“La traccia di Dio nel mondo, da cui oggi dobbiamo prendere le mosse, è l'uomo, siamo noi stessi” ha sottolineato nel suo intervento il filosofo Robert Spaemann, anche se “questa traccia ha la peculiarità di coincidere con il suo scopritore, e dunque di non esistere indipendentemente da lui”. “Quando noi, vittime dello scientismo, non crediamo più in noi stessi, chi e che cosa siamo, quando ci lasciamo persuadere di essere soltanto macchine per la diffusione dei nostri geni, quando consideriamo la nostra ragione soltanto come prodotto di un adattamento evolutivo, che non ha nulla a che fare con la verità...
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