di non credenti della storia», ha scritto il Washington Post. Ma Repubblica (lunedì 26): «Un paio di migliaia di persone» e la foto di una croce da cui pendeva la maschera di una testa ghignante. In segno di rispetto. PAGELLE

          Al liceo classico di San Donà di Piave hanno installato un distributore di preservativi. Il genitore presidente del Consiglio d'Istituto spiega: «La scuola superiore deve accogliere queste scelte educative con specifici corsi». Ci sarà sulle pagelle il voto in sessualità?

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